Persecuzioni e tolleranza cristiana e pagana
Arnaldo Marcone
I rapporti tra la Chiesa cristiana e lo Stato romano sono complessi. Si devono tuttavia evitare le semplificazioni.
Non è corretto, infatti, [...] riflessione22. Il testo è articolato in cinque punti, che presuppongono una motivazione precisa ispirata da un forte pragmatismo politico. In sintesi: il primo punto riassume la motivazione delle persecuzioni; il secondo ne riconosce la sostanziale ...
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CAPPELLO, Vincenzo
Achille Olivieri
Nacque a Venezia, da Nicolò, nel 1469. Irrilevanti risultano i dati della iniziale carriera politica e della preparazione culturale dell'uomo che diventerà "freggio [...] rivolta di Lesina dell'agosto 1514, dando un'interpretazione repressiva degli ordini ambigui, ma improntati ad un cauto pragmatismo, del Consiglio dei dieci: solo nell'ordine sociale sancito da Venezia sarebbe stato possibile inserire un modello più ...
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CARANDINI, Nicolò
Giovanni Ferrara
Nacque il 6 dic. 1895 a Como, da Francesco, marchese di Sarzano, allora nella carriera prefettizia, e da Amalia Callery Cigna Santi.
Il padre, Francesco (1858-1946), [...] ufficialmente il PLI nel Comitato di liberazione romano. Qui il C. rivelò le sue solide doti di buon senso e pragmatismo, conducendo una politica di distinzione dalle sinistre e dalla D.C., ma sostenendo, come anche dopo la Liberazione, una linea ...
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LAGO, Mario
Giovanni Edoardo Visone
Nacque a Savona il 27 apr. 1878 da Eugenio, magistrato, ed Enrichetta Castellacci. Completò gli studi giuridici all'Università di Genova, laureandosi nel dicembre [...] tutti elementi utili a sostenere la tesi, costante nella pur scarsa storiografia sull'argomento, che egli governò con un pragmatismo e un equilibrio che mancò al suo successore. Accolse insomma le indicazioni provenienti dal governo centrale e lavorò ...
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Cavallotti, Felice Carlo Emanuele
Scrittore e uomo politico (Milano 1842 - Roma 1898). Di estrazione piccolo borghese (il padre era impiegato nell’amministrazione finanziaria del Regno Lombardo-Veneto), [...] radicale. Fiero oppositore di Giolitti, al quale rinfacciava la mancanza di un passato risorgimentale e del quale condannava il pragmatismo, quando Crispi tornò al governo e iniziò la repressione dei Fasci siciliani, si schierò all’opposizione e dopo ...
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Politico statunitense (n. Honolulu 1961). Esponente del Partito democratico, è stato eletto nel novembre 2008 presidente degli Stati Uniti d'America e rieletto nel novembre 2012. Nel 2009 gli è stato conferito [...] è meglio profilata una politica estera nuova, multilaterale e dialogante, che ha saputo ottenere risultati più con la diplomazia e il pragmatismo che con la forza bellica: in questo senso vanno citati, nel 2015, lo storico disgelo tra Stati Uniti e ...
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L’ordine sociale costantiniano
Schiavitù, economia e aristocrazia
Kyle Harper
«Poi proseguì nell’abusare della memoria di Costantino quale sovversivo e perturbatore delle antiche leggi e dei costumi [...] romani e se ne servirono43. Gradualmente il mantenimento della purezza delle prime leggi cedette il passo all’approccio più pragmatico, che mirava a permettere l’affrancamento dalla schiavitù, in cambio di una compensazione per il padrone. Nel 331 ...
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GARIBALDI, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Nizza, allora capoluogo del dipartimento delle Alpi Marittime dell'Impero francese, il 4 luglio 1807. Era il terzo dei sei figli nati dal matrimonio [...] della Lega della democrazia, nata a Roma nell'aprile del 1879, un programma nel quale spiccavano riforme di grande pragmatismo a lui già care da tempo, quali in primo luogo il suffragio universale, l'istruzione elementare obbligatoria e gratuita ...
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GORINI, Paolo
Fulvio Conti
Nacque a Pavia il 28 genn. 1813 da Giovanni, professore di matematica, e da Martina Pelloli. Compì gli studi nella città natale, prima presso il ginnasio del collegio di S. [...] pervenire dai mazziniani lodigiani, e il successivo avvicinamento alle posizioni della Società nazionale con cui accoglieva il pragmatismo della linea garibaldina e non poneva più in discussione la legittimità della monarchia sabauda. Del Mazzini ...
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tolleranza
Il problema della t., come accettazione della molteplicità delle religioni e, di conseguenza, la necessità di un loro convivere libero e autonomo, è caratteristico della storia della cultura [...] , an sint persequendi (1554) di Castellion. Contemporaneamente la teoria del consenso generale di G. Acóncio e il pragmatismo religioso di L. Sozzini affermavano una concezione della vita religiosa tendente a esaltare il valore della carità, e a ...
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pragmatismo (o prammatismo) s. m. [dall’ingl. pragmatism, der. del gr. πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»]. – 1. Termine introdotto dal filosofo statunitense Ch. S. Peirce (1839-1914) per caratterizzare la propria concezione analitica del linguaggio...
pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...