Comparsa di sostanze lipidiche nelle forme di degenerazione grassa di determinati parenchimi. È interpretata come una liberazione di sostanze grasse, già esistenti nella compagine cellulare, da combinazioni [...] con altri componenti della cellula (per es. proteine). ...
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HBV, virus
Maria Cristina Morelli
Virus a DNA appartenente alla famiglia Hepadnaviridae, caratterizzata da spiccato tropismo per le cellule epatiche. È il virus responsabile dell’epatite B.
Struttura
Il [...] migrazione di parte dell’RNA genomico nel citoplasma, ove viene utilizzato come RNA messaggero (mRNA) per la sintesi delle proteine virali, mentre un’altra parte funge da stampo per la sintesi di nuovo DNA virale; assemblaggio delle particelle virali ...
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regolazione trascrizionale
Armando Felsani
Controllo dell’espressione genica a livello della trascrizione di RNA; in questa definizione è compreso qualsiasi processo capace di modulare la frequenza, [...] o a valle del sito di inizio, come pure in introni all’interno della sequenza del gene. Alcune proteine regolatrici si legano direttamente alle sequenze segnale del DNA (fattori trascrizionali), altre invece si legano in maniera indiretta (cofattori ...
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molecola di costimolazione
Mauro Capocci
Queste molecole sono espresse sulla superficie delle cellule del sistema immunitario, stimolando l’attivazione dei linfociti T. L’attivazione avviene principalmente [...] specifico. Una delle molecole di costimolazione più importanti e studiate è la CD28, una proteina di superficie dei linfociti T che fa da recettore per le proteine CD80 e CD86 presenti sulle APC, e la cui costimolazione induce la produzione di ...
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iperlipidemia
Aumento di concentrazione nel plasma sanguigno di colesterolo e trigliceridi. A differenza dell’iperlipemia che riguarda tutti i grassi circolanti, l’i. è un eccesso di colesterolo e trigliceridi [...] legati alle proteine, e non necessariamente si accompagna a un aspetto lattescente del siero (solo con i trigliceridi maggiori di 600mg/ml). L’i. è condizionata da molti fattori, che si possono riassumere in tre poli: l’introito di grassi con la ...
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Il processo di combinazione di una o più molecole di glucosio (o di altri monosaccaridi) con molecole di natura diversa (che risultano perciò glicosilate). In biochimica, la g. è catalizzata da un certo [...] numero di enzimi specifici e assume una notevole importanza poiché si verifica prevalentemente a carico di proteine e fosfolipidi che vengono così trasformati in glicoproteine, glicolipidi e glicosfingolipidi. Oltre alla g. di tipo enzimatico, si può ...
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Chimico statunitense (New York 1888 - ivi 1991), prof. di chimica immunologica alla Columbia University di New York; socio straniero dei Lincei (1963). È noto per importanti ricerche sulla formazione di [...] anticorpi, sulla purificazione di proteine e di carboidrati immunologicamente attivi, sui metodi di agglutinazione, ecc. ...
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oncosoppressore, gene
Gene che inibisce la proliferazione cellulare, detto anche antioncogene; la sua mutazione o inattivazione determina una proliferazione sregolata di cellule che può portare alla [...] gruppo i geni BRCA1 e BRCA2, inattivati nel cancro della mammella a trasmissione familiare. L’o. p53, che codifica la proteina p53 soprannominata «il guardiano del genoma», esplica sia la funzione di caretaker, perché rileva le mutazioni del DNA, sia ...
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gènico, contròllo Processo di regolazione che permette a una cellula di esprimere solo alcuni dei suoi geni. In un determinato organismo, tutte le cellule possiedono lo stesso patrimonio genetico, ma una [...] posseggono alcune sequenze di basi in eccesso (introni) rispetto a quelle necessarie per codificare la struttura primaria delle proteine (esoni); gli introni non vengono trascritti nell'mRNA e hanno funzione di promotori e regolatori dell'espressione ...
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Biochimico (Ridgeville, Indiana, 1904 - Salamanca 1971), allievo di R. Adams, membro dell'Istituto Rockefeller a Princeton, prof. di biochimica all'università di Berkeley; è noto per importanti ricerche [...] sui virus, sulle sterine, sugli enzimi, sulle proteine, ecc.; ha isolato e ottenuto in forma cristallina il virus del mosaico del tabacco; premio Nobel per la chimica (1946) insieme a J. H. Northrop e J. B. Sumner. ...
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proteina
s. f. [der. del gr. πρῶτος «primo, principale» o πρωτεῖος «che occupa la prima posizione», termine coniato in ted. (Protein) o in fr. (protéine) dal chimico oland. G. Mulder nel 1838]. – Denominazione generica (anche protide o sostanza...
proteinato
s. m. [der. di proteina]. – In chimica organica, ogni composto formato da una proteina con un metallo; i varî proteinati prendono talora nome dalle varie proteine (per es., caseinato, ecc.).