BARTOLOMEI, Alfredo
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Nacque il 10 marzo 1874 a Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino), da Luigi e da Rosa Lembo. Avviatosi agli studi di giurisprudenza, si laureò a Bologna nel 1896. Il suo primo lavoro, [...] Napoli, dove tenne la medesima cattedra sino al 1949, anno del suo collocamento a riposo.
Il distacco dalle posizioni positivistiche si manifestava nel B. attraverso una cauta ed empirica adesione al neo-kantismo tedesco, con implicito richiamo alla ...
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spiritualismo
Orientamento filosofico basato sul riconoscimento della realtà sostanziale dello spirito, la cui connotazione si precisa in relazione al significato che assume tale termine. In via generale, [...] di Bergson e il contingentismo di Boutroux, per il contributo dato da entrambi al movimento di reazione alla cultura positivistica e per la decisa accentuazione del momento della trascendenza rispetto a ogni forma di immanenza. Una posizione di ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] empirica, metodo in mancanza del quale la proposizione è priva di significato cognitivo. Con ciò la tradizionale opposizione positivistica alla metafisica trovava un criterio dirimente: una teoria metafisica non è falsa, bensì insensata da un punto ...
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Nacque a Napoli nel 1866 di madre siciliana, e siciliano deve essere considerato per l'ispirazione e il carattere della sua arte. Visse per qualche tempo a Firenze, e intorno al 1890 a Milano, ove frequentò [...] francesi. Ovunque c'è unilateralità di visione, costrizione schematica e quell'animus tra scettico e ironico, proprio della concezione positivistica che il De R. aveva della vita. Con L'illusione (Milano 1891), romanzo d'una Bovary italiana e ...
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Ideologia
Kurt Lenk
Introduzione
Il termine 'ideologia' è usato oggi in una varietà di accezioni: da quella di autoillusione collettiva e di espressione di determinati interessi a quella di organizzazione [...] nel soggetto conoscente si cela dietro ai singoli giudizi ideologicamente condizionati rimane peraltro al di fuori della critica positivistica dell'ideologia: in quanto 'mentalità', tale intenzione è esclusa dal vero e proprio ambito della critica ...
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Espressione che comunemente è riferita al complesso di eventi che ha segnato la nascita e l’affermazione in Europa della scienza moderna, nel periodo convenzionalmente compreso tra la pubblicazione del [...] greco, che ha comportato una riorganizzazione radicale del modo di concepire il mondo della natura. Avverso all’immagine positivistica e neopositivistica della scienza come accumulo di osservazioni e di nuovi fatti, Koyré fece derivare la r. s ...
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FRONTALITÀ
R. Bianchi Bandinelli
Nella scultura a tutto tondo presso le antiche civiltà del bacino del Mediterraneo (arte mesopotamica, egiziana, assira, greca del periodo arcaico e loro zone d'influenza), [...] critica. - (Per le citazioni v. la Bibliografia). Il danese Julius Lange osservò per il primo (1892), con impostazione positivistica, questo particolare aspetto dell'arte greca arcaica e ritenne di poter indicare le "leggi della frontalità". I suoi ...
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Scartazzini, Giovanni Andrea
Reto Roedel
Dantista svizzero (Bondo 1837 - Fahrwangen 1901). Pastore protestante, in D.A., seine Zeit, sein Leben u. seine Werke (Biel 1869, Francoforte sul M. 1879), pur [...] a proficui intenti divulgativi. I molto estesi Prolegomeni della D.C. (Lipsia 1890), accostandosi alla critica positivistica, corressero, talora passando il segno, precedenti opposte affermazioni. Della stessa tendenza, ma più conseguente e avveduto ...
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Storico francese (Vouziers, Ardenne, 1828 - Parigi 1893). T. è una delle figure più rappresentative del mondo culturale europeo del sec. 19º. La sua attività di intellettuale spaziò dalla filosofia alla [...] idealismo germanico e di positivismo inglese, fu soprattutto un volgarizzatore), critico di lettere e arti con tendenze positivistiche e materialistiche, ma anche con un gusto finissimo, storico viziato da schemi pseudofilosofici e socializzanti, ma ...
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IDEALISMO
Guido Calogero
. Di "idealismo" e di "idealisti" (e anche, rispettivamente, di "ideismo" e di "ideisti") cominciarono i filosofi a parlare propriamente tra la fine del Sei e il principio del [...] potrebbe classificarsi come accezione pratico-empirica del termine. La reazione idealistica, successa nel sec. XX alla prevalenza materialistico-positivistica della seconda metà del secolo precedente, e promossa in Italia da B. Croce e da G. Gentile ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.