GROPPALI, Alessandro
Franco Tamassia
Nacque a Cremona il 5 maggio 1874 da Stefano e da Caterina Ghilardotti. Seguì gli studi universitari a Cremona (dove fu allievo di A. Ghisleri), quindi a Padova. [...] del solidarismo, Genova 1914, pp. 45, 86, 119 ss.).
Anche negli ultimi scritti il G. ribadì l'impostazione positivistica (Avviamento allo studio del diritto, Milano 1951; Studi giuridici e sociali, cit.; Sociologia e teoria generale del diritto, cit ...
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A seconda del punto di vista dal quale la consideriamo, la filologia è e insieme non è una disciplina speciale. È una disciplina speciale in quanto lavora intorno a problemi considerati in sé circoscritti [...] della filologia romanza e a volte gli facesse difetto il senso storico e non sempre lo aiutasse la sua mentalità positivistica e la sua sensibilità più discorsiva che penetrante, egli infuse un vivo lievito nella critica letteraria: la Poesia popular ...
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LAMPRECHT, Karl
Storico tedesco, nato a Jessen il 25 febbraio 1856, morto a Lipsia il 10 maggio 1915. Dal 1890 ordinario di storia nell'università di Marburgo, fu chiamato l'anno appresso all'università [...] specifici - d'altronde ragguardevolissimi - quanto per le concezioni storiografiche e per l'essere il caposcuola della storiografia positivistica tedesca.
L. postulava infatti da una parte una storia-scienza "esatta", nel senso dell'esattezza e ...
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RIGNANO, Eugenio Vittorio
Gaspare Polizzi
RIGNANO, Eugenio Vittorio. – Nacque a Livorno il 31 maggio 1870 da Giacomo e da Fortunata Tedesco in una famiglia di origini ebraiche.
Dopo gli studi presso [...] dagli studi di ingegneria, dedicandosi a quelli di sociologia, economia e politica, inseriti in una prospettiva filosofica positivistica. Ottenne nel 1922 la libera docenza in filosofia teoretica dall’Università di Pavia e insegnò per breve tempo ...
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Pseudonimo della scrittrice Mary Ann (o Marian) Evans (Arbury Farm, Warwickshire, 1819 - Londra 1880). Precorritrice di H. James e del romanzo intimistico per l'umana comprensione, l'abilità narrativa [...] ), e letti Feuerbach e Spinoza, passò dall'intransigenza protestante a quella razionalistica. Collaboratrice e poi condirettrice della positivistica e radicale Westminster Review, conobbe (1851) G. H. Lewes col quale strinse (1854) una relazione che ...
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REYLES, Carlos
Salvatore Battaglia
Scrittore uruguaiano, nato a Montevideo nel 1868. Di famiglia agiata, il R. poté viaggiare in Europa, specie in Spagna dove perfezionò il suo linguaggio castigliano, [...] paese gli schemi naturalistici; con il successivo, Beba (1894), il R. dava una più salda organicità alla sua visione positivistica e quasi scientifica della realtà. Nella storia di un amore incestuoso e adultero, sullo sfondo di una grande estancia ...
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storicismo Movimento filosofico che, a partire dalla metà del 19° sec., ha posto l’accento sull’irriducibilità della conoscenza storica a leggi universali e necessarie, come quelle tipiche delle scienze [...] concezione della storia in contrasto sia con la filosofia romantica e idealistica della storia, sia con l’equiparazione positivistica delle scienze umane alle scienze della natura.
Nato in seguito al grande sviluppo degli studi storici nella Germania ...
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Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] della coscienza, il pensiero razionale e il relativo linguaggio, la libertà del volere.
Mentalità positivistica e spirito scientifico
La mentalità positivistica fu feconda di risultati nel senso che promosse lo studio ‘scientifico’ di molti fenomeni ...
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Hauvette, Henri
Remo Ceserani
Critico e filologo francese (Parigi 1865 - ivi 1935), studioso della letteratura italiana. Venne presto a contatto con l'opera di D. (a Parigi ebbe a maestro il Gebhart, [...] , dell'Alamanni, uno degli argomenti principali della sua attività di ricercatore e filologo di solida formazione positivistica.
Fra gli studi eruditi, caratterizzati dall'accuratezza ed esaustività della ricerca e dalla sobrietà del linguaggio ...
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Espressione con la quale comunemente si indica l’ambito della ricerca filosofica che ha per oggetto la riflessione critica sulla natura, le metodologie e le implicazioni culturali, politiche, morali, religiose, [...] e teorie non-scientifiche, come la metafisica, la quale, pur non essendo scienza, non è affatto positivisticamente ridotta a non senso. Le teorie metafisiche, non empiricamente corroborabili ma razionalmente «criticabili», hanno esercitato ed ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.