Rabbino e pensatore (Poznań 1525 circa - Praga 1609), fu dapprima rabbino in Moravia e quindi a Praga. Scrisse opere di ritualistica e soprattutto di filosofia ebraica, che lasciarono un'impronta sul pensiero [...] mistico successivo. Fu stimato come matematico e astronomo. La leggenda popolare gli attribuisce la creazione di un Golem ...
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Rabbino di origine ucraina (n. in Galizia 1740 - m. Berdičev, Ucraina, 1809), allievo del Magghid di Mesritch, fu tra gli esponenti più popolari del primo periodo del ḥasidismo, distinguendosi per la sua [...] predicazione di amore verso il prossimo e per lo stile ardito e confidenziale delle sue preghiere ...
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Rabbino spagnolo (n. Barcellona 1235 circa - m. 1310), capo (dal 1280 circa) della comunità di Barcellona. Per suo interessamento fu compiuta la traduzione ebraica del commento arabo di Maimonide alla [...] Mishnāh. Vengono ricordati di lui circa 6000 responsi, un'opera rituale e molti trattati talmudici ...
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Rabbino, medico e astrologo (Burgos 1270 - Valladolid 1346); convertito a 25 anni dopo una visione, sagrestano della cattedrale di Valladolid, sostenne discussioni con i rabbini, e fu il primo a scrivere [...] di teologia in spagnolo. Non va confuso con A. di Cartagena ...
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Rabbino e studioso ebreo (Praga 1801 - Breslavia 1875). Scrisse di diritto biblico e talmudico, di storia dell'esegesi palestinese, di metodologia talmudica. Nella sua dottrina, egli volle stabilire una [...] sintesi fra tradizione conservatrice e tendenze rinnovatrici e riformatrici del suo tempo ...
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Rabbino ed ebraista (Francoforte sul Meno 1810 - Berlino 1874). Rappresenta nella moderna scienza dell'ebraismo la tendenza liberale e riformista (Das Judentum und seine Geschichte, 1864). ...
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Cabalista (n. 1543 - m. 1620), rabbino di Gerusalemme (detto Calabrese per l'origine della sua famiglia); fu discepolo di Yiṣḥāq Luria, le cui dottrine di tendenza ascetica e mistica espose specialmente [...] nella sua opera dal titolo ῾Ēṣ ḥayyīm ("Albero di vita") ...
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Ebraista (Leopoli 1790 - Praga 1868), rabbino a Praga nel 1840; autore di numerosi scritti in ebraico sulla letteratura talmudica e post-talmudica, cui applicò il metodo storico di indagine. Tra le sue [...] opere sono un'enciclopedia della letteratura talmudica, rimasta incompleta, varie biografie di dottori ebrei medievali e una raccolta di scritti pubblicata postuma (1869) sotto il titolo Naḥălat Yĕhūdāh ...
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Ebraista (Drslavice, Moravia, 1821 - Vienna 1893). Rabbino a Lipsia e a Vienna, pubblicò e illustrò antichi testi haggadici e cabbalistici. Particolarmente notevole è la sua opera Bēt ha-midrāsh (6 voll., [...] 1853-77) ...
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Ebraista (n. Zamora 1474 - m. 1531); rabbino convertito (1506), fu il primo prof. di ebraico a Salamanca, curò il testo ebraico e la traduzione latina del Targūm nell'ed. poliglotta complutense della Bibbia, [...] di cui compilò il dizionario e la grammatica ebraica. Un'altra grammatica, con lessico, un catalogo dei giudici, re, sacerdoti e profeti e una lettera agli Ebrei di Roma, dimostrando la venuta del Messia, ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...