Nato a Carla, presso Pamier (Ariège) il 18 novembre 1647, fu dal padre educato al calvinismo, che abbandonò nel 1669 perché gli parve troppo proclive a razionalizzare la religione: per altro neppure il [...] verità primordiali; nega la validità degli assiomi teoretici, ma ammette un principio morale; nega ogni possibilità di spiegazione razionale dei dogmi, ma sostiene che il merito della fede sta proprio nel credo quia absurdum. Venuto dopo Cartesio ...
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FIGINI, Luigi
Maristella Casciato
Nacque a Milano il 27 genn. 1903 da Alessandro, che si occupava di contabilità e amministrazione, e da Pia Jardini che favorì i suoi interessi per la pittura e la musica [...] s.; 28-78. Architettura (catal.), Milano 1979; M. Grandi-A. Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna 1980; Il disegno del mobile razionale in Italia 1928-1948, in Rassegna, II(1980), 4, pp. 35 s., 39-41, 44 s., 71 s.; C. de Seta, L ...
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Blake, William
Fortunato Bellonzi
Poeta, pittore e incisore inglese (Londra 1757-1827). Il ‛ mad Blake ', come era chiamato per scherno, raccoglie in sé le contraddizioni del visionario piuttosto che [...] (1772), nel Wackenroder (1797) e perfino nel nostro Milizia, dall'altro si mostra connesso con l'Illuminismo e col Razionalismo, salvo più tardi a negarli. Si ricongiunge perciò ai liberi pensatori, a De Sade, a Voltaire, agli enciclopedisti. La ...
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Uomo politico e letterato francese (Martigues, Provenza, 1868 - Saint-Symphorien, Tours, 1952). Teorico del movimento nazionalista e monarchico dell'Action française, espresse le sue teorie politiche in [...] attiva nell'affare Dreyfus inneggiando al ridestato antisemitismo; combatté tutti gli sviluppi del pensiero moderno (razionalismo, liberalismo, socialismo, ecc.) e soprattutto il Romanticismo quale disordine letterario e confusione mentale e politica ...
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Teologo (Laon 1050 circa - ivi 1117); visse dapprima a Parigi e fu quindi a capo, col fratello Rodolfo (m. 1134-36), della scuola teologica di Laon; maestro di Gilberto Porretano e di Guglielmo di Champeaux. [...] alla morte di A., sono forse opera del fratello. Legato a posizioni tradizionali, alieno da ogni razionalismo (Abelardo, insoddisfatto, lo lasciò presto), A. tratta argomenti teologici secondo criteri "monografici" (la creazione, il peccato ...
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Nato a Lilla verso il 1128, morto a Cîteaux nel 1202. Insegnò probabilmente a Parigi; fattosi monaco cisterciense, partecipò, seguendo le direttive del terzo concilio del Laterano (1179), dove intervenne, [...] , egli confutò (De fide catholica contra haereticos) gli errori dei valdesi, dei giudei e dei musulmani. Il suo razionalismo con coloriture di misticismo giunge a dichiarare (Theologicae regulae) che come ogni scienza ha principî proprî e sue proprie ...
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Figlio di Cicno, uno dei più noti tra gli attidografi. Visse nella prima metà del sec. III a. C. e cadde, come partigiano di Tolomeo Filadelfo, dopo l'occupazione di Atene da parte di Antigono Gonata (263 [...] , poi per arconti.
La minuta dottrina dell'opera, dominata, specialmente per il periodo mitico, da un accentuato e caratteristico razionalismo, che riduceva ogni fatto a proporzioni umanamente normali, le ha valso una larga fortuna presso gli eruditi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Esistenzialismo e fenomenologia
Costantino Esposito
La crisi dell’idealismo e l’arrivo dell’esistenzialismo in Italia
Per una storia della formazione e dello sviluppo del ‘pensiero civile’ nell’Italia [...] umana, quello della morte e del male. Del Noce utilizzerà le analisi di Šestov per descrivere il problema del razionalismo moderno, nel quale ogni realtà finita, proprio perché finita, deve subire, con l’annullamento della sua singolarità, il castigo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Illusioni storiche
Più che della “filosofia del XVIII secolo” in questa introduzione si [...] in altre lingue assume diversi significati, viene etichettato come il “secolo dell’Illuminismo”. In altri casi è definito come l’epoca del razionalismo. È indubbio che in questo secolo la filosofia, mentre riprende e sviluppa i temi fondamentali del ...
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trascendentalismo Movimento poetico e filosofico nordamericano che ebbe il suo centro nella Nuova Inghilterra nella prima metà del 19° secolo. Le sue origini risalgono al 1815, quando la Chiesa unitaria [...] . Per il t. l’unica realtà è quella trascendentale, che impronta di sé ogni altra realtà: in sostanza, fu una reazione al razionalismo e alle posizioni, anche morali, religiose e sociali che a esso più o meno direttamente s’ispiravano; e, insieme, un ...
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razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...
razionale1
razionale1 agg. [dal lat. rationalis, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. a. Che è fornito, che è dotato di ragione: anima, creatura r.; molti [animali], quasi come razionali ... la notte alle lor case senza alcuno correggimento...