Zacuto (Sakkuto), Mosè
Giovanni Garbini
Rabbino di famiglia portoghese (Amsterdam 1620-Mantova 1697); recatosi dapprima a Poznan, nel 1645 giunse a Verona, poi a Venezia, dove fu fatto rabbino; nel [...] 1673 fu rabbino a Mantova.
Assiduo cultore della cabala, compose 47 poemi religiosi e un dramma, Yĕsōd 'ōlam (La fondazione del mondo), avente come protagonista Abramo. La sua opera più notevole è il Tŏfteh 'ārūkh (L'inferno preparato o esposto, 1715 ...
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Rabbino e orientalista. Nato a Brody (Galizia) il 13 ottobre 1876, fu dal 1902 al 1912 insegnante nel Collegio Rabbinico Italiano in Firenze, e dal 1904 libero docente d'ebraico nel R. Istituto di studî [...] superiori nella stessa città. Fu poi rabbino maggiore a Trieste dal 1912 al 1918, e quindi a Vienna fino alla sua morte, avvenuta in questa città il 13 dicembre 1927. Ebbe alte cariche nell'organizzazione sionistica mondiale. Unì all'erudizione ...
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Cabalista (n. 1543 - m. 1620), rabbino di Gerusalemme (detto Calabrese per l'origine della sua famiglia); fu discepolo di Yiṣḥāq Luria, le cui dottrine di tendenza ascetica e mistica espose specialmente [...] nella sua opera dal titolo ῾Ēṣ ḥayyīm ("Albero di vita") ...
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Ebraista (Leopoli 1790 - Praga 1868), rabbino a Praga nel 1840; autore di numerosi scritti in ebraico sulla letteratura talmudica e post-talmudica, cui applicò il metodo storico di indagine. Tra le sue [...] opere sono un'enciclopedia della letteratura talmudica, rimasta incompleta, varie biografie di dottori ebrei medievali e una raccolta di scritti pubblicata postuma (1869) sotto il titolo Naḥălat Yĕhūdāh ...
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Olmo, Giacobbe Daniele
Giovanni Garbini
Rabbino (Ferrara 1690 - ivi 1757). Scrisse varie opere esegetiche di carattere rabbinico, inni e poesie religiose, in parte accolte nel rituale italiano. La sua [...] opera più notevole. è ‛ ēden ‛ārūkh ', " il Paradiso apparecchiato (esposto) ", poema di 277 sestine di endecasillabi, che doveva contrapporsi al ‛ tŏfte ārūkh ' (" Inferno apparecchiato ") di Zacuto, ...
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Ebraista (Drslavice, Moravia, 1821 - Vienna 1893). Rabbino a Lipsia e a Vienna, pubblicò e illustrò antichi testi haggadici e cabbalistici. Particolarmente notevole è la sua opera Bēt ha-midrāsh (6 voll., [...] 1853-77) ...
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Ebraista (n. Zamora 1474 - m. 1531); rabbino convertito (1506), fu il primo prof. di ebraico a Salamanca, curò il testo ebraico e la traduzione latina del Targūm nell'ed. poliglotta complutense della Bibbia, [...] di cui compilò il dizionario e la grammatica ebraica. Un'altra grammatica, con lessico, un catalogo dei giudici, re, sacerdoti e profeti e una lettera agli Ebrei di Roma, dimostrando la venuta del Messia, ...
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‛ŌBADYĀH YĀRĒ da Bertinoro
Umberto CASSUTO
Rabbino italiano, nato verso la metà del sec. XV. Visse a Città di Castello, e di là si trasferì in Palestina, dove arrivò nel 1488 e dove divenne uno dei [...] capi delle comunità giudaiche. Morì a Gerusalemme al principio del sec. XVI.
Scrisse in ebraico: 1. un supercommentario al comm. di Rashī al Pentateuco (edito, col titolo di ‛Amar Nĕquē, Pisa 1810); 2. ...
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Ebraista francese (Parigi 1856 - ivi 1939); gran rabbino del concistoro centrale degli israeliti di Francia, prof. nell'École rabbinique e nell'École des hautes études di Parigi. Pubblicò studî sulla letteratura [...] deuterocanonica, talmudica e midrashica, sulla storia delle religioni e su quella degli Ebrei in Francia ...
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Scrittore spagnolo (Burgos 1352 circa - ivi 1435). Rabbino di Burgos, si convertì al cristianesimo con tutta la famiglia, divenendo in seguito vescovo di Cartagena (1403) e di Burgos (1415), maestro del [...] re Juan II e cancelliere maggiore del regno (1407). Oltre a opere in latino di argomento religioso (Additiones ad Postillam magistri Nicolai de Lyra super Bibliam, 1429; Scrutinium Scripturarum, 1432) ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...