Tendenza artistica sviluppatasi dal 19° sec. fino ai primi anni del Novecento. In epoca romantica, nel quadro di una rivalutazione del passato e del Medioevo, il termine si riferì a quanto di puro e di non corrotto si riteneva di trovare nell'arte italiana precedente al Rinascimento. Questa concezione ispirò l'opera di gruppi quali i nazareni tedeschi, i puristi italiani e i preraffaelliti inglesi. ...
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Pittore (Montrouge 1808 - Parigi 1885). Allievo di J.-D. Ingres, inclinò verso la corrente dei "primitivi" francesi, che risalente nelle sue origini agl'insegnamenti di Ingres, se ne scostò a mano a mano, [...] accentuando i caratteri di un primitivismo di maniera. L'opera principale di A.-D., la decorazione della chiesa di St.-Germain-en-Laye, è condotta con nobiltà di sentire e studiosa ricerca di stile, e tuttavia svela un persistente impaccio scolastico ...
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Pittore francese (Chatou 1880 - Garches, Parigi, 1954). Amico di Vlaminck e di Matisse. D. fu tra le figure più significative del fauvismo ma, già dal 1906, una meditata lettura dell'opera di Cézanne e [...] l'interesse per il primitivismo dell'arte negra lo portarono a smussare la violenta emotività cromatica a favore di una solidità costruttiva e a condurre una ricerca in parallelo con quella di Braque e di Picasso, senza tuttavia giungere a una ...
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Pittrice e scenografa russa (Nagaevo, Tula, 1881 - Parigi 1962). Allieva a Mosca dapprima dello scultore P. Trubeckoj, nel 1900 iniziò a dipingere con M. Larionov, suo futuro marito, con il quale in seguito [...] partecipò ad alcune discusse mostre; nel 1908 aderì al primitivismo, interessata al recupero delle tradizioni popolari russe; fu presente anche alla 2a mostra del Blaue Reiter (Monaco, 1911), a quella della "Coda d'asino" (Mosca, 1912) e a quella ...
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Artista ceco (n. Liberec 1941). Trasferitosi in Germania (1948), si è formato a Krefeld e Düsseldorf. Dal 1962 a Berlino si è dedicato alla pittura ditirambica, sulla quale nel 1966 ha pubblicato anche [...] un manifesto. Dedicatosi poi a temi militareschi e a paesaggi, dal 1981, suggestionato dal "primitivismo" cubista, ha sperimentato la scultura, trasferendo sui soggetti naturalistici e mitologici i colori della pittura. L. è anche autore di poesie. ...
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Dada
Maurizio Fagiolo dell'Arco
di Maurizio Fagiolo dell'Arco
Dada
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Le origini e l'espansione: a) i centri dada; b) tra il futurismo e il surrealismo. □ 3. I protagonisti: [...] b) Duchamp, Picabia, Man Ray; c) Arp, Richter, Schwitters, Ernst. 4. Idee e ideologia: a) anarchia e nichilismo; b) il primitivismo; c) il caso; d) la provocazione; e) il metodo meccanico; f) le tecniche sperimentali; g) l'esistenzialismo. 5. Il new ...
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(russo Golubaja roza) Gruppo artistico formatosi a Mosca tra il 1906 e il 1907. Ebbe come principali animatori P.V. Kuznecov e M.S. Sar´jan; tra gli esponenti N.P. Krymov, A.T. Matveev, P.S. Utkin: la [...] tendenza simbolista che accomuna la loro ricerca si espresse in una stilizzazione delle immagini, in un primitivismo che si fonda nell’arte popolare. Il gruppo ebbe stretti legami con la rivista Zolotoe runo («Vello d’oro»). ...
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Pittore (Barcellona 1893 - Palma di Maiorca 1983). Studiò alla Scuola di belle arti di Barcellona e con F. Galí; frequentò l'ambiente dadaista che ruotava intorno alla personalità di F. Picabia. Dopo un [...] periodo caratterizzato da uno stile drammatico ed espressionista, M. elaborò una sorta di realismo estatico, venato di un sofisticato primitivismo (La casa con la palma, 1918, coll. priv.; L'orto con l'asino, 1918, Stoccolma, Moderna Museet; Ritratto ...
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Località della Bretagna, dove intorno all’ultimo decennio dell’Ottocento operò un gruppo di artisti riuniti intorno alla personalità di P. Gauguin. I più significativi furono É. Bernard e P. Sérusier (1865-1927). [...] di cogliere i significati simbolici nascosti. Il linguaggio espressivo e antinaturalistico del gruppo, influenzato dalle poetiche del primitivismo e dell’esotismo, ispirò varie correnti successive, dai nabis ai fauves, dall’art nouveau all’astrazione ...
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Pittore, nato il 2 maggio 1904 a Culan (Cher). All'età di 14 anni si recò a Parigi, dove vive; seguì i corsi dell'accademia Colarossi (scuola libera e senza maestri). Fece la sua prima mostra personale [...] lavora tuttora.
Partito da un elementarismo paragonabile al periodo metafisico di Morandi, è ora arrivato, attraverso un primitivismo carico di ricordi cézanniani, ma sottilmente decadentistico (p. es., Les trois tables, 1939, Parigi, coll. Adam), a ...
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primitivismo
s. m. [der. di primitivo]. – 1. Carattere primitivo di un popolo, una cultura, una società. 2. a. Tendenza a esaltare o a considerare con particolare interesse il mondo spirituale e artistico dei popoli primitivi, spec. africani,...