ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Mario Cataudella
Giuseppe de Meo
Giovanni Spadolini
Ignazio Baldelli
Alessandra Briganti
Fortunato Bellonzi
Carlo Melograni
Confini. - Con [...] rallentamento produttivo piuttosto grave: il tasso di aumento del prodotto interno lordo a prezzi costanti, raggiunto nel 1961 il 6%) che per quelli al consumo (+ 16,9%); nel 1976, infine, si registra una nuova impennata dei primi (+ 22,9%), mentre ...
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(IV, p. 63; App. II, i, p. 229; III, i, p. 122; IV, i, p. 150; V, i, p. 203)
La voce architettura, presente sin dall'inizio nell'Enciclopedia Italiana, venne redatta da G. Giovannoni, che cercò di definire [...] scarsa durata nel tempo che si manifesta anche nei suoi prodotti più prestigiosi (è il caso del parigino Beaubourg di R di Baghdād (in collab. con il gruppo TAC dal 1960 al 1975). Infine Mies van der Rohe, che dà nel Seagram Building a New York (1956 ...
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Paesaggio
Lucio Gambi
Paola Gregory
(XXV, p. 901)
Parte introduttiva
di Lucio Gambi
Occorre in primo luogo trovare un minimo comune denominatore fra i vari significati che le discipline, che più sovente [...] che si risolvono nell'organizzazione territoriale: cioè il prodotto, in termini di materica edificazione, della storia. orizzonte come "limite definisce l'illimitato e lo mostra come infinito proprio perché nel suo essere limitato non è più indefinito ...
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Città
Pierre George
Una storia millenaria
Paul Bairoch associa l'origine delle città a quella dell'agricoltura, mettendo così in rapporto tra loro le prime due forme di vita sedentaria. Si potrebbe [...] - ebrei, cristiani, maltesi o, in genere, europei). Infine non si può non pensare al caso-limite, il caso critico distorsione: un costo dell'urbanizzazione senza proporzione con il prodotto nazionale lordo e con il reddito dei neocittadini - almeno ...
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GOTICO
P. Kidson
Il termine G. entrò in uso tra gli umanisti italiani durante il sec. 15° per definire quegli aspetti del mondo contemporaneo che, alla luce di un passato classico idealizzato, ricevevano [...] uomo gotico' (cioè l'uomo germanico) che raggiungeva l'infinito tramite le sublimi altezze delle sue cattedrali. L'idea che termine G. resta comunque in uso per contrassegnare le opere prodotte dal 1140 al 1540, ma anche così necessita di ...
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Francesco Rutelli
Giubileo e Roma
Che da l'un lato tutti hanno la fronte…
e vanno a Santo Pietro
Roma e il Grande Giubileo del 2000
di Francesco Rutelli
24 dicembre 1999 - 6 gennaio 2001
Come è avvenuto [...] patrimonio.
Il turismo
Se ciò è vero, se veramente si è prodotto un simile sforzo corale, se ne deve poter rilevare qualche primo frutto Lucca per scendere a Siena, Viterbo, Sutri ed entrare infine a Roma attraverso il Ponte Milvio. Un'altra strada ...
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Paolo Soleri
Ecoarchitettura
Metamorfosi verdi
E se ci impegnassimo davvero?
di
1° febbraio
La Commissione Europea premia il progetto di edilizia residenziale sociale a basso impatto ambientale SHE [...] Ingordigia è il nome del gioco, e il materialismo è il suo prodotto.
Al contrario, il credo minimalista è: «Fai di più con meno». per esempio, di un blackout energetico? O correremo all’infinito su un tapis-roulant come quelli che ci sono in ...
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Milano
"Com'è bella la città, com'è grande
la città, com'è viva la città"
(Giorgio Gaber)
Milano: città anseatica e città infinita
di Aldo Bonomi
31 marzo
Si inaugura nell'area dell'ex raffineria Agip [...] ultimi anni. Quella stessa 'piccola nobiltà' (gentry) che ha prodotto il Village a New York e Notting Hill a Londra si è 'intreccio tra le tante risorse di cui la città infinita è depositaria e quelle della città metropolitana è infatti concepibile ...
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Territorio, pianificazione del
Bernardo Secchi
Un termine polisemico
'Territorio' è parola polisemica che ha acquisito significati differenti entro diversi universi discorsivi e disciplinari. Spazio, [...] e malaffari, una lunga sfilata di oggetti, manufatti, prodotti, attività, messa a fuoco e identificata non dal nobile orrido, la falesia, la foresta, l'oscurità, la profondità, l'infinità, il vuoto, la successione e l'uniformità, il non finito, ...
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Città globali
Vittorio Gregotti
Benché molti affermino che nel nuovo secolo il fatto urbano stia radicalmente cambiando la propria natura, non si può scrivere della città del 21° sec. senza fare riferimento [...] dalla visione dei contesti (come provano anche molti dei prodotti degli architetti di successo mediatico dei nostri anni), e provengono dalla concezione dello spazio come ‘frame infinito’ (eredità della visione di una parte importante anche del ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...
finito
agg. [part. pass. di finire]. – 1. a. Giunto o condotto a termine, compiuto: arrivare a spettacolo f.; sono ormai due anni f. che ha lasciato il paese. Frequente nell’uso fam. la locuz. farla finita (con la indeterminato), smettere...