La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] . Si noti che con accento si intende qui la caratteristica lessicale, cioè l’accentazione che è parte integrante della parola nella ’esempio che segue si nota come la caratteristica delle vocali della radice, posteriore in (4 a.) e anteriore in (4 b ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] In italiano l’accento svolge un ruolo cruciale a livello sia lessicale che di frase, potendo mettere in rilievo sia una sillaba arizotoniche, l’accento può trovarsi sulla vocale tematica (che con la radice forma il tema verbale, per es. -a- in cant-a ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] ad altre, nell’esempio citato con quelle di affisso e di radice. Esse tendono, in maniera più o meno estesa a seconda del Beccaria 1973), anche al di fuori dei trasferimenti lessicali dalla lingua comune ai linguaggi settoriali (uso specialistico di ...
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Il termine interferenza si riferisce all’azione di un sistema linguistico su un altro e agli effetti provocati dal contatto tra lingue, e si usa in una duplice accezione: per indicare i ➔ prestiti di elementi [...] . I principali fenomeni a cui essa dà luogo a livello lessicale e semantico sono il passaggio di parole da una lingua a parola greca glykýrrhiza, composta da glykýs «dolce» e rhiza «radice»: tale base era divenuta già nel latino tardo liquiritia, da ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] e la radice strato) è utilizzato come sinonimo di variazione sociale.
La constatazione, nota sin dall’antichità it/lingua.giovani) si sono soprattutto occupate del piano lessicale individuando alcuni fenomeni ricorrenti: l’accorciamento delle parole ( ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] termina in consonante, o di una desinenza verbale italiana a una radice straniera o espressiva (crossare, sniffare); ma si è ricorsi anche, giorno dopo, otto per mille): tali unità lessicali superiori (dette anche polirematiche; ➔ polirematiche, ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] degli scrittori italiani e nel necessario arricchimento lessicale (anche nelle discipline scientifiche). Su coordinate dissoluzione del linguaggio poetico tradizionale, pur eliminando alla radice le condizioni e le possibilità di rinascita di ...
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I termini di colore (detti anche cromonimi) rivestono un ruolo fondamentale per la percezione e per la rappresentazione simbolica (anche emotiva) della realtà. Fino agli anni Sessanta del Novecento lo [...] non-opposizione (bandiera bianca), in accordo con il significato della radice indoeuropea di «pallido, vuoto», allato a quello di « un altrettanto sbiadito celeste, almeno per il campo lessicale dell’infanzia (ma si veda anche telefono azzurro, ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] coniugazioni, distinte per la posizione dell’accento sulla radice o sulla vocale tematica all’infinito. Non è sing. masch.), ross-i (plur. masch.). Inoltre il morfema lessicale può essere realizzato nelle varie forme flesse da più allomorfi: pres- ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] a un elemento lessicale (una radice, un tema o una parola autonoma) detto base. Si distingue in questo dalla ➔ flessione, che produce invece forme diverse di una stessa parola.
A seconda della posizione, gli affissi si distinguono in ➔ prefissi (se ...
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indice
ìndice s. m. [dal lat. index -dĭcis, propr. «indicatore», der. del tema di indicare «indicare»]. – 1. In senso generico ed etimologico (da cui si sviluppano tutti i sign. particolari), qualsiasi cosa che serve a indicare. In origine...
triconsonantico
triconsonàntico agg. [comp. di tri- e consonante] (pl. m. -ci). – In linguistica, costituito di tre consonanti: gruppi t. (come str- di strada); radice triconsonantica. In partic., con riferimento alle lingue semitiche, struttura...