Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] tratto soprasegmentale.
La ragione della denominazione con prefisso sopra- è da ascriversi al fatto che tali (per gran parte del sistema consonantico italiano) può avere valore distintivo: si vedano le seguenti coppie minime: ca[s]a ~ ca[sː]a, ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] era indicata come la più comune nel manuale di ortografia di Malagoli (19122).
L’assimilazione progressiva si verifica, invece, coi prefissi in- e con- seguiti da nasale o liquida in casi come immeritevole (in + meritevole), irresponsabile (in ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] (scentrato e scervellato, di solito regolarizzati in /ʃ/ nella pronuncia standard). Si mantiene invece dappertutto /zɲ/ (sgnacchera), altra sequenza creata da un prefisso. Quanto ai nessi triconsonantici in attacco, gli unici ammessi in italiano ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] : [riˈsalta] «salta di nuovo» (ma [riˈzalta] «spicca, è evidente»); o con -si enclitico: [aˈfːitːasi]. Anche nel prefisso trans- si ha la pronuncia sonora, e quindi [ˈtranzito] transito, [tranziˈtaːre] transitare.
La pronuncia dell’affricata ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] In (5) è rappresentata la sonorizzazione di /s/ che si applica regolarmente tra vocali (5 a.), ma non quando tra .), in quelle che contengono dei clitici (6 b.) e in quelle formate con alcuni prefissi (6 c.):
(6) a. *prendi[z]ole, *sotto[z]opra
b. ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] ).
Altre oscillazioni nell’accentazione dipendono solo dal latino. Nel latino volgare si è assistito al fenomeno della ricomposizione, per il quale l’accento è passato dal prefisso alla radice nei verbi composti. Nelle parole dotte, possono esserci ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] «diventare vecchio», derivato con l’aggiunta simultanea di prefisso e suffisso):
(9) invecchiare → invecchiamento; ingiallire → ingiallimento; inasprire → inasprimento
Il suffisso -aggio si incontra più comunemente nei linguaggi settoriali di tipo ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] specifica. Per es., in una formulazione come si definisce prefisso l’affisso che precede la radice, il la differenza specifica, il tratto cioè che permette di distinguere il prefisso dagli altri affissi.
Definizioni di questo tipo sono, di regola ...
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L’espressione articolazioni nasali si riferisce a un modo di articolazione (di ➔ vocali così come di ➔ consonanti) in cui, essendo il velo palatino (o palato molle) abbassato, il passaggio rinofaringale [...] n]aso, /ɲ/ di la[ɲː]a (lagna); il numero arriva a cinque se si considerano i due allofoni [ŋ] (ancora, angolo) e [ɱ] (anfora, invece). I luogo, visto lo statuto fonematico di /m/: si pensi all’allomorfia del prefisso in- in lessemi quali i[n]debito, ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] dizionario, solo se la collettività viene a contatto con essi (si possono citare, tra i più recenti, l’influenza aviaria e scandalo pubblico o la relativa inchiesta.
Anche il ricorso a prefissi accomuna l’italiano alle altre lingue: tra i più ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...