SONCINO, Gerolamo
Paolo Pellegrini
– Gershom ben Mosheh Soncino (nelle edizioni a stampa si firmava Hieronymus ‘Gerolamo’ Soncinus) nacque a Soncino da Mosheh ben Israel Natan intorno al 1460. Sia la [...] preso in considerazione l’eventualità di lasciare il Paese. La rarissima edizione della Parabola di Efer e Dina del rabbino Vidal Benveniste, stampata dal Soncino a Rimini nel 1525 ospita, nella decima e ultima carta, un documento molto interessante ...
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ELIANO, Vittorio
Carla Casetti
Nacque nel 1528 a Roma, due anni prima di suo fratello Elia. I suoi genitori erano Ḥanah, nativa di Padova e figlia del famoso umanista Elia Levita, e Yitzchaq ben Yeḥiel [...] di Cannaregio. Durante gli anni 1565-1567 collaborò con Giorgio Cavalli alla stampa di testi ebraici, affiancato da Abraham Ayllon rabbino di Venezia e da Samuel Boehm, che aveva già lavorato a Padova con il tipografo Lorenzo Pasquati.
L'E. era ...
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FREITAG (Fritag), Andreas
Anna Modigliani
Molto scarse sono le notizie sulla vita di questo tipografo, attivo a Gaeta e a Roma alla fine del XV secolo, che proveniva - come si apprende dagli stessi [...] campo dell'astrologia: una delle edizioni più interessanti è l'editio princeps dell'Anulus astronomicus dell'astrologo e rabbino della comunità ebraica romana nonché archiatra pontificio, Bonetus de Latis (Hain - Copinger - Reichling, n. 9926; GW, n ...
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GIOBBE (ebr. 'Iyyōbh, gr. 'Ιώβ, Vulgata Iob [Alcuni Padri anche Hiob])
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo Vitti
Nome del personaggio principale d'un libro della Bibbia e titolo del libro stesso.
Il personaggio. [...] alle quali tuttavia si è offerta come occasione e spunto la storia del protagonista.
Molti moderni, preceduti da qualche rabbino antico, hanno pensato che la storia di G. sia totalmente fittizia; altri invece ritengono che qualche fondamento storico ...
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La società Veneziana
Giuseppe Trebbi
L'assenza di vistosi rivolgimenti sociali, il successo nel mantenere la quiete interna rappresentano uno dei principali elementi costitutivi del "mito" di Venezia. [...] " all'attività dell'emporio: realtà economica retoricamente celebrata nel 1638 nel Discorso circa il stato degl'Ebrei del rabbino Simone Luzzatto (332). Notiamo che fra le conseguenze della convivenza nel Ghetto e delle norme che regolavano la ...
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DONNOLO, Shabbĕtay Bar Abrāhām
Gianfranco Fiaccadori
Medico e uomo di scienza ebreo, figlio di Abrāhām, nato ad Oria, oggi in provincia di Brindisi, nel 913 o poco dopo. I principali dati della sua [...] nipote di quell'Ămittay (I) che figura come capostipite nel SēferYūḥāsīn ('Libro delle Genealogie') la cronaca familiare stesa dal rabbino Aḥīma‛aṣ di Oria nel 1054. Ipotesi e congettura suggestive ma deboli, poiché implicherebbero una tacita e non ...
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GIUSEPPE MARIA Tomasi, santo
Dario Busolini
Nacque a Licata, presso Agrigento, il 12 sett. 1649, primo figlio maschio di Giulio Tomasi-Caro e La Restia, duca di Palma di Montechiaro e signore di Lampedusa, [...] meno rigida di quanto avesse fatto con lui lo zio. Nel 1695 convertì al cattolicesimo il proprio insegnante di ebraico, il rabbino Mosè Cave (che prese più tardi il nome di Filippo Antonio Francesco Tomasi, in ricordo dell'allievo).
La fama di G ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Autentico artista “universale”, Rembrandt pratica senza preclusioni specialistiche [...] come Petrus Scriverius, Caspar Barlaeus, teologi come Jan Ytenbogaert, importanti personalità della comunità ebraica come il rabbino Menasseh ben Israël.
Una nuova concezione del ritratto
Rembrandt è il più grande ritrattista olandese del Seicento ...
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MESHULLAM da Volterra (Mesullam ben Menaḥem, Buonaventura da Volterra)
Alessandra Veronese
Figlio di Menaḥem (detto Emanuele nella documentazione latina) e di una non meglio identificata Dolce di Dattalo [...] 98).
M. si recò nuovamente in Oriente alcuni anni dopo. Di lui parla, in una delle sue lettere, il famoso rabbino e commentatore della Mišnah ‘Ovadyah Yare da Bertinoro, che si trasferì in Terrasanta alla fine del Quattrocento. Nella prima lettera al ...
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(App. V, i, p. 368; v. aborto, App. V, i, p. 1; eutanasia, App. V, ii, p. 172)
La condizione umana ha subito, con l'avanzare del progresso tecnologico, modificazioni decisive, al punto che si considera [...] oltre).
Vi fu un'opposizione decisa da parte della cultura sorretta da principi religiosi: dalla condanna pronunciata dal rabbino capo d'Inghilterra, nel marzo 1970, alla riprovazione espressa dalla Congregazione per la dottrina della fede (cattolica ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...