CARAPELLE, Aristide
Alessandro Albertazzi
Nacque a Napoli il 18 marzo 1878 da Carlo e Ambrogia Lattuada. Laureatosi in giurisprudenza nell'università di Palermo nel 1901, l'anno dopo entrò per concorso [...] di ogni sano reggimento politico, professando, contro le viete ideologie democratiche e settarie, principidi disciplina e di La farmacia italiana (ibid., II [1963], pp. 73 s.); Sulla legittimità dell'art. 23 del regolamento 30 sett. 1938 n. 1706? ( ...
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PICO
Bruno Andreolli
– I Pico sono un ramo del più vasto consorzio parentale detto dei Figli di Manfredo, dal nome di un vassallo dei Canossa vissuto nella seconda metà dell’XI secolo e probabilmente [...] . Costruì inoltre con grande abilità la sua immagine diprincipe «litteratissimo» (così fu definito) e pio, scrivendo Carlo V, che imponeva la successione legittimadi Giovan Tommaso, primogenito di Giovan Francesco, Galeotto tenne in pugno ...
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DEVINCENZI, Giuseppe
Paolo Coppini Romano
Nacque a Notaresco (Teramo) il 4 marzo 1814, in una famiglia della borghesia agraria con vasti possessi nel Teramano. Dopo gli studi secondari nel collegio [...] ; ne riceveva l'approvazione, invece, allorché - di fronte alla minaccia ministeriale di convocare nuovi comizi - si faceva assertore del principio secondo cui solo la Camera poteva giudicare la legittimità dei poteri dei propri componenti. Già in ...
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CROTTI DI COSTIGLIOLE, Edoardo Giovanni
Vincenzo Clemente
Nacque il 21 ott. 1799 a Saluzzo (Cuneo), di famiglia tra le più antiche della città, secondogenito del conte Alessandro intendente generale [...] luglio 1838 aveva sposato Pauline, figlia del conte di Mercy d'Argenteau, principedi Monglion, era destinato in Belgio. Il 28 luglio del marchese Birago di Vische, direttore dell'Armonia, e rivendicò la legittimità dell'intervento ecclesiastico. ...
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GIOANNETTI, Giuseppe (Gioseffo) Natale
Massimo Cattaneo
Ottavo di dodici figli, nacque a Bologna il 25 dic. 1768, da Carlo Bernardo e dalla contessa Anna Fantuzzi. La famiglia paterna, in cui spiccava [...] ).
Dai nove ai ventidue anni il G. studiò al collegio dei nobili di Bologna. A ventitré anni la "terribile esperienza" legata a "una donna , il principio della separazione tra potere spirituale e potere temporale e la legittimità dei provvedimenti ...
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BARBERI (Barbieri, Barberio, de Barbera, Barberius), Giovanni Luca
Filippo Liotta
Procuratore fiscale e ufficiale della cancelleria o, come egli stesso si definisce, "Magister riotarium regie Cancillarie", [...] dei titoli dilegittimazione del rapporto feudale, spesso aggiungendo alle indagini intomo alla legittima continuità del di patronato della corona sopra i vescovati, abbazie, priorati e altri enti ecclesiastici, estendendo a questa materia i principi ...
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PEPE, Gabriele
Anna Maria Rao
PEPE, Gabriele. – Nacque a Civitacampomarano, nel Molise, il 7 dicembre 1779, da Carlo Marcello e da Angela Maria Cuoco, terzogenito di sei figli (con Raffaele, Maria Teresa, [...] Laura Gaetana di Sangro dei principidi Sansevero in occasione delle sue nozze col signor duca della Salandra e l’ode Per la ristabilita salute di Sua Maestà Ferdinando I, in cui sottolineò l’importanza del consenso popolare per la legittimità del ...
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DE PONTE (Aponte, Da Ponte), Giovan Francesco
Pietro Messina
Figlio di Giovanni Antonio e di Costanza Lanario, nacque nel 1541 a Napoli o a Maiori. La famiglia, originaria della costiera amalfitana, [...] con Caterina de' Medici, figlia di Alessandro, futuro principedi Ottaiano. La sua rapidissima carriera e di facciata. Il D. provò a scagionarsi, accusando F. Di Costanzo e L. Orsini di complottare contro di lui e sostenendo la perfetta legittimità ...
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GORINI, Paolo
Fulvio Conti
Nacque a Pavia il 28 genn. 1813 da Giovanni, professore di matematica, e da Martina Pelloli. Compì gli studi nella città natale, prima presso il ginnasio del collegio di S. [...] considerarono sempre con sufficienza le tesi goriniane e soprattutto l'ambizione, che era in lui, di trovare nel plutonismo il principio unico capace di spiegare "tanto la vita delle montagne, quanto la vita dei vegetali e degli animali" (Erba ...
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LEONE VIII, papa
Ambrogio Piazzoni
È incerto se debba essere considerato papa legittimo o antipapa; in ogni caso mantenne il suo incarico (contemporaneamente ad altri) dal dicembre 963 all'inizio del [...] che contraddiceva il principio, già invocato ai tempi di Teodorico e di Carlomagno a favore dei pontefici Simmaco e Leone III, secondo cui il papa non poteva essere giudicato da alcun tribunale; per tale motivo la legittimità stessa del pontificato ...
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legittimita
legittimità s. f. [der. di legittimo]. – 1. L’essere legittimo, conforme cioè al diritto, alla legge, alle disposizioni dell’ordinamento giuridico: l. di un comportamento; l. di un ordine, di un divieto; l. di un atto amministrativo,...
legittimismo
s. m. [der. di legittimo, sul modello del fr. légitimisme]. – In senso storico, atteggiamento e dottrina politica (formulata al Congresso di Vienna dal ministro francese Ch.-M. de Talleyrand) che, in contrasto con i principî della...