Il fenomeno dell'indigenza è, si può dire, coevo alla società umana; e, malgrado le generose utopie dei filantropi, forse ineliminabile. Cause individuali e sociali concorrono a determinarlo: sono cause [...] dello Stato nei paesi cattolici - in quelli protestanti si secolarizzarono tutti i beni delle opere di beneficenza ecclesiastiche - si ebbe un risveglio da parte della Chiesa, attraverso la riforma cattolica e l'opera di profonda rigenerazione ...
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Città svizzera, una delle più progredite ed attive: certo deve ciò alla sua fortunata posizione geografica che l'ha resa da secoli un centro di scambî e d'interessi internazionali. Essa sorge, infatti, [...] Il 95% di essa è di lingua tedesca; il 68% di confessione protestante; il 52% è dedito all'industria. Fatto spiegabile, ma degno di rilievo, una parte della campagna di Basilea. Al tempo della Riforma egli perdette tutti i suoi diritti su Basilea; e ...
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Città della Baviera, capoluogo del distretto di Svevia (Schwaben), è l'antica Augusta Vindelicum (Vindelicorum) fondata nel 15 a. C. dopo le vittorie di Druso sui Vindelici, e importante punto d'incrocio [...] soggiorno. Il nome di Augusta va strettamente connesso con la riforma; qui ebbe luogo il colloquio di Lutero col cardinale Gaetano Calvino e di Lutero e di mantenere unito il blocco dei protestanti. Specialmente variati furono gli articoli 4, 5, 6, 18 ...
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SLOVENIA (Slovenija; A. T., 77-78)
Elio MIGLIORINI
Pier Gabriele GOIDANICH
Alojzij RES
Giuseppe PRAGA
Regione della Iugoslavia nord-occidentale, che coincide con il banato della Drava (Dravska banovina) [...] , Lubiana 1895 segg., voll. 16).
II. Epoca della Riforma e della Controriforma. - Sebbene il popolo non avesse accolto nobiltà, la borghesia e una parte del clero, il movimento protestante, con la sua richiesta di liturgia nell'idioma nazionale, gettò ...
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Col nome di controriforma, o restaurazione cattolica, si designa tutta la varia e multiforme opera svolta dalla Chiesa per porre argine al dilagare della Riformaprotestante, e riconquistare le vaste cerchie [...] Padri della Chiesa, e volta correlativamente a condannare le tesi protestanti. Il concilio conferma il simbolo della fede (sess. III , e i papi non ristanno dall'elaborare programmi riformatori.
Ma neppure la coscienza del pericolo sovrastante all' ...
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(XV, p. 354; App. IV, I, p. 796)
Filosofie orientali in Occidente. − Un'analisi della fortuna delle f. e delle religioni orientali nel dopoguerra in Occidente (Europa e Stati Uniti) non può prescindere [...] ben più antiche, e precisamente nel neoinduismo e nei movimenti riformatori sorti in India nel corso dell'Ottocento sotto l'influsso della che queste società avevano desunto dalle coeve denominazioni protestanti e che comportavano, di conseguenza, un ...
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. Con questo nome, o con quelli di "chiesa anglicana" o "chiesa d'Inghilterra" (church of England) si designa, in senso stretto, il complesso delle due provincie ecclesiastiche di Canterbury e York. Ma [...] volentieri. Cranmer era senza dubbio propenso alla riforma, allora in pieno sviluppo in Gemania: ma Enrico lo era tanto poco che non solo un progetto di alleanza politica coi principi protestanti tedeschi non ebbe seguito, ma il luteranesimo stesso ...
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Religiosi appartenenti all'ordine dei predicatori fondato da S. Domenico di Guzmán nel 1206 e approvato da Onorio III il 22 dicembre 1216. La salvezza delle anime mediante la predicazione e l'insegnamento [...] Nelle provincie italiane e tedesche si combatté strenuamente contro i protestanti, e così in Francia e nei Paesi Bassi. un convento domenicano.
Seguita in questo periodo lo spirito di riforma e dà vita a nuove congregazioni in Italia (Venezia e ...
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Serie di dieci precetti, prevalentemente morali, dati da Dio a Mosè sulla vetta del monte Sinai, all'uscire dall'Egitto. Fatto proprio dal cristianesimo, il decalogo è divenuto il codice morale di gran [...] legittimità del culto delle immagini sacre, attenendosi i Riformati a un'interpretazione rigorosa del decalogo. I Sociniani sostennero invece che il decalogo era stato sostituito e abolito dal Vangelo. Protestanti più recenti, come J. D. Michaelis e ...
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. Gli Arnauld sono originarî della Provenza; non si sa quando, un ramo della famiglia si trapiantò in Alvernia. Ma, benché Arnauld d'Andilly vanti, nelle sue Memorie, l'antica grandezza e nobiltà del casato, [...] , nel 1591. Alcuni dei figli, e certamente Isaac, rimasero protestanti, come i loro discendenti. Ma gli altri furono ardentemente cattolici, 1608, quando la fanciulla diciassettenne iniziò la riforma del suo monastero, con maschia energia incurante ...
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riformato1
riformato1 agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di riformare]. – 1. Modificato mediante una riforma, che ha subìto una riforma. In partic., nella sfera religiosa, ordini r., congregazioni r., che seguono una regola riformata rispetto...
riformatore
riformatóre s. m. (f. -trice) e agg. [dal lat. reformator -oris]. – Chi compie o ha compiuto una riforma: il r. di un ordine religioso; si fece r. dell’esercito; un r. dei costumi (anche come agg.: i prìncipi r. del Settecento;...