Che non ha carattere sacro, che è estraneo o contrario a ciò che è sacro e religioso. Anche, che ha per argomento motivi terreni, mondani, non religiosi.
Arte
Nella storia dell’arte, l’iconografia p. [...] del Trionfo, tratto dalla festa solenne riservata in età romana al generale vincitore sui nemici, rappresentata da un corteo fondata sul fatto che sacro e p. costituiscono, per le religioni, due mondi che si escludono a vicenda, ciascuno con le ...
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sincretismo Incontro fra culture diverse che genera mescolanze, interazioni e fusioni fra elementi culturali eterogenei. L’ambito in cui maggiormente è applicato tale concetto è quello religioso e la storia [...] carattere esoterico.
Un altro fenomeno sincretistico è l’identificazione di divinità appartenenti a religioni differenti: il culto di divinità romane si arricchiva di elementi derivati dal culto delle divinità straniere con loro identificate ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] da vergini o fanciulli impuberi; altri, data l’impurità inerente al legame con i morti, in alcune religioni (per es., greca e romana) devono essere compiuti da fanciulli che abbiano entrambi i genitori vivi. Un tal genere di purità eccezionale spesso ...
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Dell’Oriente, cioè in genere dei paesi posti a E dell’Europa, e quindi soprattutto dei paesi asiatici, ma con estensione più o meno vasta secondo il significato che nei vari tempi è stato attribuito a [...] 1937 fra Turchia, Iraq, Iran e Afghanistan (➔ Sa‛dābād).
religione Chiese o. Le Chiese cattoliche di vari riti sorte nella o., con caratteristiche giuridiche e liturgiche proprie; nella curia romana fanno capo, dal 1917, alla Congregazione per le ...
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L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il sorgere del Sole; si contrappone a giorno nel significato ristretto di intervallo di tempo tra l’alba e il tramonto. La durata della n. varia con [...] notturni e delle credenze a essi connesse rimangono numerose tracce nel folclore di tutti i paesi.
Nella religione greco-romana la N. è personificata nel duplice aspetto benigno e malevolo. Era rappresentata come una figura femminile, caratterizzata ...
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triade Complesso di tre elementi, cose o persone.
MEDICINA
Sindrome costituita da 3 sintomi o riunione di 3 forme morbose in unica entità nosologica. Per es., la t. di J.-M. Charcot nella sclerosi multipla [...] a Preneste); un particolare tipo è rappresentato dalla t. romana arcaica Iuppiter, Mars, Quirinus, nella quale si ravvisa e dei produttori. Se questo schema è ravvisabile in più religioni di popoli di lingua indoeuropea (anche presso i Celti), vera ...
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Titolo di varie attività professionali, che si esplicano in un’opera di coadiuvazione tecnica con il titolare o responsabile principale.
Istruzione
Nelle università e negli istituti di istruzione universitaria, [...] La qualifica superiore è quella di a. capo.
Religione
Nella liturgia, si chiamavano a. i chierici maggiori anche a laici, particolarmente a due rappresentanti della nobiltà romana scelti fra i capi delle famiglie Orsini (poi sostituiti dalla ...
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velo anatomia Formazione o organo membranoso. V. virginale L’imene. V. pendulo (o velopendulo, o v. palatino, v. del palato, v. mobile del palato) Formazione muscolo-membranosa che prolunga dorsalmente [...] che nasconde, ma non determina, i processi economici reali. religione Il v. del tempio di Gerusalemme era la tenda di era collocata l’arca.
Nella liturgia e nella prassi della Chiesa romana, il v. ha vari usi che possono riferirsi alle persone ...
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Complesso di sistematiche azioni di forza volte allo scopo di stroncare un movimento politico o religioso, di ridurre o addirittura eliminare una minoranza etnica, sociale e simili.
Psicologia
Delirio [...] è da ricercare all’interno della filosofia stessa della nuova religione, che si basava su concezioni completamente estranee alla tradizione politica e culturale della società romana, e proprio per questo costituiva un’antitesi che era impossibile ...
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(gr. Σίβυλλα, lat. Sibylla) Nell’antichità classica, fin dal periodo arcaico della Grecia, particolare tipo di veggente femminile. I primi dati letterari (da Eraclito in poi) parlano di una S., al singolare [...] italiana del Rinascimento.
Connessi alla S. cumana, i Libri sibillini erano una raccolta di testi oracolari adoperati nella religione pubblica romana; un collegio sacerdotale, originariamente di 2, poi di 10, quindi di 15 membri (II viri - X viri e ...
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religione
religióne s. f. [dal lat. religio -onis, prob. affine a religare «legare», con riferimento al valore vincolante degli obblighi e dei divieti sacrali]. – 1. a. Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...