DE BELLA, Antonino
Giuseppe Masi
Nacque a Nicotera (Catanzaro) il 10ag. 1850 da Francesco e da Teresa Mamone. Compiuti gli studi secondari nel locale seminario, s'iscrisse all'università di Napoli, [...] il Labriola, ponendosi la questione "se dei socialisti, ancorché grandi, possono, per non aver lette le opere di tutti i positivisti, parlare col massimo disprezzo di ciò, che deve reputarsi come base del socialismo" (pp. 168 s.).
Il Labriola rispose ...
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SICILIANI, Pietro
Alessandro Savorelli
– Nacque a Galatina (Lecce) il 19 settembre 1832, da Vito Antonio Siciliano, possidente e artigiano di Galatina, attivo nel settore conciario, e da Rosa M. Anastasia.
Il [...] in Giornale critico della filosofia italiana, LXVIII (1989), pp. 235-247; N. Urbinati, Una ‘filosofia mediana’ nell’età del trasformismo: il positivismo di P. S., in Filosofia e scienza a Bologna tra il 1860 e il 1920, a cura di G. Oldrini - W. Tega ...
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LUGIATO, Luigi
Giuseppe Armocida
Nacque a Legnago, nel Veronese, il 3 febbr. 1879, da Ernesto, notaio, e Emilia Barcelli. Studiò medicina e chirurgia presso l'Università di Padova. Durante il corso [...] e, in uno studio dei rapporti della psicologia con l'arte, vagliò, al lume dei suoi orientamenti antropologico-positivisti, alcune note opere letterarie nella raccolta "Pazzi squilibrati e delinquenti nelle opere dei letterati", che pubblicò in vari ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella seconda metà dell’Ottocento in Francia la reazione al positivismo si esprime [...] solo in ambito francese, avranno risonanza nella filosofia del Novecento.
Il mondo spirituale dell’uomo
Rispetto al paradigma positivista comtiano che riduce la realtà ai fatti naturali e ritiene che la scienza meccanicistica sia l’unica loro forma ...
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Paesaggio
Lucio Gambi
Paola Gregory
(XXV, p. 901)
Parte introduttiva
di Lucio Gambi
Occorre in primo luogo trovare un minimo comune denominatore fra i vari significati che le discipline, che più sovente [...] A. von Humboldt - che pure accoglieva con intensa convinzione gli schemi formali delle poetiche paesistiche - ma in special modo i positivisti contrappongono una visione di p. globale, cioè di p. che va considerato nei suoi processi di formazione e ...
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(XII, p. 771)
In senso generale, la d. si configura tuttora come l'arte di insegnare. Essa indica soprattutto l'attività di esporre in maniera facilitata, con procedure adatte ai destinatari, giovani o [...] Comenio e J. H. Pestalozzi, e perfino autori non privi di vigilanza critica come J. F. Herbart e i suoi successori, e positivisti come A. Angiulli, R. Ardigò, F. S. De Dominicis e perfino ai nostri tempi alcuni seguaci di J. Piaget. Un'attenuante in ...
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CARLE, Giuseppe
Norberto Bobbio
Nacque a Chiusa di Pesio (Cuneo) il 21 giugno 1845 da Giuseppe e Maddalena Luciano, primo di tre figli, di cui il secondogenito Antonio ebbe fama come chirurgo. Compì [...] del 1866).
Ottenuto nel 1874 anche l'incarico di scienza sociale, lesse, commentò e discusse i principali filosofi positivisti, si avvicinò con mente aperta alla sociologia trionfante, che del resto non era difficile inserire senza troppe forzature ...
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MASSARI, Eduardo
Marco Nicola Miletti
– Nacque a Spinazzola, in Terra di Bari ai confini con la Basilicata, l’8 luglio 1874 da Filippo e da Maria de Marinis. Si laureò a Napoli e sulle orme del padre, [...] a Napoli il 31 dic. 1933.
La fisionomia intellettuale del M. risente della dialettica tra scuole. Il suo dissenso dal positivismo si inasprì negli anni della docenza: nella prolusione pisana del 1921 contestò ai seguaci di E. Ferri d’aver liquidato ...
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autorita
autorità
Termine che presenta un’ampia gamma di significati, tutti in qualche modo legati alla capacità – da parte di un qualsiasi soggetto (individuale o collettivo, reale o immaginario) – [...] ; per Hegel nella storia, processo razionale e necessario, si realizza la perfetta coincidenza tra libertà e a.; per i positivisti l’a. è rappresentata dalla ragione scientifica, che garantirà all’uomo un indefinito progresso; per i marxisti l’a ...
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GAETA, Francesco
Emma Giammattei
Nacque a Napoli il 27 luglio 1879 da Nicola e Vincenza Troncone in una famiglia della buona borghesia.
Il padre, con alcune rendite e il suo impiego di sovrintendente [...] - il quale individuò nella lingua poetica del G. una involontaria caricatura dell'enfatico linguaggio dei filosofi positivisti - e la liquidazione operata da G. Barberi Squarotti, come di esperienza provinciale e di conio ottocentesco, mentre ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....