Denominazione dei dottori talmudici dell'epoca posteriore alla redazione della Mishnāh per opera di Yĕhūdāh ha-Nāsī, fino alla redazione del Talmūd babilonese, ossia dall'inizio del sec. III alla fine del sec. V. Poichè il contenuto fondamentale della tradizione giuridica giudaica era stato raccolto da Yĕhūdāh ha-Nāsī nella sua Mishnāh, e questa aveva acquistato subito valore canonico, i dottori dell'epoca ...
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argento
argènto [Der. del lat. argentum, da una radice indoeuropea significante "brillare"] [CHF] Elemento chimico di simb. Ag, numero atomico 47 e peso atomico 107.868, di cui sono noti due isotopi [...] stabili con numero di massa 107 (abbond. relat. 51.84 %) e 109 (48.16 %) e vari isotopi instabili (v. App. I: VI 655 c). Appartiene alla colonna b del I gruppo, 2° periodo (grande) del Sistema periodico ...
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Nervo del plesso brachiale (misto) che si stacca dalla radice laterale del nervo mediano e termina nella metà radiale della cute dell’avambraccio con rami muscolari e cutanei. Nervo m. laterale Ramo terminale [...] del nervo femorale per la regione antero-laterale della coscia.
Nervo m. mediale Ramo terminale del nervo femorale per la regione antero-mediale della coscia ...
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Botanica
Corpo delle piante superiori distinto in tre membri: radice, caule e foglia. Alcuni morfologi intendono per c. solo il fusto con le foglie, altri invece intendevano erroneamente anche il gametofito [...] , la categoria delle Cormofite (oggi non più accettata), comprendeva in passato anche le Briofite, che non hanno fusto, foglie e radici. Si dice cormoide una pianta, o il suo tallo, che somiglia a un c., in quanto sembra differenziata in tre parti ...
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(gr. ᾿Ορϕεύς, lat. Orpheus; etimologia discussa, forse da una radice comune al gr. ὀρϕανός e lat. orbus, con un significato di "solitudine", "privazione", che ricorre in nomi e termini aventi riferimento [...] agli inferi)
Mitologia
Personaggio della mitologia greca, figlio di Eagro (Οἴαγρος, il "solitario agreste"), e di una delle Muse (Polinnia o Calliope), cantore che piega al suono della sua lira gli ...
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Pozione o bevanda destinata a eccitare o spegnere qualche passione, e specialmente l'amore. Nell'antichità questo nome designava non solo una bevanda, ma anche un incantesimo che avesse la proprietà di fare amare chi lo pronunciava. Euripide (Hipp., 509) chiama filtro la camicia di Nesso. I filtri sono preparati dalle maghe, che dànno loro la forza magica recitando formule misteriose: un esempio è ...
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GALERO (galērus, più raramente galērum, dim. galericulum, dalla stessa radice - si crede - di galea; κυνέη)
Salvatore Aurigemma
Copricapo in forma di calotta. Fu usato sin da età antica a difesa della [...] testa, per usi bellici, e risultò spesso di pelle di animale (per es., di lupo o di cane - donde la voce κυνέη). In età classica si chiamò galerus tanto il copricapo dei campagnoli e dei cacciatori, di ...
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polinomio, zero di un
polinomio, zero di un o radice di un polinomio, in algebra, per un polinomio p(x) a coefficienti in un campo K è ognuno degli elementi α del campo K tale che p(α) = 0. Un polinomio [...] può avere più zeri coincidenti e, dato uno zero α, il massimo numero naturale m per cui (x − α)m divide p(x) è detto molteplicità di α in p(x). Per esempio, il polinomio x 3 − 2x 2 + x ha come zeri i numeri ...
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dermatomero
Porzione di superficie cutanea innervata da una singola radice sensitiva di un nervo spinale; a ciascun segmento spinale corrisponde quindi un d., la cui distribuzione segmentaria viene rappresentata [...] e longitudinali agli arti. Poiché di solito c’è una certa sovrapposizione (anche per il 30%) tra i d. di tre radici dorsali adiacenti, è possibile mantenere la sensibilità cutanea anche in seguito al danneggiamento di un nervo spinale. I d. sono così ...
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radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione dove prende il nome di radichetta,...
radica
ràdica s. f. [lat. *ràdica, estratto da *radicla (class. radicŭla), dim. di radix «radice»]. – Forma region. per radice, in senso proprio, usata, spec. a Roma, soprattutto nella denominazione di alcuni ortaggi: r. gialla, la carota,...