Espressione entrata nell’uso intorno alla metà del sec. 16°, per designare l’interesse dello Stato assunto come ragione o criterio di valutazione e azione politica. Le basi della ragionediStato si [...] e morale fu affrontato decisamente nel 1589 da G. Botero che, nel suo trattato Della ragiondiStato, si propose di rimettere la ragionediStato «sotto la giurisdizione della coscienza», accentrando il problema sui mezzi per «conservare» lo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La teorica della ragiondiStato
Gianfranco Borrelli
RagiondiStato: studi recenti e novità interpretative
Profondi cambiamenti interpretativi sono intervenuti negli ultimi decenni nel campo degli [...] a tal proposito gli atti dei convegni RagiondiStato e ragioni dello Stato (secoli XV-XVII), 1996, Botero e la ragiondiStato, 1992, Aristotelismo politico e ragiondiStato, 1995, La RagiondiStato dopo Meinecke e Croce, 1999, Prudenza civile ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] più solo dall’Italia e dalla Francia ma anche dalla Spagna; la situazione politica era condizionata dalla ragiondiStato e lacerata da contrasti, originariamente confessionali, che portarono alla guerra dei Trent’anni. Ne fu danneggiata gravemente ...
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Felice BATTAGLIA
Giuseppe OTTOLENGHI
Riccardo MONACO
Giorgio BALLADORE PALLIERI
Guido ZANOBINI
Ottorino VANNINI
STATO. - Storia del nome. - Con la parola stato si designa modernamente la maggiore [...] nelle forme degli atti, che giova ad assicurare la regolarità e legalità nelle attività di governo. Tuttavia, il principio della superiorità della ragiondistato, cioè dell'esigenza politica sopra il diritto e la legalità, toglie alla garanzia delle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Stato nazionale
Vera Negri Zamagni
Stato e nazione non sono concetti coestensivi, il primo facendo riferimento a uno spazio di legislazione e di politica comuni senza nulla implicare riguardo alle caratteristiche [...] : compravende, trasporta da un luogo all’altro gli artificiosi parti dell’ingegno e della mano dell’uomo (Della ragiondiStato, 1589, pp. 201-02).
La riflessione degli economisti italiani si rivolse dunque a determinare il ‘buon governo’ degli ...
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Scrittore politico (Bene, od. Bene Vagienna, 1544 - Torino 1617). Gesuita dal 1560, lasciò nel 1580 l'Ordine per urti coi superiori; dal 1582 divenne segretario di s. Carlo Borromeo. Nel 1585 fu in Francia, [...] , dopo un primo abbozzo (De regia sapientia, 1583), nella opera sua più famosa, Della RagiondiStato, in 10 libri (1589), cercando in essa di affermare la supremazia dei valori etici e religiosi sulle istanze utilitarie della politica, che tuttavia ...
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Storico tedesco (Salzwedel 1862 - Berlino 1954); figura di primo piano della cultura tedesca del nostro secolo, uno dei maggiori rappresentanti della storiografia idealista. Entrato nel 1887 nell'amministrazione [...] possibile del problema tedesco. Si presentava così a M. il problema del rapporto tra etica e ragionedistato. Con la prima delle sue opere di vasto respiro, Weltbürgertum und Nationalstaat (1908; trad. it., 2 voll., 1930), opponeva al cosmopolitismo ...
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Storico italiano (Torino 1915 - ivi 1989), dal 1956 ha insegnato storia delle dottrine politiche all'univ. di Torino. Socio nazionale dei Lincei (1988). La sua vastissima attività è stata soprattutto volta [...] (1957), Il pensiero politico del Rinascimento (1964), La ragiondistato (1976), L'utopia nell'età della Controriforma (1977), Gente di Piemonte (1983: ritratti di personaggi storici), Il supplizio di Tommaso Campanella (1985). Ha curato, tra l'altro ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] pragmatico, che accantona la trattazione dei problemi politici in chiave diragiondiStato, e di prudenza o arte di governo – dominante negli scrittori ‘machiavellici’ del Seicento – sostituendovi l’impegno riformistico, la tensione volontaristica ...
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Scrittore italiano (Catania 1899 - Roma 1981); professore universitario dal 1934, ha insegnato storia delle dottrine politiche nelle università di Firenze e di Roma. Socio corrispondente dei Lincei (1966). [...] campo del pensiero politico: La politica di Campanella (1927); Studî campanelliani (1934 di Scipione Ammirato (1963); Machiavelli e Roma (1970); Petrarca e Roma (1974); Il problema della ragiondistato nell'età della Controriforma (1979); Aspetti di ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio grammaticale: complemento di stato in luogo;...