PINI, Carlo
Filippo Lovison
PINI, Carlo (in religione Ermenegildo Alessandro). – Nacque a Milano il 17 giugno 1739 da Domenico e da Maddalena Venini, di famiglia agiata.
Dopo avere frequentato per sette [...] letta alla solenne chiusura dell’anno scolastico 1869-70 nel Collegio di S. Francesco in Lodi, Crema s.d.
R. Bobba, Saggio sulla Protologia di E. P., in Campo, V (1869), pp. 374-403, 481-514; VI (1870), pp. 42-80, 129-160; L. Ferri, Recensione di ...
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LUCIANI, Pietro
Alessio Leggiero
Nacque a Salerno nel febbraio del 1823. Di famiglia agiata, ebbe il primo educatore nel padre, Gregorio, uomo di deciso orientamento liberale che nel 1799 aveva aderito [...] affermava la contemporaneità di stesura, sia pure limitatamente ad alcuni casi, il più significativo dei quali gli appariva quello della Protologia.
A dire del L. stesso, la sua battaglia contro l'hegelismo e lo spinozismo e l'ostilità dichiarata all ...
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LABANCA, Baldassarre
Cesare Preti
Quarto di nove figli, nacque ad Agnone, nel Molise, il 17 ag. 1829 da Vincenzo, commerciante, e da Maria Angelica Mario. Educato dapprima da uno zio materno, L. Mario, [...] di contrarietà, ma non di contraddittorietà; la definizione della gnoseologia e la sua dipartizione in "propedeutica" e in "protologia" (in cui gli elementi possono essere studiati "in modo razionale ed assoluto"); la definizione della morale come ...
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MANCINI, Italo
Piergiorgio Grassi
Nacque a Schieti, frazione di Urbino, il 4 marzo 1925, primo di tre figli maschi, da Adelmo, minatore, e da Elena Guidi, casalinga di famiglia contadina.
Della sua [...] i limiti e le possibilità di senso e di valore del kerygma cristiano non veniva più attribuito a "una protologia filosofica e alla dottrina dell'essere", ma teneva conto soprattutto di quelle filosofie "più aderentemente epistemologiche, come la ...
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protologia
protologìa s. f. [comp. di proto- e -logia]. – Termine usato dal filosofo V. Gioberti (1801-1852) per designare la scienza del puro ente intelligibile intuito dall’intelletto.