Filologo, nato nel 1668 a Utrecht. Nel 1696 fu nominato professore di latino nell'università di Utrecht, nel 1715 passò a Leida, dove rimase fino alla morte (1741). Curò notevoli edizioni di poeti e prosatori [...] latini (Petronio, Utrecht 1709; Quintiliano, Leida 1720; Fedro, Amsterdam 1698; Orazio, Utrecht 1699; Ovidio, Amsterdam 1727; Svetonio, Amsterdam 1736; Lucano, Leida 1740; ecc.), e una Sylloge epistolaium a viris illustribus scriptarum (Leida 1727).
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Poeta latino (n. Roma 82 - m. 47 a. C.), figlio dell'annalista Licinio Macro, amico di Catullo; del cenacolo dei poetae novi. Compose epigrammi, epillî, fra cui il poemetto mitologico Io, epitalamî, elegie [...] (forse sua moglie); di queste, esaltate da Catullo e poi da Quintiliano, è rimasto un sol verso: pare che iniziassero in Roma il passaggio dall'elegia di carattere narrativo a quella di carattere puramente lirico. C. fu anche oratore, seguace ...
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epanalessi
Francesco Tateo
Figura retorica, appartenente al genere dell'amplificazione, e consistente nel ripetere (donde in latino il termine corrispondente di repetitio) una o più parole, preferibilmente [...] separate da una locuzione o da un inciso, in modo da dare maggiore risalto alla ripetizione stessa (Quintiliano Inst. IX II 29). Ma Isidoro chiama e. la replicatio, da altri detta redditio, della medesima parola al principio e alla fine del verso ( ...
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GESNER, Johann Matthias
Filologo classico, nato a Roth presso Norimberga il 9 aprile 1671, morto a Gottinga il 3 agosto 1761, dopo essere stato, dal 1734, professore in quell'università. È una delle [...] più eminenti figure della filologia e dell'umanesimo tedesco dopo la Riforma. Curò edizioni di Quintiliano (1738), Claudiano (1759), Plinio il Giovane (1739) e col suo Novus linguae et eruditionis romanae thesaurus (voll. 4, 1746-48) portò notevoli ...
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aequivocatio
Francesco Tateo
. " Aequivoca verba " definiva Isidoro (II XXVI 2) quelle parole che hanno un medesimo suono, ma si riferiscono a cose diverse. Nella dottrina retorica l'uso delle parole [...] equivoche era indicato fra i vitia che intaccano la perspicuitas dell'orazione; l'ambiguitas, secondo Quintiliano, induce all'errore e si verifica quando più cose hanno il medesimo nome o una parola ha sensi diversi, o infine una parola ha ...
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Termine designante, come il sinonimo mnemotecnica, i vari espedienti escogitati per aiutare la memoria a ritenere nozioni difficilmente associabili tra loro e riducibili a sistema e che quindi si ricordano [...] con difficoltà.
Le fonti più antiche dell’arte della memoria si ritrovano soprattutto in Cicerone (De oratore), in Quintiliano (Institutio oratoria) e nella pseudo ciceroniana Rhetorica ad Herennium, dove il problema si pone in relazione alla tecnica ...
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civilta
civiltà
Idea che ha avuto una lunga evoluzione, nel corso della quale ha assunto significati diversi tra loro, ma spesso legati (per affinità o per contrasto) al concetto di cultura (➔). Al [...] politico e significato etico-pedagogico
Il termine civilitas compare per la prima volta nel 1° sec. d.C., quando Quintiliano lo impiega come equivalente del termine greco πολιτεία (sulla base della corrispondenza tra πόλις e civitas): esso indica la ...
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assetare
Domenico Consoli
Esclusivo della Commedia, dove compare sei volte, due nel Purgatorio e quattro nel Paradiso, prevalentemente alla terza persona dell'indicativo presente e in rima. In accordo [...] la relazione metaforica ‛ sete - desiderio ', che già si verificava per il termine sitis nel latino di Cicerone, Orazio, Ovidio, Quintiliano, ha il significato figurato di " suscitar desiderio ". In Pd XIX 121 è usato assolutamente: Lì si vedrà la ...
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La parola classis, oltre alle classi del censo (v. classe) venne assai presto a indicare in Roma i varî gradi o "classi" della scuola, poiché Quintiliano nelle Institutiones oratoriae usa l'espressione: [...] classem ducere, per indicare il primo della classe; ed Aulo Gellio già nel sec. II d. C., chiama classicus auctor uno scrittore "di prima classe o di prim'ordine"; il quale ultimo significato, riferito, ...
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PLINIO IL GIOVANE (C. Plinius Caecilius Secundus)
G. Becatti
Nacque a Como nel 61 o 62 d. C. da L. Cecilio Cilone e Plinia, sorella minore di Plinio il Vecchio, il quale, lo adottò e lo istruì dopo la [...] morte del padre (intorno al 70). Fu scolaro di Quintiliano e di Nicete Sacerdote, fu amico di filosofi come Eufrate e Musonio. Avvocato, console nel 100, legatus propraetore in Bitinia nel 111 e 112. Scrisse varie opere ma ci restano soltanto l' ...
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quintile
s. m. [dal lat. quintilis (mensis), der. di quintus «quinto», con la terminazione -ilis di aprilis]. – Quinto mese del calendario romano di Numa Pompilio, settimo nei calendarî di Giulio Cesare e di Gregorio XIII, che prese il nome...
retòrica (ant. o raro rettòrica) s. f. [dal lat. rhetorica (ars), gr. ῥητορική (τέχνη)]. – 1. a. L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace; sorta nella Grecia antica con i sofisti, con finalità prevalentemente pragmatiche,...