VANNI, Icilio
Filosofo e giurista, nato a Città della Pieve il 20 agosto 1855, morto a Roma il 20 marzo 1903. Laureato a Perugia nel 1876, nel 1878 fu nominato professore di storia del diritto nella [...] e nel 1899 a Roma.
Nella filosofia in genere, e in quella giuridica in specie, seguì piuttosto il corrente indirizzo positivista, ma non ciecamente e con metodo empirico, ché anzi egli fu uno dei più strenui propugnatori del metodo critico. Tra ...
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Qualsiasi dottrina che tenda alla riduzione della pluralità degli esseri a un unico principio, a un’unica sostanza. L’introduzione del termine monista nel linguaggio filosofico sembra sia dovuta a C. Wolff, [...] es., eleatismo) o moderne (per es., Spinoza). Il termine m. ha avuto poi larga fortuna nel positivismo: The monist si intitolò la rivista di orientamento positivista fondata (1888) da E.C. Hegeler e P. Carus. E. Haeckel lo ha usato per indicare la ...
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Filosofo francese (Villeau, Eure-et-Loire, 1814 - Parigi 1869). Discepolo di J.-B. Bordas-Demoulin, continuò la polemica del maestro, di cui era stato collaboratore, contro V. Cousin e la filosofia accademica. [...] e il liberalismo. La proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione e l'emanazione del Sillabo (1864) misero in crisi il suo pensiero, onde negli ultimi anni divenne razionalista (La révolution religieuse du XIXe siècle, 1867) e positivista. ...
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Angiulli, Andrea
Pedagogista e filosofo (Castellana, Bari, 1837 - Roma 1890). Dopo essersi laureato all’università di Napoli, proseguì i suoi studi a Berlino, Parigi e Londra dove venne in contatto con [...] quando ottenne la cattedra di Pedagogia all’università di Bologna, che può essere considerata l’atto di nascita della pedagogia positivista italiana. Professore di Pedagogia dal 1872 al 1876 a Bologna, e dal 1876 alla morte a Napoli, dove insegnò ...
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Labriola, Antonio
Filosofo e politico (Cassino 1843-Roma 1904). Formatosi a Napoli, alla scuola di F. De Sanctis e B. Spaventa, fu prof. di filosofia morale e di pedagogia all’univ. di Roma. Inizialmente [...] , di diffusione del marxismo sulla base di un radicale ripensamento della lettura ottocentesca datane dal socialismo positivista (In memoria del Manifesto dei comunisti, 1895; La concezione materialistica della storia: dilucidazione preliminare, 1896 ...
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Spiegazione e comprensione
Raymond Boudon
Introduzione
I termini 'spiegazione' e 'comprensione', ai quali si deve aggiungere 'interpretazione', hanno una notevole importanza nel dibattito sulle scienze [...] in parte giusti. Il fatto che lo si riconosca e che allo stesso tempo si riconosca l'importanza delle esigenze del positivismo spiega come mai la querelle non ricompaia oggi che ai margini della comunità scientifica.In effetti, se le scienze umane si ...
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PADOVANI, Umberto Antonio
Enrico Castelli Gattinara
PADOVANI, Umberto Antonio. – Nacque il 27 novembre 1894 ad Ancona da Attilio e da Elisabetta Rossati, in una famiglia tradizionalmente patriarcale [...] allora l’università.
Il problema della morte e del senso della vita e soprattutto la convinzione nella forza inoppugnabile dell’approccio positivista lo spinsero a seguire i corsi di Pietro Martinetti, il quale lo liberò subito da tutte le ingenuità ...
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DE BELLA, Antonino
Giuseppe Masi
Nacque a Nicotera (Catanzaro) il 10ag. 1850 da Francesco e da Teresa Mamone. Compiuti gli studi secondari nel locale seminario, s'iscrisse all'università di Napoli, [...] il Labriola, ponendosi la questione "se dei socialisti, ancorché grandi, possono, per non aver lette le opere di tutti i positivisti, parlare col massimo disprezzo di ciò, che deve reputarsi come base del socialismo" (pp. 168 s.).
Il Labriola rispose ...
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FALCHI, Antonio
Marcello Petrelli
Nacque a Sassari il 9 maggio 1879 in antica famiglia cittadina, da Giovan Battista e da Angelina Cicu.
Intrapresi gli studi universitari, si laureò nel 1901 presso [...] di Perugia, 1904). Furono anni di intensi studi storici e speculativi segnati dalla meditazione delle opere di Icilio Vanni, il positivista critico che fu sempre considerato dal F. suo grande maestro. Al Vanni il F. dedicò vari studi celebrativi e ...
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VARISCO, Bernardino
Pantaleo Carabellese
Filosofo. Nato a Chiari (Brescia), il 20 aprile 1850, ivi morto il 21 ottobre 1933. La famiglia, "molto religiosa e aliena da ogni setta, era italianamente patriottica". [...] Dio del sentimento ci risulta nella ragione almeno come assoluto Pensiero che è assoluto Essere.
Il V. così è fuori del positivismo, ma non per questo è senz'altro in quell'idealismo neohegeliano che ha dichiarata la ribellione e mossa la lotta e che ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...