SACERDOTI, Angelo (Raffaele Vittorio; in ebraico Mordekhai Refael Chaim ha-Kohen). – Nacque a Firenze il 2 febbraio 1886 (secondo il calendario ebraico, 27 Adar 5646)
David Gianfranco Di Segni
da David [...] . In un lungo e niente affatto scontato articolo in cui rievocava il ruolo ricoperto da Sacerdoti, Dante Lattes scrisse che il rabbino di Roma aveva assunto «una posizione d’imperio e di guida negli organi e nelle funzioni più alte della vita ebraica ...
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Cohen-Séat, Gilbert
Monica Trecca
Scrittore e teorico del cinema francese, di famiglia ebrea (suo padre era il Gran rabbino di Bordeaux), nato a Sétif (Algeria) il 26 luglio 1907 e morto a Parigi il [...] 12 giugno 1980. Con le sue posizioni e la sua attività ha segnato un significativo cambiamento nell'ambito degli studi sul cinema, coinvolgendo nella riflessione la realtà accademica e di fatto contribuendo ...
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Gli ebrei
Gadi Luzzatto Voghera
Continuità e trasformazioni
Il secolo XIX segna per la storia della comunità ebraica veneziana un periodo di lunga e articolata transizione che coinvolge in varia misura [...] a Venezia si riuniscono per l’esercizio delle pratiche religiose sotto un capo supremo di religione che s’intitola rabbino maggiore, assistito da un altro rabbino e da 13 minori ministri di culto»(50). La stessa fonte ci parla, per il 1881, di sette ...
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TREVES, Emilio
Rosanna De Longis
(Emilio Salomone). – Nacque a Trieste il 31 dicembre 1834, secondo figlio di Sabato Graziadio, rabbino maggiore della comunità israelitica di Trieste, e di Lia Montalcini.
I [...] provenivano da Torino, dove Sabato, nato a Vercelli nel 1780, aveva ricoperto dal 1821 al 1833 la locale cattedra rabbinica. A Torino, Sabato aveva sposato Montalcini, che aveva avuto, da un precedente matrimonio, le figlie Annetta, Esterina e Rosa ...
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TEDESCHI, Isach Raffael Samson
Angelo M. Piattelli
(in ebraico Itzchàq Refa’èl Shimshòn Ashkenazi). – Nacque ad Ancona l’8 maggio 1826 da Mosè Elia e da Venturina Aziz.
Fin da bambino venne educato [...] nominato membro onorario dell’Accademia delle scienze di Atene. Tra il 1873 e il 1876 svolse mansioni di facente funzioni di rabbino maggiore di Ancona, a causa della lunga malattia di Vivanti, e dopo la morte di questi, nel 1876, venne nominato suo ...
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Mosè di Rieti
Giovanni Garbini
Medico ebreo (Rieti 1388 - Roma 1460 c.). Soggiornò in diverse città dello stato pontificio, finché divenne rabbino capo di Roma e medico personale di Pio II. Nella letteratura [...] M. è noto per un ampio componimento poetico, Miqdāš mĕ 'at (Piccolo santuario), di circa 1400 terzine, ispirato al Paradiso dantesco. L'opera è divisa in tre parti, intitolate secondo i tre ambienti che ...
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JELLINEK, Adolf
Umberto Cassuto
Ebraista, nato il 20 ottobre 1820 a Dislowitz (Drslavice: Moravia), morto a Vienna il 28 dicembre 1893. Fu rabbino a Lipsia dal 1845 al 1856 e poi a Vienna fino alla [...] morte, ed ebbe grande fama come predicatore.
Svolse una vasta e svariata attività scientifica: pubblicò e illustrò antichi testi ebraici, specialmente nel campo della Haggādāh e della Qabbālāh (da ricordarsi ...
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MUSSAFIA, Adolfo
Rita Tolomeo
(Abraham, Arturo Adolfo). – Nacque a Spalato il 15 febbraio 1835, in una famiglia sefardita, da Jacob Amadeo, dotto rabbino della comunità locale e autore di diversi studi [...] relativi alla teologia ebraica, e da Rachele Levi (detta Nina) di Sarajevo.
Conseguita la maturità presso il ginnasio della sua città natale, lo stesso dove avevano studiato Ugo Foscolo e Niccolò Tommaseo, ...
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CONZIO, Giuseppe
Lorenzo Baldacchini
Nacque probabilmente negli ultimi decenni del sec. XVI a Chieri (Torino), dove suo padre Gerson, morto nel febbraio 1615, era rabbino.
Le condizioni degli ebrei [...] previa licenza del vescovo di Torino, di disporre di stabili e vi aggiungeva anche la possibilità di scegliersi un rabbino come arbitro delle proprie dispute. Per quanto riguarda l'attività tipografica, un decreto del 1572 aveva sancito, su richiesta ...
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Poeta e cabalista ebreo (Amsterdam 1625 - Mantova 1697). Allievo di Saul Levi Morteira e seguace di Spinoza, completò gli studî a Poznań (Polonia); fu rabbino a Venezia e (1673) a Mantova. Scrisse il primo [...] poema drammatico in ebraico, Tofteh ῾ārūk ("Il tōfet apparecchiato", post., 1715; edito nel 1864 con il titolo Yĕsōdōlām "Il fondamento dell'universo"); Iggĕrot hā-Remez ("Le lettere di ReMeZ"; ReMeZ sono ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...