Carattere
Paolo Migone
Gianni Carchia
Bruno A. Bellerate
Dal latino character, a sua volta dal greco χαρακτήρ, "impronta, marchio, segno particolare", indica il complesso delle doti e disposizioni [...] il primo assoggettato al rapporto di causalità, il secondo ispirato all'immutabilità della legge morale trascendentale. Nell'Antropologia pragmatica (1798) Kant ha riepilogato l'ambivalenza della nozione di carattere spiegando che di essa ci si serve ...
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ZEVI, Bruno
Francesco Bello
Roberto Dulio
ZEVI, Bruno. – Nacque a Roma il 22 gennaio 1918, terzogenito di Guido (1883-1975) e di Ada Bondì (1891-1946), figlia di un agiato commerciante. Il padre, ingegnere [...] origini, alla cultura acquisita durante la formazione romana, caratterizzata dal rapporto tra storia e progetto, e arricchita poi dal pragmatismo esperito negli USA, dove non frequentò mai un corso di storia dell’architettura o dell’arte, ma acquisì ...
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MERTEL, Teodolfo.
Carlo Fantappiè
– Nacque da Isidoro e da Maria Francesca Lunadei nella località di Allumiere, allora parte della Comunità di Tolfa, presso Civitavecchia, il 9 febbr. 1806.
Il padre, [...] italiane (e anche alle elezioni amministrative di Roma del 1877). Il M. si espresse sempre per una linea pragmatica secondo cui era superfluo disquisire sulla liceità della partecipazione, anche se restava da valutarne l’opportunità, a motivo della ...
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Immigrazione nel Mediterraneo: l’agenda europea
Stefano Amadeo
Come rimedio alla crescente pressione migratoria e alle drammatiche difficoltà sperimentate da taluni Stati membri l’Agenda europea sulla [...] solo su alcuni Stati (per la loro posizione geografica o perché meta finale del progetto migratorio)». In un’ottica pragmatica, nondimeno, l’effettiva attuazione delle misure di cui all’Agenda europea, benché insufficiente a risolvere il problema ...
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Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] un discorso che non a trasmetterlo fedelmente. Il locutore ricorre alla forma citazionale diretta spesso anche per ragioni pragmatiche, ad es. «per contestualizzare il climax di una narrazione» o «per veicolare aspetti ‘affettivi’ del significato che ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] , magna magna, pigia pigia o di quelle aggettivali zitto zitto, terra terra, papale papale;
(c) le locuzioni pragmatiche sono frasi o sintagmi che non veicolano il proprio significato letterale, agendo piuttosto come «indicatori di atti linguistici ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
George Berkeley è uno dei più fini interpreti della way of ideas (il metodo delle idee [...] opera su di esse”.
Berkeley sviluppa dunque una concezione operativa del segno che ne mette in rilievo la funzione pragmatica più che quella semantica. Questo comporta anche una riflessione sul linguaggio della matematica e della scienze (The Analyst ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] nella lingua parlata, che talora alla buona formazione sintattica e alla puntualità lessicale preferisce la funzionalità ➔ pragmatica, vale a dire l’appropriatezza del rapporto tra gli usi linguistici, gli interlocutori e il contesto comunicativo ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] avevo perso ogni speranza, e improvvisamente lui è partito
Alle frasi temporali può essere associata una presupposizione di verità (➔ pragmatica), che si instaura o no a seconda di alcuni parametri (Lombardi Vallauri 2000):
(a) il tempo del verbo: la ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] apriti cielo).
Le ultime formazioni sono particolarmente interessanti in quanto si riallacciano alla sfera, più propriamente pragmatica, dei ➔ segnali discorsivi e dei ➔ convenevoli (piacere di conoscerla, per favore, grazie mille), che costituiscono ...
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pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...
pragmatico
pragmàtico (non com. prammàtico) agg. [dal lat. pragmatĭcus, gr. πραγματικός «attinente ai fatti», der. di πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda prevalentemente l’attività pratica, l’azione; caratterizzato...