BALDINO, Carlo
Romeo De Maio
Nacque a Nocera dei Pagani (Salerno) nei primi decenni del sec. XVI, ma visse sempre a Napoli nel cui Studio, dal 1567 al 1591, tenne la cattedra di diritto canonico, con [...] uno stipendio che toccò il massimo di 240 ducati annui. La sua competenza giuridica fu messa a profitto dagli arcivescovi riformatori napoletani come Mario Carafa, Paolo Burali d'Arezzo e Annibale di Capua, dopo che era divenuto (1571) canonico del ...
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etica ed economia
Luca Clerici
Benedetto Gui
Ambito di riflessione riferito alle relazioni intercorrenti tra i campi dell’etica e dell’economia. Nel corso del 20° sec. il dibattito in merito è stato [...] e la pratica etico-economica, è la responsabilità sociale delle imprese (➔ anche responsabilità). Queste ultime infatti, pur orientate al profitto, si dotano di codici etici e si fanno carico di scelte costose (➔ economia ambientale; per es. in fatto ...
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BERTUSI (Bertusio), Giovanni Battista
Teresa Ferratini
Nacque a Bologna il 20 maggio 1577: scarse sono le notizie sulla sua formazione e sul suo percorso di artista. Suo principale biografo è il Malvasia [...] che dopo uverlo menzionato quale discepolo di D. Calvaert, ne ricorda il tirocinio sotto i Carracci, per biasimare il suo scarso profitto, nonché le simpatie che il B. nutrì per l'arte del Reni, sia pure imitandolo con impari forze. La stessa fonte ...
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ARNIGIO, Bartolomeo
Simona Carando
Nacque a Brescia nel 1523 da un fabbro ferraio dal quale ereditò il mestiere e forse il desiderio di disfarsene al più presto. Sembra che alcuni amici lo incoraggiassero [...] letterarie, ma l'A. pensava soprattutto a una carriera redditizia, per cui, abbandonata momentaneamente la poesia, intraprese con profitto gli studi di medicina laureandosi in breve tempo all'università di Padova. La scelta non si rivelò tuttavia ...
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prezzi, regolazione dei
Riccardo Vannini
Forma di regolamentazione esercitata attraverso l’imposizione di p. al consumo, con l’obiettivo di garantire un reddito (p. minimi), o con finalità coerenti [...] e CAP
Il controllo dei p. può attuarsi in 3 diverse modalità, a seconda che si applichino vincoli al margine di profitto, al rendimento del capitale (rate of return regulation, ROR) o venga fissato un p. massimo (price cap regulation, CAP ➔ price cap ...
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livellamento
Tendenza dei prezzi, che assumono valori differenti in mercati diversi, a convergere verso un livello comune per effetto del gioco contrapposto delle forze della domanda e dell’offerta. [...] dalle attività di arbitraggio (➔), vale a dire da operazioni di natura commerciale o finanziaria, realizzate allo scopo di trarre profitto dalla differenze tra i prezzi (in vigore su due o più mercati) di merci, titoli o valute, acquistando dove ...
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GRECIA (A. T., 82-83)
Giotto DAINELLI
Mario SALFI
Fabrizio CORTESI
Giacomo DELITALA
Arthur HABERLANDT
Giotto DAINELLI
Pino FORTINI
Giotto DAINELLI
Luigi CHATRIAN
Margherita GUARDUCCI
Doro LEVI
Luigi [...] di Volo, e nelle isole maggiori, le Ionie soprattutto, poi l'Eubea, Creta, Mitilene e Samo. E se ne trae un diretto profitto nelle olive, che per il contadino greco costituiscono un alimento nazionale, ed uno più importante nell'olio, del quale vi è ...
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tecnica
tècnica [Der. di tecnico] [LSF] (a) L'insieme delle applicazioni pratiche di una disciplina scientifica, in partic. fisica; si contrapp. talora a teoria, talaltra a scienza, nel suo signif. astratto. [...] fondate le dette applicazioni. (c) Particolare modo di risolvere un problema pratico, per es., di misurazione, mettendo a profitto qualche fenomeno, in partic. un fenomeno fisico. Per le t. specifiche non nominate nel seguito si rinvia al termine ...
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principale-agente
Domenico Tosato
Relazione di agenzia che si determina quando l’esito di un accordo contrattuale per una parte dipende dal comportamento dell’altra. Agente (o mandatario) è il soggetto [...] consisterebbe nello scegliere il livello di impegno chiesto all’a. e il relativo compenso, in modo da rendere massimo il profitto. L’unico vincolo alla scelta del p. sarebbe in tal caso quello di accertarsi di proporre all’a. un contratto conveniente ...
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terzo settore
tèrzo settóre locuz. sost. m. – Espressione indicante l’insieme delle organizzazioni della società civile che svolgono attività solidali di utilità sociale in vari ambiti quali assistenza, [...] e la Pubblica amministrazione, e dal secondo settore, rappresentato dalle società commerciali che hanno come obiettivo il perseguimento del profitto. Hanno natura privata ma si pongono fra Stato e mercato sono senza scopo di lucro e vengono definite ...
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profitto
s. m. [dal fr. profit, che è il lat. profectus -us «progresso, profitto», der. di proficĕre «avanzare, giovare»]. – 1. Giovamento, utilità, vantaggio, sia fisico, sia intellettuale o morale, sia pratico: usare con p. un medicinale;...
profittare
v. intr. [dal fr. profiter, der. di profit «profitto»] (aus. avere). – 1. a. Fare profitto, avanzare, progredire: p. nello studio, nella carriera. b. Trarre profitto, beneficio, vantaggio: ha profittato molto delle lezioni; mi sembra...