selce Roccia sedimentaria silicea, estremamente dura, compatta e molto tenace, a grana finissima, composta quasi esclusivamente di quarzo microcristallino e calcedonio. Può assumere diverse colorazioni [...] sono essenzialmente di origine biogenica e devono la loro formazione all’accumulo dei gusci silicei di organismi come i Radiolari, le Spugne silicee e le Diatomee. Le s. nodulari, invece, sembra che abbiano un’origine diagenetica e si formerebbero ...
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Le Acantometre sono organismi animali unicellulari del tipo dei Protozoi, classe dei Rizopodi, ordine dei Radiolarî, sottordine degli Acantarî; esclusivamente marini. Il genere Acanthometra Müller 1886 [...] a simmetria raggiata, costituiti da spicole di solfato di stronzio in forma di aghi, di solito 20.
I Radiolarî della famiglia Acanthometridae, sono fra i più caratteristici costituenti del mondo pelagico (v. plancton), interessanti soprattutto per le ...
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Classe di Protozoi che debbono il loro nome alla forma del corpo, rotonda con pseudopodî filiformi irraggianti da ogni parte. Hanno talora un guscio siliceo. Gli pseudopodî sono filamentosi, spesso sostenuti [...] può inglobare corpi estranei, come gusci di diatomee e granuli di sabbia. Quando vi è uno scheletro siliceo, questo, come nei Radiolarî, può essere composto di pezzi distinti oppure è tutto unito. I pezzi hanno forma molto varia, per es. dischetti o ...
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Roccia silicea di origine chimica e in parte organogena, formata da silice cripto-cristallina opaca, derivante in alcuni casi da microrganismi a guscio siliceo, come i Radiolari. La roccia si presenta [...] varie: rossa, gialla, verde e bruna; a tinta unita oppure a bande (d. nastrati, zonati, variegati). Varietà importanti sono le radiolariti e le ftaniti. Più pregiato in antico che ai nostri tempi, viene utilizzato, tra le gioie di minor pregio, per ...
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Zoologo tedesco (Potsdam 1834 - Jena 1919). Sostenitore del darwinismo, cui si era avvicinato nel 1860, e di un materialismo scientifico a cui diede il nome di monismo, è noto soprattutto per le pubblicazioni [...] filetico"; socio straniero dei Lincei (1899). A Messina raccolse il materiale per il suo monumentale lavoro monografico sui Radiolarî (1862 e 1887-88); pubblicò poi altri importanti lavori sui Sifonofori (1869), sulle Spugne calcaree (1872), sulle ...
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pseudopodi
Saverio Forestiero
Estroflessioni temporanee che una cellula può formare in un punto qualsiasi o in zone precise della sua superficie. Gli pseudopodi sono tipici dei Protozoi Rizopodi e, [...] più raramente, di alcuni Protozoi Flagellati. Nei Rizopodi sono stati descritti (per es., nei Radiolari e negli Eliozoi) pseudopodi sostenuti da un supporto interno (assonema) a forma di bastoncello, rigido e immobile, formato da fibrille o ...
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Classe di Protozoi Sarcodini con strutture granulari o ialine (reticulopodi), o pseudopodi sottili e appuntiti, che non si anastomizzano. La classe comprende gli ordini Athalamida, senza guscio, Monothalamida, [...] con guscio calcareo o organico, privo di setti interni, e Foraminiferida (➔ Foraminiferi), cui appartengono circa 20.000 specie, tra estinte e viventi, importanti nella litogenesi, insieme a Radiolari e Flagellati. ...
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Secondo periodo geologico dell’era mesozoica, prende nome dalla catena del Giura dove le formazioni di questo periodo hanno prevalente sviluppo. Detto anche Giurese o Giura, è compreso tra 215 e 145 milioni [...] del G. è ricca di Bivalvi, Gasteropodi, Belemniti, Foraminiferi bentonici, Brachiopodi, Crinoidi, Echinidi, Spugne e Radiolari, Ostracodi e Tintinnidi, Protozoi Ciliati microscopici del Titonico superiore. Il calcare a calpionelle, chiamato maiolica ...
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Biologo italiano (Livorno 1878 - Roma 1932), fratello di Federigo, prof. nell'univ. di Sassari (1917) e in quella di Padova (1921); autore di apprezzate ricerche di fisiologia comparata (digestione e funzione [...] dimostrò per primo la possibilità di un numero illimitato di generazioni agamiche nei Protozoi; illustrò il ciclo di alcuni Radiolarî; recò contributi alla genetica. Tra le sue opere più notevoli: La teoria cellulare (1911); Eredità dell'uomo (1924 ...
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RIZOPODI (dal greco ῥίζα "radice" e πούς, "piede"; latino scient. Rhizopoda)
Giuseppe Montalenti
Nome introdotto da F. Dujardin (1841) con cui si suole oggi indicare una classe di Protozoi (v.) del sottotipo [...] F. Doflein): Amoebina o Lobosi (v. ameba; lobosi), Rhizomastigina (v. mastigameba), Heliozoa (v. eliozoi), Radiolaria (v. radiolarî), Foraminifera (v. foraminiferi) e Mycetozoa (v. mixomiceti). I Rizopodi emettono prolungamenti del plasma (pseudopodî ...
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radiolari
radiolarî s. m. pl. [lat. scient. Radiolaria, der. del lat. tardo radiŏlus, dim. di radius «raggio»]. – Ordine di protozoi rizopodi per la maggior parte planctonici, tutti marini, che vivono fino a 4600 m di profondità, solitarî...
radiolarite
s. f. [der. del nome dei radiolarî]. – Roccia sedimentaria silicea, policroma, dura e compatta, costituita principalmente da scheletri di radiolarî: ne sono esempî il diaspro e le liditi, tutti di origine marina.