FORTUNATO, Giustino
Toni Iermano
Nacque a Rionero in Vulture (Potenza) il 20 ag. 1777 da Cherubino e da Emanuela Pessolano.
Originaria di Giffoni Vallepiana, nell'entroterra salernitano, la famiglia [...] 94 spinse il F. a dedicarsi quasi esclusivamente agli studi. Poi, negli anni che precedettero la costituzione della Repubblicanapoletana ebbe la possibilità d'insegnare, anche se per breve tempo, matematica presso il Collegio militare di Napoli. All ...
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POERIO, Giuseppe
Domenico Cecere
POERIO, Giuseppe. – Nacque a Belcastro, in Calabria, il 5 gennaio 1775 da Carlo e da Gaetana Poerio, primogenito di sette figli. La famiglia era ascritta al patriziato [...] -politiche (1878), a cura di R. Moscati, Milano 1946, ad ind.; M. Battaglini, Atti, leggi, proclami ed altre carte della RepubblicaNapoletana, I-III, Salerno-Catanzaro 1983, pp. 394, 488, 668, 1309; C. De Nicola, Diario napoletano, 1798-1825, I-III ...
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RAFFAELLI, Giuseppe
Antonella Bongarzone
RAFFAELLI (Raffaele), Giuseppe. – Nacque a Catanzaro il 20 febbraio 1750 (o come altri riportano, nel 1747) da Francesco, avvocato, e da Elisabetta Calabretti.
Studiò [...] ) e a pro di D. Ottavio Ferroni nella G. Corte Civile (Napoli 1798).
Nel 1799 Raffaelli aderì alla Repubblicanapoletana venendo quindi nominato dal governo partenopeo presidente del primo tribunale di Stato e componente della commissione legislativa ...
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CARAFA, Ettore
Francesco Barbagallo
Conte di Ruvo, nacque in Andria il 29 dicembre del 1767, primogenito di Riccardo duca d'Andria, gran siniscalco del Regno, e di Margherita Pignatelli di Monteleone, [...] cuore. Rozzo però e dozzinale". L'assedio continuò fino alla fine di giugno, quando giunse notizia della caduta della Repubblicanapoletana.
Il 1º luglio fu firmata la capitolazione della roccaforte di Pescara, che prevedeva per il C. la libertà di ...
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Militare e letterato (Civita Campomarano 1779 - ivi 1849), cugino di Guglielmo e di Florestano. Costretto all'esilio per aver servito la Repubblicanapoletana, riparò a Marsiglia ed entrò nell'armata di [...] N. Bonaparte, sotto cui combatté a Marengo; rientrato nell'esercito napoletano, con Giuseppe Bonaparte e Murat partecipò alle campagne di Spagna (1808-11), quindi (1815) a quella d'Italia, rimanendo gravemente ...
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Movimento popolare (al quale non erano estranei anche elementi della classe colta e aristocratica), di carattere fortemente clericale e reazionario, sorto nel Napoletano come reazione alla Repubblicanapoletana [...] del 1799. Le bande si sollevarono in difesa della ‘santa fede’ e delle vecchie tradizioni e istituzioni contro gli invasori francesi.
Movimento sorto nello Stato pontificio, dopo la Restaurazione del 1815, ...
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Entità statale sorta nel Mezzogiorno continentale alla fine del 13° sec., dopo la rivolta dei Vespri siciliani e il conseguente distacco della Sicilia.
Angioini, aragonesi e asburgo
Parte integrante del [...] della Rivoluzione francese nel R. di N. si costituì, dopo la vittoria delle truppe francesi su quelle borboniche, la Repubblicanapoletana. L'ostilità del popolo, sobillato dagli agenti della monarchia e del clero, e l'azione delle bande armate al ...
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Letterato e patriota italiano (Cosenza 1759 - Parigi 1832). Sacerdote, tenne posizioni illuministiche e anticuriali; nel 1792 entrò nella Società patriottica napoletana e si rifugiò quindi, lasciata la [...] condizione ecclesiastica, a Genova e a Milano. Proclamata la Repubblicanapoletana, fu segretario del governo provvisorio; riparato in Francia dopo il ritorno dei Borboni, tornò in Italia dopo Marengo e insegnò a Brera dapprima logica e matematica, ...
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Generale e patriota (Napoli 1775 - Nauplia, Grecia, 1825); entrò (1793) come cadetto nell'esercito borbonico; nel 1799 aderì alla Repubblicanapoletana, combattendo con il grado di capitano a Castelnuovo; [...] riuscito a fuggire in Francia dopo la caduta della Repubblica, si arruolò nella legione italica e combatté a Marengo; passato nell'esercito cisalpino, poi italico, partecipò alla campagna del 1805 e alla conquista di Napoli (1806); promosso ...
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Quinto duca di G. (Blois 1614 - Parigi 1664); figlio cadetto del duca Carlo, destinato alla vita ecclesiastica e arcivescovo di Reims a quindici anni, per la morte del fratello maggiore e del padre (1639-40) [...] coraggiato da Mazzarino, per sostenervi le pretese della casa di Lorena alla corona di Napoli. Proclamato capo della Repubblicanapoletana, fu (1648-52) prigioniero degli Spagnoli; ritentò l'impresa (1654), ma anche questa volta non mantenne a lungo ...
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flow s. m. inv. Nella musica rap, la metrica, la prosodia e la cadenza che caratterizzano il fluire del fraseggio. ◆ Sono fatti di cronaca raccontati per ossimori come nel brano Democratica Violenza, ispirato ai casi di Cucchi e Aldrovandi (un...
cazzimma
s. f. (pop.) 1. Atteggiamento o comportamento improntato a furbizia opportunistica e cinica, teso a ottenere il proprio esclusivo tornaconto senza preoccuparsi del fatto di poter in tal modo nuocere ad altri. 2. Cattiveria, perfidia,...