Novellieri del Cinquecento
Marziano Guglielminetti
Occorre riconoscere, preliminarmente, che la narrativa del Cinquecento, e in particolare la novellistica, rimane tutt'oggi res nullius. o, se si vuole, [...] orfani e fanciullini!); e se mai le avevano varcate, come nel caso macroscopico di un Gentile Sermini, era solo per prestarsi al riso, se non al dileggio. Del resto, ci sono pure le fiabe di Doralice, di Biancabella e di Chiaretta a dimostrare come ...
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Giovanni Verga: Opere
Luigi Russo
Giovanni Verga è nato il 1 settembre 1840 a Catania ed è morto nella stessa città il 26 gennaio 1922. Noi non abbiamo voluto partecipare a quel dibattito che si è fatto [...] a Trezza di nuovo, rispose di sì, e di sì, cogli occhi, che gli tornavano a luccicare, e quasi faceva la bocca a riso, quel riso della gente che non ride più, o che ride per l'ultima volta, e vi rimane fitto nel cuore come un coltello. Cosi successe ...
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MANTICA, Giuseppe
Antonio Carrannante
Nacque a Reggio Calabria, da antica e nobile famiglia, il 29 giugno 1865, da Ignazio e da Antonietta Vernì.
Conseguita la licenza liceale "d'onore" al liceo-ginnasio [...] eterna insoddisfazione di poeta e sulle proprie contraddizioni, augurandosi di vivere fino a quando "Una volta s'accordino davvero / L'eterno riso e i palpiti del cuore" (p. 115).
Fra le prose spicca il racconto La coda della gatta, che dette il ...
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DOLCIBENE de' Tori
Liana Cellerino
Nacque a Firenze nella prima metà del sec. XIV. Di lui si sa solo che fu contemporaneo di Franco Sacchetti (nato tra il 1332 e 1334) e che fu un celebre buffone, anzi [...] e ingannare altrui; e schivare le vendette e spesso, moltiplicando l'insolenza e la temerità, guadagnare, con il riso dell'offeso, perdono e amicizia. E retribuzione. Con questi mezzi, parassita istituzionalizzato, "il piacevole messer Dolcibene in ...
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Andersen, Hans Christian
Maria Saitta
Un nuovo modo di scrivere novelle
Il danese Hans Christian Andersen fu uno dei grandi autori di fiabe dell'Ottocento, un periodo di intensa ripresa, in tutta Europa, [...] . Ma quando l'incendio si spense, pensò: "Sì, mi dividerò fra loro: non posso lasciare del tutto il salumiere, per via del riso e del latte"".
In Lo scellino d'argento invece è ben rappresentato l'indomabile ottimismo che lo animò per tutta la vita ...
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Commediografo greco (445 a. C. circa - 385 a. C. circa), il massimo rappresentante della commedia attica "antica", il solo di cui siano sopravvissute commedie intere. La satira di A. ebbe spesso contenuto [...] e non è facile dire quanto in ciò A. intendesse indulgere ai gusti del suo pubblico e attingere a quella facile fonte di riso che è sempre stata la parodia della poesia tragica; ché invece A. subì l'influsso di Euripide almeno nelle ultime delle sue ...
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Commediografo (Parigi 1622 - ivi 1673). Assunse il nome d'arte di M. dopo essersi dato al teatro. Studiò a Parigi nel collegio di Clermont (oggi liceo Louis-le-Grand), retto dai gesuiti; fece in seguito, [...] l'occhio, l'intuizione di M. giungono fino all'estremo limite, alle venature più lievi e delicate in cui possono insinuarsi il riso e la beffa. Dapprima egli colse i gruppi di persone comiche, abbozzate con brio fra i lazzi della commedia italiana, e ...
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Romanziere (Rouen 1821 - Croisset 1880). Figlio dell'illustre chirurgo Achille-Cléophas, compì gli studî secondarî a Rouen (1832-40); quindi fu indirizzato dalla famiglia agli studî giuridici e inviato [...] la sua potenza di stilista, ma riescono inferiori alla sua genialità di creatore; l'ironia pietosa si appesantisce in riso materiale, in sarcasmo. Un coeur simple (1876), uno dei suoi "trois contes", è ancora una conquista generale: vi appare ...
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BERNI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque da Nicolò, notaio, e da Isabella di Francesco Baldi in data non precisabile, ma compresa tra il 1497 e il '98. Per quel che riguarda il luogo, Lamporecchio, di [...] proprie conclusioni sulla natura di Amore. Ma, giunto "non so come" in un castello incantato, lungo la riviera del Riso (III, VII, 36), il B., appartato nella cucina, sogna una malinconica rivincita sui protagonisti del poema festanti nelle splendide ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] pensiero storico e politico di G. L., 1989; Le città di G. L., 1991; Lingua e stile di G. L., 1994; Il riso leopardiano. Comico, satira, parodia, 1998; Lo "Zibaldone" cento anni dopo. Composizione, edizione, temi, I-II, 2001. Si veda infine: Lectura ...
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riso2
riso2 s. m. [lat. rīsus -us, der. di ridēre «ridere»] (pl. le risa). – 1. La facoltà di ridere: il r. è, con il linguaggio, proprio ed esclusivo dell’uomo; il canto degli uccelli ... è dimostrazione di allegrezza e specie di r. (Leopardi)....
riso3
riso3 s. m. [lat. tardo oryza, gr. ὄρυζα, voce di origine orientale]. – 1. a. Pianta annua della famiglia poacee (Oryza sativa), originaria dell’Asia sud-orientale, coltivata fin da tempi antichi nei climi caldi: è il cereale più diffuso...