Nel diritto pubblico romano, garanzia riconosciuta al cittadino che, condannato dal magistrato alla pena di morte o al pagamento di una multa superiore a un certo ammontare, poteva appellarsi al popolo (provocare ad populum) perché fosse questo a emettere la sentenza definitiva, che poteva essere di condanna o di assoluzione. Secondo la tradizione, il rimedio sarebbe stato introdotto già nel 509 a.C., ...
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PROVOCAZIONE
Edoardo Volterra
. Diritto romano. - Provocatio in senso tecnico designa il trasferimento di una causa davanti all'autorità giudiziaria (Gaio, IV, 16; 93; 95; 165; 166; Dig., XXVIII, 8, [...] di tradimento; nel 107 a. C. fu esteso anche a questo caso con la legge di C. Celio Caldo.
Il nome di provocatio si usa nel processo militare per indicare la ricusazione del giudice militare: questo istituto mira a sottrarre il cittadino romano alla ...
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PORCIE, LEGGI
Gaetano Scherillo
. L'esistenza di tre distinte leggi sullo stesso argomento, la provocatio ad populum, è attestata esplicitamente soltanto da un passo di Cicerone (De rep., II, 31, 54): [...] a carico dei magistrati che, non tenendone conto, facciano subire la pena di morte o le battiture al cittadino senza permettergli la provocatio ai comizî: e in ciò sta la loro importanza, poiché la precedente lex Valeria, del 300 a. C. (454 di Roma ...
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Porce (o Porcie), leggi (lat. leges Porciae) Tre distinte leggi romane che stabilivano punizioni a carico del magistrato che comminasse la pena di morte o le battiture al cittadino senza permettergli [...] la provocatio ai comizi: beneficio concesso ai cittadini romani non solo a Roma, ma anche in Italia e nelle province. Una di esse, la Lex Porcia de tergo civium, è attribuita a Marco Porcio Catone il Censore (verso il 195 a.C.); un’altra ebbe come ...
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Console (m. 503 a. C.), le sue gesta furono falsificate da Valerio Anziate, probabilmente reduplicate su quelle di L. Valerio console nel 449. Sarebbe stato eletto console nel 509 in luogo di Collatino, [...] nel 508, 507, 504; avrebbe trionfato sugli Etruschi, i Veienti e i Sabini. Avrebbe cooperato alla formazione del nuovo stato con le leggi Valerie, e istituita la provocatio ad populum. Per il grande rispetto delle libertà popolari fu detto Poplicola. ...
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VALERIO Publicola, Publio (P. Valerius Volusi f. Poplicola)
Alfredo PASSERINI
Figura leggendaria dei primi anni della repubblica romana; la tradizione su lui fu elaborata soprattutto da Valerio Anziate, [...] sugli ultimi presso Fidene nel 504. Con molte leggi, dette Valeriae, cooperò a formare il nuovo stato: introdusse la provocatio, o appello al popolo, per le condanne capitali e corporali contro cittadini romani; limitò il potere dei magistrati, pur ...
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VALERIE, LEGGI
Plinio Fraccaro
LEGGI Fra le leggi proposte dai Valerî, vengono in primo luogo le leggi popolari attribuite a P. Valerio Publicola, console nel primo anno della repubblica (509), a L. [...] e a M. Valerio Corvo, console nel 300. Tutti e tre questi Valerî proposero una legge a tutela del diritto di provocatio ad populum, del quale diritto la gente Valeria sarebbe stata, per tradizione di famiglia, tutrice (Livio, X, 9, 3). Livio osserva ...
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. Con questo termine si designa in diritto romano l'invocazione di un motivo atto a conseguire la dispensa 1. dall'ufficio della tutela o della cura; 2. dalle funzioni di iuratus o iudex-selectus; 3. da [...] titolare non poteva cedere ad altri il suo ufficio o non gerirlo o rinunziarvi. Si esercitava mediante appellatio o provocatio al decreto del magistrato che nominava alla tutela. Sotto Marco Aurelio il procedimento consisteva nell'istanza rivolta al ...
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Magistrato straordinario romano, fornito di imperium maximum, cioè della pienezza di poteri civili e militari (questi ultimi costituiscono la parte più appariscente della sua attività). Egli può sospendere [...] non valesse né l'intercessione dei tribuni, né il diritto di appellarsi al popolo contro le sue condanne capitali (provocatio); più tardi, non sappiamo precisamente quando, egli fu costretto a piegarsi tanto alla provocazione quanto all'intercessione ...
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(lat. appellatio, da appellare "invocare, reclamare"; fr. appel; sp. apelación; ted. Berufung; ingl. appeal). L'appello è un reclamo al giudice superiore contro la sentenza del giudice inferiore, dalla [...] ai plebei, e in virtù di quali leggi sia stato concesso anche ai Latini, ecc.), quali sentenze fossero soggette alla provocatio e quali no, quale fosse l'autorità comiziale competente a giudicarne, quali infine le leggi che regolavano l'istituto. Fra ...
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provocazione
provocazióne s. f. [dal lat. provocatio -onis (der. di provocare: v. provocare), che significava, oltre che «invito alla lotta, sfida al combattimento o a un duello», anche «appello a un giudice superiore»]. – 1. L’azione di provocare,...