La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] In (5) è rappresentata la sonorizzazione di /s/ che si applica regolarmente tra vocali (5 a.), ma non quando tra .), in quelle che contengono dei clitici (6 b.) e in quelle formate con alcuni prefissi (6 c.):
(6) a. *prendi[z]ole, *sotto[z]opra
b. ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] ).
Altre oscillazioni nell’accentazione dipendono solo dal latino. Nel latino volgare si è assistito al fenomeno della ricomposizione, per il quale l’accento è passato dal prefisso alla radice nei verbi composti. Nelle parole dotte, possono esserci ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] «diventare vecchio», derivato con l’aggiunta simultanea di prefisso e suffisso):
(9) invecchiare → invecchiamento; ingiallire → ingiallimento; inasprire → inasprimento
Il suffisso -aggio si incontra più comunemente nei linguaggi settoriali di tipo ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] dizionario, solo se la collettività viene a contatto con essi (si possono citare, tra i più recenti, l’influenza aviaria e scandalo pubblico o la relativa inchiesta.
Anche il ricorso a prefissi accomuna l’italiano alle altre lingue: tra i più ...
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L’Emilia-Romagna è formata da due parti di estensione equivalente, l’una piana e l’altra collinare e montuosa, unite da un asse che va da Cattolica, sull’Adriatico, a Stradella, presso il Po. Il territorio [...] è condizionata dalla caduta delle vocali, eccettuata la a, in fine di parola, per cui si ha al sant «il santo» e i sant «i santi», [la ˈskraːna] -ino e -otto (morsicotto «morso») e dei prefissi verbali s- (sfregarsi, sfarfugliare) e in- (instizzirsi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il Novecento si scontra frequentemente sulla nozione di realismo: ha maturato esperienze [...] Egli accelerò la marcia; e la motocarrozzetta scoppiettava dinanzi a loro: non si fece più lontana, pareva anzi farsi più vicina. “Che ci vuole?” che integrano il termine con aggettivi e prefissi (realismo magico, realismo socialista, neorealismo). ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] dell’accento tonico, l’invariabilità del rapporto tra prefissi o suffissi e i loro rispettivi significati, l’ consonante fissa e ne viene ripetuta la vocale; la versione in cui si aggiunge la F viene chiamata alfabeto farfallino ed è la più comune; ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] + giornale, tele + visione; ➔ prefissi), ormai stabilizzati, recuperandone le iniziali.
Questo pdf o PDF [pidiˈefːe]; di alcune sigle pronunciate come parole, invece, si perde presto la percezione e la coscienza: basti pensare a un caso come SUV ( ...
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CAVAZZONI, Girolamo (Girolamo da Urbino, Girolamo da Bologna)
Oscar Mischiati
Figlio di Marc'Antonio, fu attivo dal 1540 al 1577 come organista e compositore: non si sa con esattezza dove e quando sia [...] Leone X dal 1513 al 1521). Tuttavia nella stessa dedica il C. si dichiara "anchor quasi fanciullo"; ciò è stato interpretato da Jeppesen come se l'intento di anteporre l'immediatezza d'espressione a schemi prefissi, pone i brani del C. tra le più ...
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Il sinistrese è stato definito
una invenzione linguistica, collettiva e spontanea, di rapida e facile comunicazione, intesa a coprire la mancanza di idee generali e di prospettive per il futuro che è dell’intera [...] ).
All’uso con modalità particolari del lessico politico preesistente si accompagna la creazione di nuove parole politiche, soprattutto per mezzo dei processi di ➔ derivazione tramite ➔ prefissi (soprattutto contro-, anti-, extra-, ecc.) e ➔ suffissi ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...