Ávila Città della Spagna, nella Castiglia-León.
Storia
Di origine fenicia, colonia romana, fu sede vescovile dal 4° sec. e centro del movimento priscillianista (➔ Priscilliano); passata agli Arabi nel [...] sec. 8°, fu riconquistata dai Cristiani nel sec. 11°. Nel Medioevo ebbe un ruolo militare e strategico perché posta a dominio di una delle vie di transito fra Nuova e Vecchia Castiglia. Lo sviluppo economico, ...
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Usurpatore dell'Impero Romano d'Occidente dal 383 al 388 d. C. Nacque da umilissima famiglia; avuto dall'imperatore Graziano il comando delle truppe operanti in Britannia, vi fu acclamato Augusto dai soldati [...] la Britannia, la Gallia e la Spagna. Nel 385 fece mettere a morte, per motivi di religione, lo spagnolo Priscilliano e alcuni suoi seguaci. Nel 387, atteggiatosi a difensore dell'ortodossia cristiana, mosse contro Valentiniano II; Teodosio intervenne ...
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SIRICIO, santo
Elena Cavalcanti
Nacque a Roma; il padre si chiamava Tiburzio. S. successe a Damaso poco dopo la morte di questi avvenuta l'11 dicembre 384, e il suo pontificato durò quindici anni. Fonte [...] rapporti con Roma. Tra la fine del 386 e l'inizio del 387, tuttavia, in data non lontana dall'esecuzione di Priscilliano, si può dedurre che il papa scrisse all'imperatore, dal momento che si conserva la risposta di quest'ultimo (Collectio Avellana ...
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La religione e la politica
Il governo dell’Impero tra pagani e cristiani fra III e VI secolo
Guido Clemente
La conversione di Costantino fu un fatto epocale, ma al momento solo pochi cristiani intransigenti [...] laiche e Chiesa in materia di giurisdizione, nonché l’ambiguità del concetto stesso di eresia. Infatti la dottrina di Priscilliano era stata condannata nel 380 da una sinodo di vescovi di Spagna e Aquitania. A seguito di vicende assai intricate ...
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Spagna
Stato dell’Europa Occidentale nella Penisola Iberica.
Antichità
La S. acquista visibilità storica con le contese per il suo possesso tra cartaginesi e romani nella seconda guerra punica. La presenza [...] , la Chiesa spagnola ebbe la sua prima e unica crisi religiosa dell’epoca antica nell’episodio priscillianista (➔ Priscilliano). La diffusione del movimento priscillianista, rigidamente ascetico e rigorista, può certo essere vista anche come una ...
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Damaso I, santo
Carlo Carletti
Le informazioni antecedenti il periodo episcopale sono episodiche, scarsamente documentate, talvolta oscure e contraddittorie. Il primo problema che si pone è quello del [...] alle Relationes di Quinto Aurelio Simmaco, Pisa 1981, pp. 154-60.
G. Puglisi, Giustizia criminale e persecuzioni antieretiche (Priscilliano e Ursino, Ambrogio e Damaso), "Siculorum Gymnasium", 43, 1990, pp. 91-137.
Attività edilizia e culto dei ...
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«Su questa pietra edificherò la mia Chiesa»
Organizzazione ecclesiastica fra III e IV secolo
Angelo Di Berardino
Per avere una panoramica complessiva di come fosse articolata la Chiesa a ridosso del [...] l’episcopato gallico fu visto come un insieme: nel concilio di Parigi del 360 riunito da Ilario; nell’affare di Priscilliano; nel concilio di Aquileia del 381; nella decretale Ad Gallos episcopos; nel concilio di Torino, riunito per i vescovi delle ...
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priscilliano
agg. – Scrittura p. (anche assol., la priscilliana), denominazione impropriam. data in epigrafia alla scrittura monumentale romana, del tipo quadrato, così detta perché compare spec. nelle catacombe di Priscilla, sulla via Salaria,...
priscillianista
agg. e s. m. e f. (pl. m. -i). – Di Priscilliano, relativo a Priscilliano (v. la voce prec.): il movimento priscillianista. Come sost., seguace di Priscilliano o del priscillianesimo.