FAVARONI, Agostino (Agostino da Roma)
Daniela Gionta
Nacque intorno al 1360 a Roma. Nulla si sa della sua famiglia di provenienza: la prima notizia certa si rinviene nei registri dell'Ordine agostiniano [...] è stata considerata da S. Friemel (Die theologische Prinzipienlehre des A. F. ..., Würzburg 1950) come permeata di razionalismo -teologico. A causa delle sue dottrine sul peccato originale, sulla grazia e sulla giustificazione A. V. Müller, basandosi ...
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GALILEI, Alessandro
Silvia Cusmano
Nacque a Firenze il 25 ag. 1691, figlio di Giuseppe Maria, proconsole dei notai dal 1707 al 1711, e di Margherita Merlini, figlia del medaglista della Zecca granducale, [...] dell'architettura sulla decorazione, la libera interpretazione dei trattati rinascimentali e, insieme, della tradizione, il razionalismo di matrice scientifica, l'uso ripetuto della geometria degli elementi e dei rapporti di simmetria rappresentano ...
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LAURETI, Tommaso, detto il Siciliano
Monica Grasso
Nacque a Palermo, presumibilmente intorno al 1530. L'anno di nascita, oggi prevalentemente accolto, si desume da un documento che lo dice settantaduenne [...] . Il dipinto del L. si stacca però dall'insieme per la sua forza espressiva quasi corrusca, in cui il razionalismo dell'impianto prospettico funge da cornice all'azione drammatica enfatizzata dalla gestualità e dal colorismo intenso.
Tra gli ultimi ...
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LAMPREDI, Giovanni Maria
Fabrizio Vannini
Nacque il 6 apr. 1731 a Rovezzano (Firenze), da Gaetano di Cosimo, "fornaio di fuori la porta a S. Friano" (Firenze, Biblioteca nazionale, Mss., Nuovi Acquisti, [...] parti, vertenti sull'etica teoretica, il diritto pubblico e il diritto delle genti. I Theoremata si pongono in pieno razionalismo giuridico: la ragione vi è strumento centrale nell'analisi della natura umana, mentre altro fondamento della teoria è il ...
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GRIBALDI MOFFA, Matteo
Diego Quaglioni
Nacque a Chieri ai primi del Cinquecento, secondogenito di Giovanni e di Maria dei marchesi di Ceva. Discendente da una famiglia patrizia imparentata con le casate [...] come abito eminentemente dialettico e speculativo, lontano per sua natura da intenti compilatori, è espressione di un razionalismo che si basa sull'intrinseca concordanza fra principî filosofici e assiomi giuridici, "concordia Aristotelis et Corporis ...
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CENNI, Enrico
Fulvio Tessitore
Nacque il 20 nov. 1825 a Vallo della Lucania (Salerno) da Giovanni, sottointendente della provincia, e Marianna Bottino. Trasferito il padre, come intendente a Catanzaro, [...] quanto al sistema, il C. contrappone il Vico neoplatonico dei punti metafisici al soggettivismo moderno nato dal razionalismo cartesiano.
Per lui, giobertianamente, soggettivismo equivale, in filosofia, a individualismo nel senso di negazione d'ogni ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Giovanni Battista Morgagni
Oreste Trabucco
Giovanni Battista Morgagni è certo l’erede più rappresentativo del lascito costituito dalla grande anatomofisiologia italiana seicentesca, che ha il suo apice [...] , in Opera postuma, 1° vol., 1964, p. 5).
La formazione del medico deve per Morgagni adempiere a un ideale di razionalismo capace di aderire alla realtà dei fenomeni e di mirare alla pubblica utilità; questo ideale scaturisce da una visione unitaria ...
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MANCA DELL'ARCA, Andrea
Pietro Giovanni Sanna
Nacque a Sassari l'8 luglio 1707 dai nobili Carlo Manca Martinez e Cecilia Dell'Arca (non nel 1716, come ritenne la storiografia ottocentesca e prevalentemente [...] a dare il lavoro alle stampe, la fortunata opera del benedettino spagnolo, che attuava una cauta seppur convinta apertura al razionalismo, costituiva ancora l'idea di modernità in cui si riconosceva: tanto che ne suggerì la lettura ai nobili locali ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Cesare Beccaria è il principale esponente dell’Illuminismo italiano. Dalla frequentazione di casa Verri e degli autori della rivista «Il Caffè», nonché dalle letture intense di testi soprattutto francesi, [...] Vattel.
Quella pagina autobiografica taceva, però, il nome di Rousseau, da almeno un decennio in rotta con il razionalismo postnewtoniano degli enciclopedisti. L’impronta del ginevrino fu profonda e incancellabile. Beccaria non accolse mai l’idea di ...
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ANSALDI, Casto Innocente
Mario Rosa
Nato a Piacenza il 7 maggio 1710, professò tra i domenicani a Cremona il 6 sett. 1726. Ingegno inquieto, antiscolastico, mostrò presto fastidio della disciplina e [...] 'A., concepita tutta nel decennio 1740-50 e insieme di una apologetica volta ancora contro i classici del razionalismo secentesco o attenta alla prima fermentazione delle idee illuministiche in Italia, e un momento esclusivamente "filosofico", in cui ...
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razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...
razionale1
razionale1 agg. [dal lat. rationalis, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. a. Che è fornito, che è dotato di ragione: anima, creatura r.; molti [animali], quasi come razionali ... la notte alle lor case senza alcuno correggimento...