Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] nel morfema grammaticale "a", che corrisponde al genere femminile singolare. Analogamente la parola "barista" è formata dalla radicelessicale "bar" (luogo di ristoro), dall' affisso legato "ist" che denota la persona addetta alla conduzione e infine ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] tendenza generale del livellamento analogico, la sensibilità alla forza di coesione dei paradigmi.
Oltre che la forma della radicelessicale, il livellamento analogico può riguardare anche gli ➔ affissi. Ad es., in italiano si è avuta l’estensione ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] +a, un tramont+o luminos+o) (➔ accordo).
Gli affissi derivazionali tendono a occupare una posizione più vicina alla radicelessicale rispetto agli affissi flessivi (per es., lavora+zion+e, libr+eri+a). Questi ultimi, infatti, variano in relazione ...
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Il termine paretimologia fu coniato dal linguista italiano Vittore Pisani (19672) con l’intenzione di rimpiazzare la più antica denominazione etimologia popolare (traduzione italiana del ted. Volksetymologie [...] . liquiritia non rende il significato della parola di origine greca glykyrrhíza «radice dolce», ma si accosta formalmente, cioè a livello fonico e grafico, alla radicelessicale latina liquid- e al suffisso qualitativo -itia. Tale adattamento di una ...
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La contrazione è un fenomeno fonologico di fusione di vocali adiacenti, che nel caso estremo porta all’➔elisione di una delle due. La fusione infatti può lasciare tracce nella vocale risultante, come nella [...] pronuncia, di distinguerli reciprocamente nel plurale» (Serianni 1989: 138) (➔ accento grafico). Si noti che se invece la radicelessicale termina in [i] tonica, si viene a creare una sequenza di vocali identiche, soggette a contrazione: restii [res ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] «terminare»).
Oggi si preferisce per vari motivi parlare di morfemi (o suffissi, nel caso ricorrano dopo la radicelessicale) flessivi. Innanzi tutto, il termine desinenza fa genericamente riferimento al fatto che questi suffissi si collocano nella ...
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Anatomia e medicina
Organo della cavità orale dei Vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione e, nell’uomo, nell’articolazione [...] notano: all’unione del corpo della l. con la radice, il cosiddetto V linguale, formato dalla disposizione geometrica in qui la necessità di spezzare, ove occorra, un significato lessicale in due gruppi distinti di sensi mediante l’introduzione di ...
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In senso generico ed etimologico, da cui si sviluppano tutti i significati particolari, qualsiasi cosa che serve a indicare.
Anatomia
Dito i. È il secondo dito della mano, tra il pollice e il medio: ha [...] presenti in un testo sottoposto a spoglio lessicale, ordinate alfabeticamente o in base alla sopra il segno di radice e rappresenta l’esponente a cui va elevato il radicale per ottenere il radicando. Nel caso della radice quadrata l’indice non ...
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ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Mario Cataudella
Giuseppe de Meo
Giovanni Spadolini
Ignazio Baldelli
Alessandra Briganti
Fortunato Bellonzi
Carlo Melograni
Confini. - Con [...] diffonde con tutte le sue formule stereotipate, sia lessicali sia sintattiche.
Per altro, la stessa enorme fortuna la realtà popolare in una continua opera di elaborazione linguistica delle radici appunto popolari del linguaggio. Il fatto è che c'è ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] idea dell'incisione (il termine accadico deriva dalla radice maḫāṣu, 'colpire', 'marchiare', 'imprimere') del e in particolare la corrispondenza diplomatica e i testi letterari e lessicali, scritti per la maggior parte in accadico e in ugaritico ...
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indice
ìndice s. m. [dal lat. index -dĭcis, propr. «indicatore», der. del tema di indicare «indicare»]. – 1. In senso generico ed etimologico (da cui si sviluppano tutti i sign. particolari), qualsiasi cosa che serve a indicare. In origine...
triconsonantico
triconsonàntico agg. [comp. di tri- e consonante] (pl. m. -ci). – In linguistica, costituito di tre consonanti: gruppi t. (come str- di strada); radice triconsonantica. In partic., con riferimento alle lingue semitiche, struttura...