DEGNI, Demetrio
Salvatore Adorno
Nacque a Barletta nel 1648. Nel 1671 si trasferì a Modena dove, dopo un breve periodo d'inattività, installò una tipografia nella quale stampò parecchi libri e soprattutto [...] Moreni, Il giornalismo modenese dalle origini al 1883, Modena 1970, p. 110; G. Orlandi, Note e docum. per la storia del quietismo a Modena, in L. A. Muratori e la cultura contemp., Atti del convegno di studi muratoriani, Modena 1972, Firenze 1975, pp ...
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DEL GIUDICE, Francesco
Pietro Messina
Nacque a Napoli il 7 dic. 1647, da Nicolò, principe di Cellamare, e da Ippolita Palagana.
La famiglia Del Giudice era originaria di Genova. Stabilitasi a Napoli [...] solo il 7 marzo 1712. Il primo caso di cui si occupò fu quello del vescovo di Oviedo José Fernando de Toro, accusato di quietismo. Il processo era già istruito e il D. si limitò a nominare una commissione che seguisse il caso, che, per quanto lo ...
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DE CRISTOFARO (Cristoforo), Giacinto
Augusto De Ferrari
Nacque a Napoli nel 1664 (secondo alcuni anche parecchi anni prima, addirittura nel 1650, seguendo il Minieri Riccio) dal noto avvocato Bernardo [...] VIII (1946), pp. 328 s.; B. Croce, Bibliografia vichiana, Napoli 1947, pp. 15, 178, 189, 195 s., 848, 909; M. Petrocchi, Il quietismo ital. del Seicento, Roma 1948, p. 146 s.; G. Spini, Ricerca dei libertini, Roma 1950, pp. 320 s.; L. Marini, Pietro ...
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Stato dell’Europa settentrionale, costituito dalle regioni orientali della Penisola Scandinava, dalle isole baltiche di Gotland e Öland e da altre minori. Confina a NO e a O con la Norvegia, a NE con la [...] eterogenea opera di C.J.L. Almquist, scrittore mistico-esoterico e collaboratore della stampa liberale, poeta ispirato a quietismo e satanismo a un tempo. In tutta questa generazione, la sensibilità di fondo rimane romantica, mentre le esigenze ...
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Borghesia
Luciano Cafagna
Introduzione
'Borghesia' e 'borghese' sono termini che mirano a denominare, nell'uso oggi corrente, un gruppo sociale storico proprio della civiltà europea e occidentale, germinato [...] e utilitaristica/valori non utilitaristici; spirito innovativo/spirito tradizionalistico (ma anche, per contro, quietismo, propensione al pregiudizio, grettezza abitudinaria/spirito d'avventura, disordine creativo e apertura mentale); mentalità ...
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Dissenso
LLewis S. Feuer
di Lewis S. Feuer
Dissenso
sommario: 1. Definizioni preliminari: tipi di ‛dissenso'. 2. La repressione del dissenso nell'Europa antica e medioevale. 3. La libertà di dissenso [...] ispirato al comunismo e alla liberazione sessuale. La gamma dei dissenzienti andava, appunto, dagli anabattisti fino al mite quietismo dei Quaccheri, dei Collegianti e dei Mennoniti. La società, tuttavia, imparò a tollerare il dissenziente solo dopo ...
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Islamismo
Gilles Kepel
Sommario: 1. Introduzione. 2. Il risveglio islamico: gli uomini e le poste in gioco. 3. La svolta degli anni settanta. 4. La nuova ideologia islamista. 5. Tecnici e ulema. 6. [...] non gli dovevano obbedienza. Tuttavia nel corso dei secoli gli sciiti trovarono un modus vivendi, denominato ‛quietismo': non opporsi direttamente al sovrano illegittimo, ma prestargli un'obbedienza formale, riservando quella sostanziale ai propri ...
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Le particolarità del Mezzogiorno cristiano e cattolico
Giuseppe Galasso
Sommario: Una premessa ▭ Le particolarità cristiane e cattoliche del Mezzogiorno ▭ La svolta tridentina ▭ L’orma duratura di Trento [...] tanto autorevole da essere proclamato doctor Ecclesiae; e prescindiamo anche dalle grandi discussioni del secolo XVII e XVIII su quietismo, giansenismo e altre questioni, di cui Napoli fu un teatro importante. Non si può, però, mancare di notare che ...
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La dimensione religiosa del Risorgimento
Maurizio Viroli
Il Risorgimento – insieme alla Resistenza, la più importante esperienza di emancipazione politica della storia italiana – fu sostenuto da un [...] disposizione degli italiani all’ozio e alla «codarda ignavia» erano i «tristi governanti» e la religione fraintesa come «quietismo ascetico» che tradisce i «principi evangelici»:
«non è meraviglia, se il Cristianesimo, svisato e conceputo in modo che ...
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Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] . In questi non infrequenti incidenti, le autorità di pubblica sicurezza tendevano spesso a far prevalere il quietismo della tradizione sul rispetto della libertà religiosa individuale.
D’altro canto, l’antigiudaismo e l’antiprotestantesimo ...
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quietismo
s. m. [der. di quiete, e più precisamente dall’espressione preghiera (o orazione) di quiete]. – 1. Termine introdotto alla fine del sec. 17° per indicare un complesso di dottrine che sostengono la prevalenza della mistica sull’ascesi...
quietista
s. m. e f. [der. di quiete, o di quietismo] (pl. m. -i). – Seguace del quietismo, come concezione mistico-religiosa o come tendenza etico-politica: i q. italiani del Seicento; è un q., incapace di qualsiasi iniziativa; più raram.,...