Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] nome di ➔ epentesi o anaptissi, mentre al confine di parola si parlerà di prostesi o ➔ epitesi.
L’analogia tra sandhi interno , consideriamo i processi di assimilazione. La nasale finale dei prefissi con- e in- subisce l’assimilazione per punto di ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] italiano tramite suffissazione (cfr. Merlini Barbaresi 2004: 265-266 per una lista completa). Tuttavia, anche la prefissazione ha questa funzione: si pensi a casi come maxiprocesso o semipieno (cfr. Iacobini 2004: 147-153 per un’indagine dettagliata ...
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Gli elementi formativi sono elementi morfologici non autonomi, tratti dalle lingue classiche (greco e latino), impiegati per formare composti (➔ composizione), di norma in combinazione con un altro elemento [...] comune il fatto di non essere ‘liberi’; ma a differenza dei prefissi e dei suffissi non tutti occupano una posizione fissa (alcuni elementi all’opposizione parola / affisso ed è quella che più si avvicina ai termini più usati in altre lingue, quali l ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] grafologo, fonografo), proprietà che differenzia nettamente i prefissoidi dai ➔ prefissi, i quali possono invece ricorrere esclusivamente in posizione iniziale. Si differenziano dai prefissi anche perché alcuni di essi hanno la possibilità di formare ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] a un morfema lessicale. La flessione in italiano si serve esclusivamente di suffissi. Non esistono infatti in italiano prefissi flessivi: la prefissazione è invece usata in derivazione (➔ prefissi). Oltre che da affissi, la flessione può essere ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] vall-ic-ella proprio con la necessità di evitare la sequenza omofona. Si può spiegare allo stesso modo la tendenza di -ello a evitare invece -er-ellare), mostrano spesso anche l’ulteriore presenza del prefisso s-: s-mangi-ucchi-are, s-vol-acchi-are ...
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Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] e Mario è bravo davvero! (superlativo).
(f) prefissi con valore accrescitivo: arci-, bis-, iper-, per-, e, che esprime il fatto che la condizione cui il rafforzamento si riferisce è completa (in altri termini, attribuisce al participio l’aspetto ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] delle parole: ad es., *ri-tavolo e *bello-zione non sono derivati possibili perché il prefisso ri- non si premette a nomi, e il suffisso -zione non si aggiunge ad aggettivi).
Un principio molto generale che condiziona l’uso effettivo di parole ben ...
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Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] in opposizione a micro- (macrocosmo ~ microcosmo, macrostruttura ~ microstruttura). Valore quantitativo ha anche il prefisso sopra- (con la variante sovra-), «a cui spesso si accompagna l’idea di eccesso, superamento di un limite» (Iacobini 2004: 150 ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] → in-decifrabile → indecifrabil-mente è giustificata dal tipo di base che ciascun affisso seleziona: ad es., il prefisso negativo in- si premette ad aggettivi e non a verbi, quindi il suo intervento è necessariamente successivo a quello del suffisso ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...