Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Michele Amari
Giuseppe Giarrizzo
Storico acclamato della Sicilia aragonese e musulmana, fu politico ‘nazionale’ e figura simbolo della lotta antitirannica e liberale.
La vita
Nato a Palermo il 7 luglio [...] saputi le ragioni o i fatti importanti.
Vi dice due cose orientali dei primi califi d dituttele genti che altre vicende avean cacciate insieme in Sicilia, nacquero vari grumi; e in ciascuno si scopre l’affinità degli elementi che vi devono principio ...
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Patriota, storico e arabista (Palermo 1806 - Firenze 1889). Fratello di Emerico, tramite il padre, Ferdinando, venne fin da giovane a contatto con l’ambiente dei democratici palermitani di cui condivise inizialmente le aspirazioni separatiste. Nel 1820, per contribuire al mantenimento della famiglia, ... ...
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Politico, storico e arabista (Palermo 1806-Firenze 1889). Oppositore del governo di Napoli, nel 1842 fuggì in Francia; tornato in Italia, fu deputato al parlamento siciliano (1848) e ministro delle Finanze (1849), riparò poi ancora a Parigi dove ebbe stretti rapporti con Mazzini. Di nuovo in Italia ... ...
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Patriota, storico e arabista siciliano (Palermo 1806 - Firenze 1889). Oppositore dei Borbone, costretto a un lungo esilio in Francia, fu dapprima fervente mazziniano ma infine appoggiò la soluzione cavouriana. Rientrato in Italia, divenne ministro dell'Istruzione, organizzò gli studi orientali e contribuì ... ...
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Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)
Francesco Gabrieli
Rosario Romeo
Nacque a Palermo il 7 luglio 1806 da Ferdinando e Giulia Venturelli, in casa del nonno paterno, di cui gli venne imposto il nome. Mediocre patrocinatore legale, costui traeva discreti guadagni dalla professione e, più, dall'ufficio di cancelliere del protomedicato, ... ...
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Nacque a Palermo, il 7 luglio 1806, da Ferdinando, "libriere della Tavola", ossia contabile al Banco, e da Giulia Venturelli. Trascorse i primi anni in casa dell'avo paterno, avvocato e cancelliere del Protomedicato; indi, morto il nonno, passò presso suo padre, che aveva idee liberali. I maestri dell'A. ... ...
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FERRARI, Giuseppe
Franco Della Peruta
Nato a Milano il 7 marzo 1811 da Giovanni, di professione medico, e da Rosalinda, fece i suoi studi nel ginnasio-liceo "S. Alessandro" (ora "Cesare Beccaria") dal [...] organico, intendeva rilevare i principidi una vera scienza della storia; ma non della storia positiva, contingente e inconoscibile oggettivamente come lecose della natura esterne all'uomo, bensì di quella ideale, l'unica di cui poteva darsi una ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Adolfo Omodeo
Girolamo Imbruglia
L’identità intellettuale di Adolfo Omodeo si dispiegò in varie ‘figure’, tra loro intrecciate e legate a intense esperienze di vita. Egli fu storico del cristianesimo [...] , per la visione delle cose estreme, che, iniziatasi con i profeti d’Israele non ha avuto fine con Carlo Marx», il nuovo moto sociale avrebbe dovuto essere «l’organizzazione di una vita, l’attivazione dituttele forze morali», di modo che alla fine ...
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CAMPANELLA, Federico
Alfonso Scirocco
Nato a Genova il 10 luglio 1804 da Sebastiano e Benedetta Tassara, si era iscritto all'università nel febbraio 1822, frequentando il primo anno di filosofia al [...] fece leprime concessioni. tuttele associazioni repubblicane d'Italia accettarono i principii politici e morali di Mazzini; pochissime ne accettarono leLecose, però, non andarono come aveva sperato. La Lega, indebolita dalle divergenze tra le ...
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CARLO I, duca di Savoia
François-Charles Uginet
Quintogenito (o sestogenito) fra i nove figli del duca Amedeo IX e di Iolanda di Francia, sorella del re Luigi XI, nacque a Carignano il 29 marzo 1468. [...] gennaio 1487 C. assediò Saluzzo mentre Anna di Beaujeu tentava di accomodare lecose per il tramite del nuovo governatore del Delfinato e di Filippo di Bresse; la reggente chiese inoltre al duca di Milano di ritirare il suo appoggio militare al duca ...
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CAPRARA MONTECUCCOLI, Giovanni Battista
Giuseppe Pignatelli
Nato a Bologna il 29 maggio 1733 dal conte Francesco Raimondo Montecuccoli e da Maria Vittoria dei conti Caprara, assunse insieme con i fratelli [...] voluto che avesse fatte. Egli le fece senza prender prima gli ordini del Papa e qualche volta le fece anche contro gli ordini... Lecose fatte non ebbero rimedio, e i reclami del Papa furono sempre inutili, né il di lui richiamo poté mai eseguirsi ...
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BELLI, Pierino
Piero Craveri
Lemigio Marini
Figlio del nobile Pietro Antonio e della nobile Benentina, nacque ad Alba il 20 marzo 1502.
Secondo le notizie del Vernazza, suo primo biografo, probabili [...] l'applicazione del principio moderno del prima parte sembra riecheggiare la giustificazione baldiana della potestas statuendidegli ordinamenti particolari, non è portata coerentemente a tuttele sue conseguenze: manca in realtà al B. la capacità di ...
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CASALIS, Bartolomeo
Giuseppe Locorotondo
Nacque a Carmagnola (Torino) il 9 nov. 1825 da Francesco e da Giacomina Pola. Universitario a Torino, ed amico di C. Nigra, D. Berti, G. B. Bottero e molti altri, [...] di quella amministrazione comunale e per mantenere il principiodi sostituito dal Cairoli. Gli approcci del primo al secondo avvennero proprio tramite il di Torino, e si dispose ad andarvi "col proposito" di "fare della Prefettura il centro dituttele ...
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PETRUCCI, Pandolfo
Michele Camaioni
PETRUCCI, Pandolfo. – Nacque a Siena il 14 febbraio 1452 da Bartolomeo Petrucci. Famiglia di antica e consolidata presenza nella vita economico-politica della città, [...] alle finanze pubbliche e la partecipazione dituttele componenti della società senese, costituirono la conferma postuma del ruolo di assoluta preminenza che egli – «voglianlo chiamare tiranno o primo cittadino» (F. Vettori, Scritti storici e ...
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CONTI, Augusto
Mario Themelly
Nacque a San Pietro alle Fonti, fraz. di San Miniato (Pisa), il 6 dic. 1822 da Natale e Anna Passetti. Nelle scuole di quel comune trasse "dallo studio dei poeti e dalla [...] dituttele altre opere dei C.: una studiata successione di soprattutto il criterio dell'evidenza, cioè, il principio fondamentale, secondo il C., della logica. il "primato morale della Chiesa" anche nella gestione delle "cosedi quaggiù". Il ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...
tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...