PELLEGRINAGGIO (dal lat. peregrinatio "viaggio in terra straniera"; fr. pèlerinage; sp. peregrinación; ted. Pilgrimschaft, Wallfahrt; ingl. pilgrimage)
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Ferdinando NERI
Nicola [...] digiuno durante i quali si compiono speciali riti di preghiera e la circumambulazione a piedi scalzi della chiesa di compiuti allora da Maometto per affermare la sua emancipazione dal culto ebraico è la proclamazione che la Ka‛bah era il più antico ...
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MACCABEI (in gr. Μακκαβαῖοι, nella Volgata Machabaei)
Elia S. ARTOM
Arnaldo MOMIGLIANO
Con questo nome si sogliono designare i membri della famiglia sacerdotale degli Asmonei che si mise a capo dell'insurrezione, [...] Moccabei è ancora assai affine alle opere della storiografia ebraica classica come i Libri dei Re o anche i di fonte è certa, ma può essere dovuta al fatto che una preghiera di Giuda era ben conosciuta e diffusa. Peculiare del II Maccabei di fronte ...
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TOLEDO (A. T., 37-38, 39-40)
Giuseppe CARACI
José F. RAFOLS
José A. DE LUCA
Mario NICCOLI
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Capoluogo dell'omonima provincia, e una delle città spagnole più celebri per la sua storia e la ricchezza [...] stucco, intramezzati da stemmi di Castiglia e versetti in lingua ebraica. Il palazzo municipale, edificato al tempo dei Re Cattolici e , i sacerdoti si prostravano a terra e veniva recitata una preghiera per il re, che in questo mentre era rivolto ad ...
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QABBĀLĀH (Cabala [pr. cabàla] o Cabbala)
Elia S. Artom
H Parola ebraica che significa propriamente "ricezione", e che si applica in genere a indicare il ricevimento che una generazione fa della tradizione [...] cerchia degl'iniziati. Il nome qabbālāh in questo senso si usa in ebraico a partire dal 1200 d. C. circa, ed è entrato nell anche da criterî fisiognomici; comincia ad assumere importanza la preghiera mistica, e in conseguenza di ciò si ha una ...
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Libro dell'Antico Testamento, così chiamato dai Latini fin dal sec. III, ma dai Greci e dagli Ebrei più rettamente detto Sapienza (o Sentenze) di Gesù figliuolo di Sirac o semplicemente Sirac, uno di quelli [...] con quella cura e fedeltà che si usò coi libri della Bibbia ebraica. Fra le libertà permessesi dai copisti ne fu pure alterata la si ritraggono le scene viste coi proprî occhi. Nella patetica preghiera XXXVI,1-19 il pio autore supplica per il suo ...
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GIUSEPPE, Flavio (Φλάουιος 'Ιώσηπος, Flavius Iosēphus; o meno corretto Giuseppe Flavio)
Arnaldo Momigliano
Storico giudeo. Figlio di Mattia, appartenente a famiglia sacerdotale, nato nel 37-38 d. C. [...] se raramente ne discorre, egli non sa che cosa siano la preghiera, l'amore e il timore di Dio, il messianesimo, Bibbia, che G. mostra di aver avuto dinanzi - il testo ebraico, la traduzione greca dei Settanta, forse una traduzione aramaica - potrà ...
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Il primo grande profeta che si presenta nella storia d'Israele, e che, sebbene non abbia lasciato alcuno scritto, ebbe una parte principalissima negli avvenimenti religiosi e politici della sua epoca. [...] crudeli cerimonie dei profeti; su quello invece per Iahvè, dopo preghiera di E., cadde il fuoco di Iahvè che consumò ogni cosa a questi dati si trova tuttavia nella tardiva Apocalisse ebraica di Elia, che adopera i libri del Nuovo Testamento ...
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S'intende generalmente con questo nome la "disseminazione" (gr. διασπορά) o dispersione degli Ebrei nel mondo antico, dall'esilio babilonese in poi.
Essa cominciò infatti con le deportazioni, in Assiria, [...] la distruzione di Gerusalemme (586 a. C.). Una forte colonia ebraica rimase da quel tempo stabilita in Babilonia, dove fin da XVII,1) e di Corinto (XVIII, 4), o di un luogo di preghiera a Filippi (XVI, 13), sono per contro ben noti i rapporti che ...
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La parola ebraica (bĕrākhāh) e la greca (εὐλογία) corrispondenti alla latina (benedictio) e attraverso questa all'italiana benedizione, hanno varî significati: possono esprimere un augurio di prosperità, [...] fatta da un uomo, a ciò rivestito di un potere divino dalla Chiesa, e il cui effetto è di attirare, mediante la preghiera, il favore divino sulle persone e le cose. Benedizione equivale talvolta nell'uso liturgico anche all'altra frase della Bibbia ...
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Pittore, nato a Parigi il 23 aprile 1822, morto ivi il 2 gennaio 1882. Entrò a 17 anni nello studio di L. Cogniet e nel 1844 espose per la prima volta al Salon. Nel 1849 partì per la Spagna; nel 1853 fece [...] al Marocco, dove tornò frequentemente traendone le migliori ispirazioni per i suoi quadri (Preghiera nella moschea, Il folle, La festa del montone, L'esecuzione dell'ebrea, Festa ebraica a Tetuan). Nel 1863 tornò in patria. Era, ormai, quasi un ...
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sinagoga
sinagòga s. f. [dal lat. tardo synagoga, gr. συναγωγή, propr. «adunanza» (comp. di σύν «con, insieme» e ἄγω «condurre»), passato presso gli Ebrei (analogam. al termine ἐκκλησία presso i cristiani: v. chiesa) dal sign. di «comunità»...
selihah
sĕlīḥāh 〈seliiḥàah〉 s. f., ebr. (propr. «perdono»). – Preghiera penitenziale ebraica che, secondo il Talmūd (v. talmudico), Dio stesso avrebbe insegnato a Mosè quando, sul Sinai, gli manifestò la sua misericordia (Esodo 34, 6-7): il...