CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] la cultura italiana del suo tempo, in Riv. crit. di storia della fil., XVIII (1963), pp. 287 ss.; A. Santucci, Il pragmatismo in Italia, Bologna 1963, pp. 216-262; J. F. Renauld, Quelques observations sur les idées morales de Giovanni Vailati e M. C ...
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Schiller, Ferdinand Canning Scott
Filosofo inglese di famiglia tedesca (Ottensen, Altona, 1864- Los Angeles 1937). Insegnò nel Corpus Christi college di Oxford e quindi (1929) negli Stati Uniti nella [...] come gli altri valori, bellezza, bontà, ecc.), sempre relativa e sempre connessa ai fini perseguiti dall’uomo. Tipicamente pragmatista l’accento sulla relazione tra vero e utile, anche se Sch. giudicò sempre improponibile un suo rovesciamento puro e ...
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Crisi della ragione
Aldo Giorgio Gargani
La revisione critica della nozione di razionalità
L’ingresso nel 21° sec. non ha visto l’elaborazione di nuove proposte riguardo a progetti teorici forti di [...] valide. Il processo dell’esplicitazione, del making it explicit, stabilisce la transizione dalla capacità di fare, da una competenza pragmatica, da un know-how, a un sapere, a un know that. Un esempio del primato prassiologico nella concezione della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
William James è stato definito “il primo pensatore americano con una reputazione europea”. [...] de la crème dell’umanità di Boston”, dirà scherzando – al Metaphysical Club: da questi incontri, che proseguono fino al 1875, nasce il pragmatismo. L’anno di svolta è però il 1872, quando riceve il suo primo incarico a Harvard. Da quel momento la sua ...
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SOCIOLOGIA DELLA SCIENZA
Luciano Gallino
La scienza, dal punto di vista della sociologia, è un ''sistema d'azione sociale'', specializzato nel produrre e accumulare, mediante metodi che pretendono di [...] vede il progresso cognitivo sospinto in prevalenza dalla scelta razionale di teorie più efficienti, s'ispira a un'epistemologia pragmatista più che realista. Sull'altro versante, sebbene sia vero che gli esternisti tendono in genere a sposare qualche ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Vailati
Massimo Mugnai
Giovanni Vailati è, per certi aspetti, una figura anomala nel panorama della filosofia italiana tra Ottocento e Novecento. Matematico, allievo di Giuseppe Peano, aderisce [...] 1914), con il quale inizia un sodalizio che lo porterà a scrivere insieme i primi due capitoli di un saggio sul pragmatismo rimasto incompiuto (con l’aggiunta postuma di un terzo capitolo portato a termine da Calderoni).
Nel dicembre del 1908, mentre ...
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Filosofia
Antonio Rainone
Negli ultimi decenni del 20° sec. sono giunte a maturazione e hanno acquistato larga diffusione idee che erano implicite o allo stato embrionale nei primi anni Sessanta. Non [...] f. il cui oggetto precipuo sia la teoria della conoscenza, e benché le sue posizioni siano orientate in una direzione pragmatista, nella sua opera fondamentale, Word and object (1960; trad. it. 1970), Quine considera la f. una sorta di riflessione ...
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Con modo di dire o, più tecnicamente, locuzione o espressione idiomatica si indica generalmente un’espressione convenzionale, caratterizzata dall’abbinamento di un significante fisso (poco o niente affatto [...] : 8), e nel tentativo di superare le divergenze fra i diversi approcci disciplinari (strutturalista, generativista, pragmatista, semantico-composizionale, psicolinguistico, metaforico, ecc.; cfr. Everaert et al. 1995), in linguistica si tende oggi ...
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TILGHER, Adriano. –
Alessandra Tarquini
Nacque l’8 gennaio 1887 a Resìna (l’odierna Ercolano), in provincia di Napoli, da Achille, un vetraio di origine tedesca, e da Rosa Eufrasia Oteau (cognome che [...] di filosofia italiana, 1900-1943, Roma-Bari 1955, pp. 311-314, 428-433; A. T., a cura di S. Cumpeta, Torino 1960; A. Santucci, Il pragmatismo in Italia, Bologna 1963, pp. 331, 338-348; L. Tilgher, A. T. com’era, Napoli 1978; C. D’Amato, A. T. e la ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] la sua cogenza anche in posizioni con essa apparentemente in conflitto.
Fa parte delle teorie epistemiche anche la teoria pragmatista della verità che nel corso del 20° secolo, in conformità a quanto avveniva per le sue formulazioni originarie ...
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pragmatista
(o prammatista) s. m. e f. [der. di pragmatismo] (pl. m. -i). – Seguace del pragmatismo in filosofia o, più genericam., nel modo di trattare o considerare determinati problemi. Talvolta anche come agg., nello stesso senso di pragmatistico.
pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...