Semitista tedesco, nato a Flehingen (Baden) il 5 marzo 1851, morto a Berlino il 24 ottobre 1914, professore nel seminario rabbinico e poi nell'università di Berlino.
Oltre che di esegesi biblica e di letteratura [...] e acume grandissimi, benché forse con eccesso di schematismo logico, indagò l'origine e tentò la classificazione delle forme pronominali e nominali semitiche in lavori che per molti anni fecero testo e di cui solo recentissime tendenze hanno alquanto ...
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tupi-guaraní Famiglia linguistica dell’America Meridionale divisa in 4 grandi gruppi: a) gruppo orientale, che comprende le sezioni sud-orientale (tupi propriamente detto, tupinambá, tupinique, guayajaro, [...] e nasali; nella morfologia, molto semplificata, la posizione inversa del genitivo e l’uso di prefissi e infissi pronominali nella flessione verbale.
I gruppi di lingua tupi appartengono al phylum andino-equatoriale. Sono stanziati lungo il basso ...
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MAWLÀ
Carlo Alfonso Nallino
. Il vocabolo arabo mawlà, al plurale mawālī, ha parecchi significati, fra i quali: a) signore, padrone; b) patrono dei suoi schiavi emancipati; c) liberto, schiavo emancipato; [...] sceriffiane idrīsīta (778-985), saidiana (1544-1658) e fīlālī (1664 e sino a oggi). Con il suffisso pronominale della prima persona plurale (mawlānā "nostro signore") oppure nella forma aggettivale mawlawī (scritta spesso maulvi dagl'Inglesi) si ...
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Con genere e lingua ci si riferisce all’ampia problematica di studi, tipicamente interdisciplinari (in ingl. gender studies), sui risvolti sociali e culturali delle differenze sessuali e biologiche che [...] corretto:
(3) il tassista di Bergamo, anzi era una donna, ha trovato subito il negozio
Per quanto riguarda le forme pronominali, l’uso ‘sessista’ in inglese del pronome maschile he per riferirsi a parlante di cui non sia possibile identificare il ...
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Particella è un termine generico usato tradizionalmente per designare quegli elementi grammaticali che presentano le seguenti proprietà:
(a) non sono autonomi, vale a dire non possono figurare da soli, [...] le particelle più importanti e più adoperate, vanno ricordati i pronomi ➔ clitici (chiamati tradizionalmente particelle pronominali), che presentano tutte le peculiarità sopra indicate delle particelle: non-autonomia, monosillabicità, atonia.
Altro ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] , il verbo reggente può anche essere costruito con l’ausiliare avere (non ha potuto venire).
Si ricordi che, con un verbo pronominale all’infinito retto da un verbo modale o da un verbo fraseologico, si potrà avere l’uno o l’altro ausiliare a seconda ...
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Per parole generali si intende un gruppo eterogeneo di parole dal significato generico, che può però essere determinato quando queste si riferiscano o a un referente implicitamente noto, o a un referente [...] più alla categoria dei nomi (benché, come si vedrà sotto, possano essere considerate parole generali anche verbi e particelle pronominali), e possono essere suddivise in sottoclassi, a seconda del tipo di referente cui si riferiscono (Halliday & ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] i giornali che si preferisce non leggere
b. ? i giornali che si preferiscono non leggere.
L’italiano dispone di due risorse pronominali per indicare la III persona: lui/lei/loro e sé. La distinzione si riferisce a un’opposizione, molto sensibile in ...
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sapere (savere)
Alessandro Niccoli
Le presenze di s. nell'opera, canonica o no, di D. assommano a 541 (Rime 43, Rime dubbie 20, Vita Nuova 46, Convivio 159, Inferno 71, Purgatorio 73, Paradiso 44, Fiore [...] di me quel che creasti / novellamente... / tu 'l sai.
Inserito in una proposizione relativa, e talora coniugato con la particella pronominale in funzione rafforzativa, serve a indicare persone o cose ben note ma che non si vogliono nominare; è uso ...
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volere
Alessandro Niccoli
Le presenze di v. nell'opera dantesca assommano a 694 (Vita Nuova 60; Rime 53; Rime dubbie 13; Convivio 182; Inferno 79, Purgatorio 84, Paradiso 75; Fiore 131; Detto 17), distribuite [...] volerne prendere; Fiore CLXI 4 Dido non gotte ritenere Enea, / ched e' non si volesse pur fuggire (si noti la particella pronominale enfatica); CLXXVIII 3 se... la donna veggia c'ha dottanza / di non volerle far questa prestanza. E così in Vn XL 10 ...
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pronominale
agg. [dal lat. tardo pronominalis, der. di pronomen -mĭnis «pronome»]. – Di pronome, del pronome: la declinazione p.; valore p. di un aggettivo; particelle p., le forme atone della declinazione del pronome personale e riflessivo....
riflessivo
(ant. reflessivo) agg. [der. del lat. reflexus, part. pass. di reflectĕre «riflettere»]. – 1. a. Che concerne la riflessione (della mente): facoltà r.; abito riflessivo. b. Che impone una riflessione o è caratterizzato da riflessione:...