In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] impongono l’accordo al verbo;
(e) possono avere ➔ prefissi e ➔ suffissi: anti-furto, matt-oide;
(f) i bestiami), perde il suo valore di massa per assumerne uno di tipo. Si osservi la differenza:
(1) beve molto vino [= beve una grande quantità di ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] di /s/ nelle pronunce settentrionali è impedita dal confine tra prefisso e radice; oppure ami[k]o → ami[ʧ]i, dove il Roma a trovare Paolo.
Al vertice della struttura si trova l’enunciato, che si può estendere anche oltre i confini della frase. ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] si possono aggiungere altri elementi tramite la congiunzione neanche (3 a.); le frasi positive ammettono invece l’aggiunta di altri elementi solo tramite anche (3 b.):
(3) a. io non ti sento, neanche lui
b. io ti sento, anche lui
I prefissi ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] era indicata come la più comune nel manuale di ortografia di Malagoli (19122).
L’assimilazione progressiva si verifica, invece, coi prefissi in- e con- seguiti da nasale o liquida in casi come immeritevole (in + meritevole), irresponsabile (in ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] l’unica produttiva è la prima, anche grazie alla sua regolarità. Vi si inseriscono (oltre ai succedanei dei verbi latini in -āre e dei verbi sottoclasse), alcuni verbi parasintetici, costruiti con i prefissi in- e ad-, aggiunti a nomi o aggettivi ...
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Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] un luogo a un altro» (Iacobini 2004: 135; ➔ prefissi). Adotta questa prospettiva il dizionario Sabatini & Coletti (2007 elemento, nominale o avverbiale, che accompagna la testa verbale. Si tratta forse di voci verbali che vanno analizzate come un ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] di espressioni temporali (a differenza di tempo e aspetto, infatti, essi si trovano in tutte le lingue);
(e) le particelle temporali, a metà strada tra avverbi temporali e suffissi o prefissi (come la particella cinese le; l’italiano non ne possiede ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] In (5) è rappresentata la sonorizzazione di /s/ che si applica regolarmente tra vocali (5 a.), ma non quando tra .), in quelle che contengono dei clitici (6 b.) e in quelle formate con alcuni prefissi (6 c.):
(6) a. *prendi[z]ole, *sotto[z]opra
b. ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] ).
Altre oscillazioni nell’accentazione dipendono solo dal latino. Nel latino volgare si è assistito al fenomeno della ricomposizione, per il quale l’accento è passato dal prefisso alla radice nei verbi composti. Nelle parole dotte, possono esserci ...
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Gli allofoni (o varianti) sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata. Per es., a due pronunce della parola pane, di cui la prima contiene una [a] e la seconda una [æ], [...] [kuˈʒina]); a Roma è presente soltanto l’allofono sordo, che si produce solo in contesto intervocalico: la cena [laˈʃena] (Albano Leoni l’affricata è preceduta da fricativa, come nel caso dei prefissi s- o dis-, allora registriamo [s-ʧ] al Nord come ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...