Nel campo della psicologia e della pedagogia, questo termine assume uno speciale valore tecnico. Nella concezione positivistica esso trova il suo preciso valore, in quanto solo in essa è rigorosamente [...] accettazione del concetto di anormale, importino una maggiore rigidità meccanica nell'educazione, già assai meccanicizzata dalla pedagogia positivistica, e ancora più allontanino la possibilità di intuire l'anima dell'educando nella sua singola e pur ...
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BOZZANO, Ernesto
Bruno Di Porto
Nato a Genova il 9 genn. 1862, si formò da autodidatta un'eclettica cultura, al cui centro era la convinzione filosofica positivistica. Dopo aver pubblicato, con lo pseudonimo [...] di Ligurio Italico, un volumetto di versi (Res intimae, Genova 1886) e l'ode Agli eroi di Saati e di Dogali (Genova 1887), si accostò nel 1891 allo studio della metapsichica, tramite la rivista Annales ...
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LALANDE, André
Filosofo, nato a Digione il 19 luglio 1867, professore alla Sorbona (1904-1937), membro dell'Institut (dal 1922).
Il suo pensiero mosse da un lato contro l'epistemologia positivistica, [...] in particolare di H. Spencer, dall'altro si oppose al bergsonismo e a ogni filosofia della vita. Il L. è specialmente noto come autore del Vocabulaire technique et critique de la philosophie, avec corrections ...
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Filosofo (Chiari, Brescia, 1850 - ivi 1933), prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Roma (1905-25), socio nazionale dei Lincei (1926). Di formazione prevalentemente matematico-scientifica, andò tuttavia [...] elaborando lentamente una critica della mentalità positivistica, in parte sotto la suggestione del contemporaneo idealismo italiano. Accettata la risoluzione della realtà oggettiva nella coscienza, il problema fu per lui quello di spiegare da un lato ...
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WINDAKIEWICZ, Stanislaw
Storico della letteratura polacca, nato nel 1863 a Drohobycz. Ha insegnato all'università di Cracovia, prima come libero docente e poi come professore, dal 1896 fino al 1933.
Educato [...] alla scuola positivistica, ma, di là dalla ricerca erudita, dotato di un fine senso storico ed estetico, W. si dedicò soprattutto ai primi secoli della cultura letteraria polacca (Mikolaj Rej z Naglowic, 1895; Teatr ludowy w dawnej Polsce, Il teatro ...
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Il complesso delle azioni umane nel corso del tempo, nel senso sia degli eventi politici sia dei costumi e delle istituzioni in cui esse si sono organizzate. Modernamente, anche tutto ciò che le condiziona [...] un soggetto unitario: analogo è, per esempio, il ruolo dell’umanità in A. Comte, o dell’evoluzione nella ‘vulgata’ positivistica di ispirazione spenceriana. In tutti questi casi l’unità del processo storico trova il proprio fondamento nell’unità del ...
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GEMELLI, Agostino
Nato a Milano il 18 gennaio 1878. Laureatosi in medicina nel 1902 all'università di Padova, lavorò col Golgi, col Kölliker e col Waldeyer, compiendo ricerche di biologia. Ma presto [...] la crisi della filosofia positivistica, che si veniva compiendo in quegli anni, distolse il suo animo dall'ideale della scienza: e dal materialismo e dal socialismo egli passò alla fede cattolica, entrando nell'ordine dei frati minori. Continuò ...
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Critico e poeta russo (Mosca 1822 - Pietroburgo 1864); fu dal 1861 al 1863 uno dei redattori della rivista Vremja ("Tempo") dei fratelli Dostoevskij. Ideatore di una teoria che tenta di fondere i principî [...] della critica romantica con quelli della critica positivistica, nei suoi saggi critici giudica le opere letterarie quali prodotti "organici" dell'epoca e della nazione. Come poeta, di natura essenzialmente lirica, fu riscoperto da A. Blok. ...
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Ramo della linguistica e della psicologia che studia i fenomeni del linguaggio in rapporto ai processi psicologici che li determinano.
La storia della p. riflette l’evoluzione dello studio della mente [...] e del comportamento. Negli anni 1950 prevalse un’impostazione positivistica e associazionistica, in conformità con la psicologia comportamentista (B.F. Skinner, Verbal behavior, 1957), e la linguistica strutturale dell’epoca. Nel 1957 N. Chomsky con ...
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WESTERMARCK, Edward Alexander
Delio Cantimori
Etnologo, antropologo e sociologo finlandese, nato a Helsingfors il 20 novembre 1862. Dal 1890 vive a Londra, dove ha tenuto dal 1907 al 1930 la cattedra [...] di sociologia all'università.
Viene annoverato fra i rappresentanti della scuola positivistica, ed entro questa della tendenza evoluzionistica. La sua filosofia riconduce i concetti morali a stati emozionali dell'anima: i concetti sono ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.