I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] sardo logudorese (➔ sardi, dialetti): è la conservazione delle velari latine davanti a vocale palatale: ad es., [ˈlɛːgere] per Avremo quindi due grafie diverse per lo stesso suono: cuore [ˈkwɔːɾe], cuoio [ˈkwɔːjo], cuoco [ˈkwɔːko] e quota [ˈkwɔ ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] ) o di modifiche nella divisione sillabica (cfr. a.gi.re / in.te.ra.gi.re, u.ni.re / di.su.ni.re). Differenze rispetto alla forma attesa sono spesso dovute all’impiego di parole di origine latina e con tradizione dotta o, all’opposto, popolare (per ...
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Il termine indebolimento indica una serie di fenomeni fonetici e fonologici che hanno come effetto la riduzione del grado di forza articolatoria di un suono (➔ fonetica articolatoria). Da un punto di vista [...] abːito] abito) e l’affricazione di /s/ postconsonantica ([penˈʦaːre] pensare).
Molti fenomeni di indebolimento consonantico rientrano nel novero dei processi di lenizione. Questa (dal latino lēnem «lieve, leggero») opera in due direzioni: da un lato ...
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Patronimico (il termine deriva dal gr. patronymikós, comp. di patro- «relativo al padre» e ónyma, variante di ónoma «nome», attraverso il lat. patronymicus) è detto il nome proprio, cognome, soprannome [...] in parte anche riflessi di antiche formule di paternità espresse in latino con il genitivo e di origine notarile del tipo Iohannes specialmente da soprannomi o altri aggiunti, talvolta da toponimi (Lo Re, Lo Prete, Lo Piano o Lopiano, Lo Vecchio o ...
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La spirantizzazione (detta anche fricativizzazione) è un processo fonetico per cui un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) è realizzato come fricativo o, in altri termini, spirante (➔ fricative). [...] sincronia, sono numerosi. In diacronia, nell’evoluzione dal latino, /b/ intervocalica si è spirantizzata realizzandosi prima come intrinsecamente rafforzato (ad es., uscire > [uˈʃːiːre]), mentre la variante allofonica è breve e anche meno intensa ...
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etimologia
Franco De Renzo
L'origine delle parole
Qual è l'origine della parola testa? O della parola bocca? Entrambe sono parole molto comuni, che impariamo facilmente già nei primi anni di vita. Come [...] . E l'espressione persiana shah mat, che voleva dire il "re è morto", è diventata "scacco matto", cioè la formula che le parole derivano da altre lingue. Per l'italiano, oltre al latino e alle altre lingue, un'importante fonte etimologica è lo stesso ...
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Sincope (dal gr. synkopḗ, lett. «atto del tagliuzzare») in ➔ fonetica storica è il fenomeno che consiste nella scomparsa di un suono o di una ➔ sillaba all’interno di una parola (per la caduta in posizione [...] è detto): ad es., la forma italiana guaina deriva dal latino vagīna con va- > gua- per similitudine con gli vedrò
(3) tenere > *tenerò > terrò
(4) conduc(e)re > *conducerò > condurrò
La letteratura italiana, almeno nell’Ottocento, ha ...
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Si definisce posizione protonica la posizione occupata, all’interno di una parola, da segmenti o sillabe che precedono la sillaba in cui ricorre un accento primario (detta posizione tonica; ➔ accento). [...] ). Considerazioni simili valgono per il prefisso re- (che mostra però poche oscillazioni, come camina per mattina, cammina, ecc., e costituisce un fenomeno già noto al latino che aveva prodotto farīna da farru, canale da canna, ecc. (Romano ...
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Il plurale maiestatis (espressione lat.: «plurale di maestà») indica l’uso della prima persona del plurale (anziché del singolare) del verbo e dei corrispondenti aggettivi e pronomi personali e possessivi, [...] maestà o plurale maiestatico, è una costruzione derivata dal latino, dove l’uso della prima persona del plurale in luogo lingue europee, tra le quali l’italiano:
(1) Con lealtà di Re e con affetto di Padre, Noi veniamo oggi a compiere quanto avevamo ...
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L’epitesi (dal lat. tardo epithĕsis, a sua volta dal gr. epíthesis «sovrapposizione, aggiunta»; il termine originario si basa sul tema di epitíthēmi dal significato di «porre sopra o accanto») consiste [...] sua accezione diacronica è stata produttiva nel passaggio dal latino alle lingue romanze e ha generato forme della lingua con le altre forme verbali, subisce l’epitesi della sillaba -re diventando in italiano essere. In ➔ Dante è possibile trovare in ...
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re-
〈ré〉 [dal lat. re-]. – Prefisso presente in verbi italiani, e nei loro derivati, con valore equivalente a ri- (v.), in quanto esprime per lo più il ripetersi di un’azione nello stesso senso o in senso contrario (reagire, reazione; reiterare,...
re1
re1 〈rè〉 s. m. [prima sillaba di resonare con cui ha inizio il 2° emistichio dell’inno di s. Giovanni Battista; v. nota, n. 2 a, e ut]. – Nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (sec. 11°) in poi, alla seconda nota...