Musicista (Marino 1605 - Roma 1674). Nel 1623 cantore al duomo di Tivoli, nel 1625 organista; dal 1628 al 1629 maestro di cappella a S. Rufino di Assisi, dal 1629 in poi a Roma, maestro di cappella a S. [...] delle varie evocazioni e descrizioni d'ambiente e di scene, mirabile la drammaticità incisiva e sintetica delle narrazioni e dei recitativi. Semplice ed efficace l'armonia. Il C. ebbe molti allievi e seguaci (A. Scarlatti, A. Cesti, M. A. Charpentier ...
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Il più noto dei 7 salmi penitenziali (Salmo 50), così detto dalla parola con cui ha inizio nella versione latina della Vulgata (Miserere mei, Deus, secundum …).
I primi canti sul testo del M. risalgono [...] Festa e altri): essi sono polifonici (a 2 cori, l’uno a 5 e l’altro a 4 voci), alternati con recitativi del restante testo liturgico. Celebre il Miserere di G. Allegri, eseguito esclusivamente nella Cappella Sistina e trascritto a memoria dal giovane ...
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Musicista (Mosca 1896 - Zurigo 1984). Studiò a Mosca e poi a Berlino con H. Tiessen e F. Busoni. Trasferitosi nel 1935 ad Ascona, in Svizzera, dal 1966 si stabilì a Zurigo. La sua musica, legata all'espressionismo [...] die Eitelkeit (1926-29), il vasto oratorio epico in due parti Thyl Claes (prima parte 1937-38, seconda parte 1944-45), Jona ging nicht nach Ninive (1958), il "recitativo ed epitaffio" Alla memoria di G. B. Pergolesi, per tenore e orchestra (1959). ...
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CALETTI (Caletti-Bruni), Pietro Francesco, detto Cavalli
Lorenzo Bianconi
Nacque e fu battezzato nella parrocchia di San Benedetto in Crema il 14 febbr. 1602, terzo dei nove figli del musicista Giovanni [...] . Fusconi). Così almeno N. Pirrotta (Il caval zoppo) decifra due terze rime di Francesco Melosio "in occasione d'una sua Opera recitata in Venetia nel Teatro di S. Mosé" (ossia il Sidonio,eDorisbe messo in musica da Nicolò Fontej: cfr. Poesie e prose ...
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Musicista (Cremona 1567 - Venezia 1643), figlio del medico Baldassarre. Studiò contrappunto e viola con M. A. Ingegneri. Passò poi, ventiduenne, alla corte di Mantova quale violista e, dal 1603, maestro [...] anche di uno "stile concitato" a mo' del tempo pirrichio dei Greci, rendendovi il tremolo degli archi. Altri madrigali e arie in recitativo, canzonette e madrigali a 2 e a 3 voci apparvero poi sotto varî titoli nel 1632 e, postumi, nel 1651. Il genio ...
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DONIZETTI, Gaetano
Raoul Meloncelli
Nacque a Bergamo il 29 nov. 1797 da Andrea, portiere del Monte dei pegni, e da Domenica Nava e fu battezzato coi nomi Domenico Gaetano Maria nella chiesa di S. Grata [...] tradizione che furono rivissute in una dimensione non cristallizzata in formule di maniera; e se aver accolto l'aria e il recitativo in tutte le accezioni dell'epoca non gli impedì di differenziarsi da Rossini e da Bellini e gli consentì di assumere ...
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Musicista (Erasbach, Palatinato, 1714 - Vienna 1787). Figlio di un guardiacaccia di principi, visse in Boemia durante la prima infanzia. Fu poi, ragazzo, violinista e cantore in chiesa, finché il maestro [...] , si sviluppò poi con altre opere da lui presentate tra il 1743 e il 1746 in Italia e in Inghilterra, dove studiò il recitativo e l'economia scenica di J.-Ph. Rameau e la possente, larga architettura di G. F. Händel. Egli rivelava di già, in quel ...
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MANNELLI (Manelli), Francesco
Arnaldo Morelli
Nacque a Tivoli intorno al 1595 da Giovanni di Simone, originario di Lucignano nell'Aretino, e da Drusilla Bracchi di agiata famiglia tiburtina, unitisi [...] Venere -, forse in ossequio ai criteri di verosimiglianza indotti dal soggetto mitologico. Nella seconda, pur prevalendo ancora lo stile recitativo, si nota un maggior numero di pezzi strofici, in versi misurati, per le parti di Mercurio, Pallante e ...
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Musicista e compositore (Roma 1561 - Firenze 1633). Attivo presso la corte medicea, P. fece parte della Camerata fiorentina de' Bardi e ne condivise l'estetica del «recitar cantando» (stile al quale è [...] della Camerata de' Bardi fiorentina, nelle sue opere volle P. portare a compimento la realizzazione del nuovo stile recitativo non ornato (al quale è comunemente fatta risalire l'origine del melodramma), secondo una concezione scaturita dalla teorie ...
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MANCINI, Francesco
Angela Romagnoli
Figlio di Nicola e di Ippolita Squillace, nacque a Napoli il 16 genn. 1672. Forse ricevette i primi rudimenti musicali dal padre, un buon organista scomparso precocemente [...] in realtà viva: cfr. L'Engelberta, atto III, scena 9). L'esordio "Ossa adorate e care" è analogo a un recitativo semplice, ma con l'armonizzazione affidata agli archi; un intervento in eco di Engelberta fa mutare completamente l'atmosfera, producendo ...
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recitativo
agg. e s. m. [der. di recitare]. – In musica, modo o stile r., e come s. m. recitativo, modo di cantare che, pur intonato su note e accompagnato per lo più dall’orchestra o da uno strumento, non costituisce una melodia in sé conclusa...
recitabile
recitàbile agg. [der. di recitare]. – Che si può recitare: mi sembra una commedia se non eccellente almeno r.; non so se questo dramma è r. davanti a bambini.