QUINARIO
Mario Pelaez
. Metrica. - Verso di cinque sillabe con accento ritmico principale sulla 4ª e uno secondario facoltativo sulla 1ª o 2ª. Già nell'antica poesia si trova usato da solo, accoppiato [...] settenarî e endecasillabi. L'uso nelle varie combinazioni è continuato più o meno nei varî secoli fino ai nostri tempi. Dal sec. XVI in poi il quinario è stato adoperato anche come quarto verso nella strofe saffica rimata e senza rima, ossia barbara. ...
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SESTERZIO (Sestertius nummus o nummus semplicemente)
Angelo Segrè
La prima monetazione d'argento romana si presenta con denari pari a 10 assi; quinarî, 5 assi; e sesterzî 2½ assi. Il sesterzio rimase [...] sempre ¼ di denaro e quindi subì anche le riduzioni di peso del denaro.
Quando dopo la battaglia del Trasimeno il denaro fu equiparato a 16 assi, il sesterzio diventò una moneta di 4 assi. Durante l'impero ...
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Forma metrica dialettale e popolare, così detta da una non identificata canzone Sant’Ercolano (16° sec.). Si compone di strofe di 11 versi (i primi 4 sono 2 endecasillabi alternati con 2 settenari, a rime [...] alternate); seguono 3 coppie di quinari; l’ultimo verso è un endecasillabo tronco. ...
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RUBRIUS, Dossenus L
Red.
Il nome di R. D. appare sulle emissioni di monete repubblicane di Roma assegnate con una certa precisione all'87-86 a. C.
Nei denarî, il dritto rappresenta le tre principali [...] divinità del Campidoglio, Giove, Giunone e Minerva e il rovescio un carro trionfale. Sui quinari, l'altare di Esculapio circondato da un serpente è associato alla testa di Nettuno. Il nome è variamente interpretato come appartenente ad un magistrato ...
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Forma metrica usata particolarmente nella poesia popolare e dialettale del sec. XVI, che ebbe il nome da una più antica canzone di Sant'Ercolano, fin qui non identificata.
Ogni strofa è composta di undici [...] versi: i primi quattro sono alternatamente un endecasillabo e un settenario, a rime pure alternate; seguono sei quinarî rimati a due a due; chiude la strofa un endecasillabo tronco.
Bibl.: V. Rossi, Le lettere di M. A. Calmo, Torino 1888, pp. 434-439 ...
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SETTENARIO
Mario Pelaez
Verso di sette sillabe che oltre l'accento fisso sulla 6ª, ne ha un altro in una delle prime quattro, donde la varietà di armonie che offre a chi sappia adoperarlo. È uno dei [...] v) lo considerò, per importanza, il secondo dopo l'endecasillabo (maximum in celebritate). Fu usato da solo e misto con quinarî ed endecasillabi, sdrucciolo, piano, tronco, in canzoni, ballate e anche in certe forme del sonetto, già nei primi secoli ...
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decasillabo
Il d. viene giudicato da D. in VE II V 7 in fascio con tutti i parisillabi: Parisillaba vero propter sui ruditatem non utimur nisi raro; essi hanno in sé la natura dei numeri pari che sottostanno [...] usati nella tradizione lirica sia toscana che sicula. Anzi, anche negli altri generi letterari e regionali, il d. è raramente adoperato, se se ne tolgano i Lamenti della Vergine dell'Italia mediana, redatti in realtà nella variante di doppi quinari. ...
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Letteratura
Componimento in origine popolaresco, costituito da un affastellamento di pensieri e di fatti bizzarri, senza nesso o quasi tra loro, in versi di varia misura, e senza ordine fisso di rime. [...] confetto, denominazione che fin dalle origini tese a confondersi con quella generica di f.) o a terzine, o in settenari, quinari ed endecasillabi, o in endecasillabi con rima interna. Il trionfo del petrarchismo nel 16° sec. segnò il tramonto della f ...
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Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato
Vincenzo Pernicone
. Questa canzone (Rime LXXXIII) è citata da D. nel De vulg. Eloq. (II XII 8) per ricordare che in essa, come in Donna me prega di Guido Cavalcanti, [...] congedo) che comprende 19 versi, dei quali 10 endecasillabi, 7 settenari e 2 quinari, il trisillabo in rimalmezzo compare due volte: in terza e nona sede, dopo il quinario. Precedentemente D. l'aveva usato solo nella stanza di canzone Lo meo servente ...
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VITTORIATO (victoriatus sc. nummus)
S. ¿. G.
È la moneta di argento che i Romani coniarono insieme col denaro, il quinario e il sesterzio, ma indipendentemente da questi, col tipo costante della testa [...] P. Vettio Sabino tra il 104 e l'86 a. C.; i quali pezzi sono infatti vittoriati per il tipo della Vittoria ma sono quinarî per il loro peso e valore, onde all'esergo del rovescio portano la lettera Q(uinarias). Da questo momento e per tutto l'impero ...
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quinario
quinàrio agg. e s. m. [dal lat. quinarius, der. di quini «a cinque a cinque», distributivo di quinque «cinque»]. – 1. agg. Formato da cinque elementi, o relativo a insiemi con cinque elementi. Raro in usi generici, è specifico come...
verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale si va a capo (cfr. capoverso): se in quel...