CIANCIULLI, Ferdinando
Michele Fatica
Nato a Montella (Avellino) il 16 maggio 1881 da Vincenzo, armaiolo, e da Giulia Marciano, di agiata famiglia di proprietari terrieri, fu avviato agli studi secondari [...] come un pensiero abbastanza composito; la debole componente marx-engelsiana poggiava sopra un ampio sostrato di cultura positivistica, di cui l'antielericalismo, il massonismo e il bloccardismo filoradicale erano i connotati più appariscenti. Se il ...
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agnosticismo
Termine coniato dallo zoologo inglese Th.H. Huxley nel 1869 (dal gr. ἂγνωστος «sconosciuto») per indicare l’atteggiamento di coloro i quali ritengono irrisolvibili i problemi metafisici [...] . Da allora il termine a. è stato collegato a vari sistemi filosofici. Anzitutto a quelli di ispirazione positivistica, che riconoscono come conoscenza valida soltanto quella offerta dalle scienze positive: è stato quindi definito agnostico il ...
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Cattaneo, Carlo
Storico, filosofo, economista e uomo politico (Milano 1801 - Castagnola, Lugano, 1869). Formatosi alla scuola di Romagnosi, dal 1833 al 1838 collaborò agli «Annali universali di statistica», [...] delle menti associate (1859-64) – diede espressione a un pensiero originale, frutto dell’incontro tra la cultura positivistica, la tradizione illuministica lombarda ed europea e un forte senso della storicità del mondo umano mutuato da Vico. La ...
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MONTI, Augusto
Alberto Cavaglion
MONTI, Augusto. – Nacque a Monastero di Bormida (all’epoca in provincia di Cuneo, ora di Asti) il 29 agosto 1881 da Bartolomeo e Luisa Berlingeri.
Dopo iniziali studi [...] e l’anno successivo s’iscrisse alla facoltà di filosofia e lettere. Suoi maestri furono i professori della scuola positivistica (Rodolfo Renier, Ettore Stampini, Luigi Valmaggi e il glottologo Domenico Pezzi), ma la personalità di maggiore rilievo fu ...
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KORSCH, Karl
Giuseppe Bedeschi
Uomo politico, sociologo e filosofo tedesco, nato a Tostedt nel 1886, morto a Cambridge (Massachusetts) nel 1961. Nel 1920 aderì al Partito Comunista Tedesco Unificato [...] .
In Marxismus und Philosophie K. respinge qualunque deformazione riformistica del marxismo sul piano politico, e qualunque deformazione positivistica e antidialettica di esso sul piano teorico. Decisivo per K. è il concetto di totalità, in forza ...
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PLANCK, Karl Christian
Guido Calogero
Pensatore tedesco, nato a Stoccarda il 17 gennaio 1819, morto a Maulbronn il 7 giugno 1879. Dal 1848 al 1854 fu libero docente di filosofia all'università di Tubinga: [...] d. Gesch. d. Philos., IV, 12ª ed., Berlino 1923, pp. 217-218). Epigono dell'idealismo germanico in età ormai positivistica, e tutto intento a difendere e a giustificare accanto all'evoluzionismo una filosofia della natura più schellinghiana che ...
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Cinquecento diece e cinque
Pietro Mazzamuto
. Numero col quale D. in Pg XXXIII 43 indica o propriamente un'epoca, o simbolicamente un personaggio che avrebbe dovuto liberare la società di tutto quanto [...] DXV (Enrico), e risultato destinato per questo ad avere fortuna in molta esegesi dell'Ottocento e del Novecento. Nell'età positivistica il panorama critico del DXV si fa più intricato e sottile, per via delle numerose ricognizioni storiche di cui si ...
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CRITICA DELL'ARTE nell'antichità classica
S. Ferri
Se critica d'arte significa penetrazione intima nel monumento e nell'artista, onde, in stato di stretta convivenza con ambedue, il critico, raffigurandosi [...] e non poteva esserci.
Eppure la "lettura" del monumento, la quale da un centinaio d'anni forma, come eredità positivistica, il punto di partenza della moderna critica d'arte, era esercitata diligentemente anche dai Greci, che esprimevano, per ogni ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] e assegnare alla filosofia questo come il campo suo proprio (arte, diritto, morale, ecc.). Poi, infine, rovesciando la posizione positivistica, si considerò come concreta la storia, e astratta la natura e si diede ad oggetto della filosofia il mondo ...
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Musicologia
Mario Baroni
Giovanni Giuriati
Antonio Serravezza
Franca Trinchieri Camiz
Definizione, origini e sviluppi istituzionali
di Mario Baroni
In prima approssimazione la m. può essere definita [...] , in quanto studio di tradizioni musicali diverse da quella euroculta, è nata, con le altre scienze umane, nel clima positivistico della fine del 19° secolo. Di qui l'interesse per la musica in quanto universale umano e la vocazione comparativa ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.