In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] e un frammento di soli 7 versi (di canzone?) Alegru cori, plenu di re Enzo (II: 20.3), altrimenti ignoti, nonché la prima stanza di Gioiosamente canto cospicua altri di diversa matrice, provenzale e latina. L’utilizzazione di fonti diverse permette ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] essere ridotti a [ˌdeʎːaˈmiːtʃi], [un ˌveraˈfːaːre], [voˌrːanːuˈʃːiːre], [veˌdranːaŋˈkoːra]. L’atonia delle due vocali a confine di della parola seguente, ed era forse già attivo nel latino parlato (Loporcaro 1997). Dal momento che l’esito del ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] ’italiano è definito «il ramo principale (topbranch) o la figlia maggiore del latino» che «rassomiglia alla madre più delle altre due [francese e spagnolo]». Howell si richiama al re Giacomo I, il quale avrebbe detto che l’italiano non era «altro che ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] e superare con una opzione originale la triplice pressione della varietà locale, del toscano e del latino. A Brancati il re Ferrante d’Aragona commissionò la revisione della versione volgare della Naturalis Historia di Plinio eseguita dall’umanista ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] avuto luogo. Questa funzione, derivante dall’imperfetto conativo latino (Rohlfs 1969: § 671), si trova innanzitutto con partecipanti della narrazione:
(38) C’era una volta … – Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete ...
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BARTOLI, Matteo Giulio
Tullio De Mauro
Nacque ad Albona d'Istria il 22 sett. 1873. Compi gli studi universitari a Vienna, dove gli fu maestro W. Meyer-Lúbke, a Strasburgo, dove gli fu "maestro e collega" [...] lingue arioeuropee più antiche, sanscrito, greco e latino classico, gotico. slavonico, ecc.; ed ereditarono e libertà linguistica, Torino 1963, pp. 9 s.).
Dovevano passa-re molti anni perché le critiche ai neogrammatici, i richiami alle obiezioni ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] -latino) si ebbe in certi casi un doppio esito, per es. colto in epifania, popolare in befana. A volte sono intere espressioni bibliche a veicolare costrutti ignoti all’italiano, come per es. il tipo elativo (di origine semitica) il re dei re (rex ...
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La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] anche del galloromanzo, come la conservazione di l nei nessi latini pl, bl, fl, cl e gl in tutte le valli nelle Dolomiti, Bolzano, Athesia.
Videsott, Paul (2009), Na (re)descorida emportanta per la storia dl ladin: la pruma gramatica ladina, « ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] ˈɔste ɔ pːer naˈviʎːo ɔ pːer ˈarme ɔ pːer torˈmento ɔ pːer reˈkar ˈʤεnte skaˈtːʃata in lor paˈeze ε pːer ˈaltre koˈtali ˈkɔse]
Come si vede
Altri casi di conservazione di forme ereditate dal latino, poi scomparse, sono nella morfologia verbale: le ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] , in particolare mandare e venire:
(3) Il re s’adira forte del partire di Tristano; e raunò )
La costruzione illustrata in (11) riprende, da un lato, l’uso latino (in agendo «nell’agire»), mentre dall’altro si presenta simile al gérondif francese ...
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re-
〈ré〉 [dal lat. re-]. – Prefisso presente in verbi italiani, e nei loro derivati, con valore equivalente a ri- (v.), in quanto esprime per lo più il ripetersi di un’azione nello stesso senso o in senso contrario (reagire, reazione; reiterare,...
re1
re1 〈rè〉 s. m. [prima sillaba di resonare con cui ha inizio il 2° emistichio dell’inno di s. Giovanni Battista; v. nota, n. 2 a, e ut]. – Nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (sec. 11°) in poi, alla seconda nota...