Filosofo e pedagogista statunitense (Burlington, Vermont, 1859 - New York 1952). Studiò all'univ. del Vermont e alla "Johns Hopkins" di Baltimora. Dal 1884 al 1894 insegnò in varie università del Middle [...] e definite, bensì è un processo in cui l'azione reciproca è in larga misura costitutiva degli elementi stessi che and education (1938; trad. it. 1949), D. sviluppava il principio dell'interesse attivo come movente di ogni reale apprendimento ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] l’Io è la semplice coscienza del molteplice sensibile, e di D.Hume che, più radicalmente, lo riduce a un fascio di dell’azione di forze eterogenee (desideri e volizioni) che non si lasciano ridurre a un unico, identico principio.
Psicologia ...
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Filosofo, giurista ed economista (Londra 1748 - ivi 1832). È stato uno dei maggiori esponenti dell’utilitarismo filosofico («la maggiore felicità del maggior numero di individui») ed un giurista fortemente [...] 1789. Tuttavia, è in nome dei principî universali dell'illuminismo che il B. si conto delle conseguenze che dall'azione deriveranno a sé stesso e B. credeva di trasformare l'etica in una scienza d'indiscussa validità e la legislazione (che ha come ...
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Arcangelo Rossi
Fisico francese (Poleymieux-lès-Mont-d'Or, Lione, 1775 - Marsiglia 1836), noto per le ricerche su elettricità e magnetismo. Riuscì a formulare su solide basi matematiche la legge fondamentale [...] corrente è equivalente a un ago magnetico (principio di equivalenza di A.). In suo onore di riduzione di tale azione rotatoria alle azioni a distanza rettilinee previste des sciences ou Exposition analytique d'une classification naturelle de toutes ...
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Matematico e filosofo (Saint-Malo 1698 - Basilea 1759), uno dei maggiori illuministi francesi. Presto famoso per i suoi studî matematici, fu accolto venticinquenne all'Académie des sciences di Parigi e [...] cui ogni processo naturale raggiungerebbe il suo scopo col minor dispendio possibile di azione (loi de la moindre quantité d'action, o principio di minima azione), suscitò una vivace polemica (che l'Accademia delle scienze di Berlino decise in ...
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Il tema dei d. è stato trattato nella Enciclopedia Italiana, nelle voci dichiarazioni dei diritti (XII, p. 760) firmata da G. Solazzi, e diritti umani nell'App. II (i, p. 786), redatta da G. Capograssi. [...] essi necessitano della medesima disciplina legislativa per poter essere azionati in giudizio; per un altro verso, essi se non in via di principio i d. alla vita e alla libertà. Per il momento si può parlare del d. di non essere sottoposti ...
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Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] , nel suo valore semelfattivo, non "descrive" un'azione, ma la "compie". Se dico: 'Ti prometto D. Sperber e D. Wilson (1986), che continua a godere di grande fortuna. Questa teoria si richiama alle posizioni citate di Grice, associandole ai principi ...
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VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] evidente quelli che (come Elisabetta d'Inghilterra o l'ammiraglio de Coligny) incarnavano i principî da lui banditi. Quanto poco l degli odî atavici di razza e di religione: la loro azione si svolge sopra uno schema meccanico e obbligato; quasi ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] reciproca comprensione è connaturato un principio di 'indeterminatezza', quanto Comunicazione e scienza cognitiva, a cura di F. Ferretti, D. Gambarara, Roma-Bari 2005.
Psicologia
di Rino Rumiati
La giustificazioni per qualsiasi azione il gruppo stia ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] reciproca comprensione è connaturato un principio di 'indeterminatezza', quanto Comunicazione e scienza cognitiva, a cura di F. Ferretti, D. Gambarara, Roma-Bari 2005.
Psicologia
di Rino Rumiati
La giustificazioni per qualsiasi azione il gruppo stia ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...
azione1
azióne1 s. f. [dal lat. actio -onis, der. di agĕre «agire», part. pass. actus]. – 1. a. L’agire, l’operare, in quanto espressione e manifestazione della volontà; s’identifica ora con atto (considerata in questo caso l’azione come atto...