Nell’uso scientifico, per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo moto.
Nell’uso figurato, mutamento radicale di un ordine statuale e sociale, nei [...] (per gli avvenimenti in questione ➔ Francia).
La cultura illuministica, di cui era già stata espressione l’azione riformatrice di molti sovrani europei, con provvedimenti innovatori nella legislazione e nell’amministrazione, fu il precedente ideale e ...
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Nelle scienze storico-sociali il termine «r.», di origine astronomica, si presenta con una molteplicità di significati. Due però sono quelli fondamentali. Da un lato esso indica un processo di sovvertimento – di ampie proporzioni ma compreso in un periodo di tempo definito e in genere accompagnato dall’uso ... ...
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Massimo L. Salvadori
Un cambiamento profondo o un brusco rovesciamento
Il termine rivoluzione per un verso sta a indicare una trasformazione sostanziale di lungo periodo (di carattere intellettuale, sociale o economico, come la rivoluzione industriale); per l’altro designa l’abbattimento, con mezzi ... ...
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Jack A. Goldstone
di Jack A. Goldstone e Massimo L. Salvadori
RIVOLUZIONERivoluzione
di Jack A. Gladstone
Teorie della rivoluzione
I modelli masse/élites e i modelli del conflitto di classe
Per quasi due secoli, dalla Rivoluzione francese sino agli anni settanta, numerosi studiosi cercarono di spiegare ... ...
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Luciano Gallino
(XXIX, p. 498)
Nel senso politico-sociale il termine r. indica una trasformazione radicale dei rapporti sociali che formano la base di una determinata società o di uno dei suoi maggiori sottosistemi (la politica, l'economia, il sistema comunitario, la cultura), molto accelerata rispetto ... ...
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RRoger Garaudy
di Roger Garaudy
Rivoluzione
sommario: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione non si definisce per i mezzi che impiega: a) la rivoluzione non si definisce per la violenza; b) la rivoluzione non si definisce per la rapidità del mutamento storico; c) la rivoluzione non scaturisce né da un ... ...
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Emilio Crosa
. Nel suo senso più largo e nella sua accezione politica la parola "rivoluzione" significa una trasformazione essenziale nell'ordine sociale e politico prodotta legalmente o con mezzi violenti: trasformazione essenziale, per cui il novus ordo che s'instaura, non risulta come lo sviluppo ... ...
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Popolazione. - Poiché l'ultimo censimento è del 1964, bisogna riferirsi a una stima del 1972 che la faceva ascendere a circa 23 milioni di abitanti ripartiti secondo la tabella che segue. Nel decennio [...] ha tolto lo stato d'assedio il 29 dicembre) ha sempre professato idee sociali avanzate ed è un convinto assertore della riforma agraria. Egli ha però trovato il paese gravato da problemi: l'inflazione, che ha reso vani i progressi raggiunti; le masse ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Luca Cagnazzi de Samuele
Francesco Di Battista
Questo economista pone un problema storico rilevante: in che senso possiamo considerarlo un economista di transizione? E dunque più in generale: con quali [...] nel 1843, e cioè alla morte del titolare borbonico, e ancora nel 1848. Sperò anche, come tutti, in un nuovo riformismo all’avvento di Ferdinando II, partecipando anche lui in qualche misura a quell’ottimismo sulle prospettive del Regno, e all ...
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ALBERTINI, Luigi
Gaspare De Caro
Nacque ad Ancona il 19 ott. 1871 da Augusta Monchi e da Leonardo, ricco e influente banchiere, costruttore e armatore. Tra il 1881 e il 1889 compì gli studi ginnasiali [...] proporzionale, che riterrà in larga parte responsabile della crisi dello stato liberale, sino al punto di appoggiare la riforma elettorale proposta dal primo ministero Mussolini. Così pure, di fronte ai successi dei socialisti nelle elezioni del 1909 ...
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FERRAIOLI (Ferrajoli), Giuseppe
Emiliano Bartoloni
Nacque a Piperno (oggi Priverno, in prov. di Latina) nel 1798 da Filippo e da Marianna Talacchi, entrambi di modeste condizioni. Nel 1810 si trasferì [...] uomo devoto alla S. Sede e fermamente contrario a qualsiasi rivolgimento sociale o istituzionale; fu tuttavia favorevole ad un moderato riformismo, appoggiando con entusiasmo la politica di Pio IX tra il 1846 e il 1848 (nel 1848 firmò un indirizzo ...
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MESSICO (XXII, p. 958; App. I, p. 836; II, 11, p. 288; III, 11, p. 64)
Alberto Mori
Daniela Primicerio
Renato Piccinini
Ruggero Jacobbi
Fernando Sanchez Mayams
Condizioni demografiche. - Il censimento [...] 'opposizione, costituita in gran parte da intellettuali, studenti e ferrovieri, contro la quale usò la maniera forte. Anche la riforma agraria, in corso da cinquant'anni, ricevette un nuovo impulso durante il suo mandato sebbene gli ejidos (specie di ...
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EINAUDI, Luigi
Riccardo Faucci
Nacque a Carrù (Cuneo) il 24 marzo 1874, da Lorenzo, ricevitore delle imposte di quel Comune, e da Placida Fracchia. Nel 1888, morto prematuramente Lorenzo, la vedova [...] i pasticci di lepre" (Il miopiano non è quello di Keynes, in Riforma sociale, XI, [1933], 2, p. 132); cioè senza un atto parti (cfr. Le premesse del salario dettato dal giudice, in La Riforma sociale, XXXVIII [1931], 5-6, pp. 311-316). Naturalmente ...
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FANTINI, Oddone
Marina Colonna
Nacque a Fosdondo, frazione di Correggio (Reggio Emilia) il 15 genn. 1889 da Bettino e Luisa Lodola. Compiuti i suoi studi presso la Regia Accademia militare di Modena [...] di specializzazione di politica economica e presso la scuola di perfezionamento in studi europei.
Con l'attuazione della riforma bancaria del 1936 e l'affermarsi definitivo del principio pubblicistico della raccolta del risparmio, il F. entrò a ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Camillo Benso conte di Cavour
Riccardo Faucci
Cavour occupa un posto ben più alto nella storia d’Italia che in quella dell’economia politica. Tuttavia, considerarlo alla stregua di un politico puro [...] 1937, 3, pp. 247-68.
R. Luraghi, Pensiero e azione economica del conte di Cavour, Torino 1961.
F. Sirugo, L’Europa delle riforme. Cavour e lo sviluppo economico del suo tempo (1830-1850), introduzione a Cavour 1962, pp. IX-XCI.
R. Romeo, Cavour e il ...
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PALMIERI, Giuseppe
Elena Riva
PALMIERI, Giuseppe. – Nacque a Martignano di Lecce il 5 maggio 1721, primogenito del marchese Carlo Antonio (1699-1762), da cui avrebbe ereditato il titolo, e della nobildonna [...] della Puglia nel secolo XVIII e l’opera di G. P., in Japigia, X (1931), 4, pp. 428-453; S. Bortolotti, G. P. riformatore e scrittore, Bologna 1936; G. Carano-Donvito, Studi su G. P., in Id., Economisti di Puglia, Firenze 1956, pp. 6-135; F. Zerella ...
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riformismo
s. m. [der. di riforma]. – Movimento e metodo d’azione politica che, ripudiando sia i sistemi rivoluzionarî sia il conservatorismo, riconosce la possibilità di modificare l’ordinamento politico, economico e sociale esistente solo...
riforma
rifórma s. f. [der. di riformare]. – 1. Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento, ecc., rispondente a varie necessità ma soprattutto a esigenze di rinnovamento...