CESAROTTI, Melchiorre
Giorgio Patrizi
Nacque a Padova il 15 maggio 1730, da una famiglia nobile di origine, ma oramai borghese (il padre era un funzionario statale) e non molto agiata. Fin da giovane [...] messe di osservazioni, dissertazioni critiche ed erudite, notizie su leggi, costumi, consuetudini, riti che di tendenze culturali diverse e contrastanti, letterato capace di un'abile azione di mediazioni e sincretismi, il C. prepara un passaggio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Cesare Baronio
Vincenzo Lavenia
«Formidabile […] autore di un’opera che è presente in tutte o quasi tutte le […] biblioteche» (Cantimori 1975, p. 272), campione di una ricostruzione del passato priva [...] , che ne promosse la carriera, dopo la morte dello zio fu arcivescovo di Cosenza (1617) e di Urbino (1623). Il 7 settembre 1627 tenne il sinodo e più tardi facilitò il passaggio del ducato sotto il dominio dei pontefici con la fine dei Della Rovere ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Ludovico Antonio Muratori
Fabio Marri
La più ampia antologia di scritti muratoriani tuttora disponibile (Opere, a cura di G. Falco, F. Forti, 1964), che non trascura nessuno dei molteplici interessi [...] de l’empire sur l’estat ecclésiastique) segnò il passaggio del suo autore dall’approccio erudito a quello compiutamente storico lettera autobiografica a Giovanni Artico di Porcìa del 1721:
esporre i costumi e riti dell’Italia, dopo la declinazione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giovanni Botero
Adriano Prosperi
L’opera di Giovanni Botero rappresenta un momento fondamentale nell’elaborazione di concetti e termini del pensiero politico moderno. È stato grazie a lui che si è affermata [...] , docente di retorica a Padova, in occasione del passaggio in città di Enrico III di Valois, nuovo re di Polonia, di conquistare soprattutto le giovani generazioni: attirare, sedurre e «guadagnare i sudditi d’acquisto» (p. 110) con nozze, leggi e riti ...
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LANCIANI, Rodolfo Amedeo
Domenico Palombi
Nacque a Roma il 2 genn. 1845 da Lucia Galarli de Jugellis e da Pietro, ingegnere pontificio, poi ingegnere capo e infine ingegnere delle Acque.
Il recente [...] scavò i sotterranei delle terme di Caracalla, curò tra il 1916 e il 1917 il laborioso passaggio dell'area dal Demanio , in Roma capitale, a cura di V. Vidotto, Roma-Bari 2002, pp. 73-123; B. Tobia, Riti e simboli di due capitali (1846-1921), ibid ...
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COMPARETTI, Domenico
Guiovanni Pugliese Carratelli
Nato a Roma il 7 luglio del 1835 (secondo altre fonti il 27 giugno) da Agostino e da Barbara De Andrei, fu dapprima docile ai desideri della famiglia [...] le aveva studiate in funzione di problemi della storia di culti greci. Dopo il passaggio a Firenze, una scoperta Nozze di Bacco e di Arianna [Firenze 1921], priva di nessi con riti misterici), su Le immagini di Virgilio, ilmusaico di Hadrumetum ...
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CANCELLIERI, Francesco
Armando Petrucci
Nacque a Roma da Pier Tommaso, di famiglia mediocre, e da Costanza Magnoni, il 10 ott. 1751. Fu dal 1762 allievo delle scuole gesuitiche del Collegio Romano, [...] dopo la morte del gesuita piemontese e il passaggiodi una parte delle sue carte al C.) soltanto per usa quei testi, ricchi di notizie e di giudizi di carattere politico e personale, al fine di accattivarsi il favore dei potenti personaggi, cui usò ...
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DEBENEDETTI, Giacomo
Renato Bertacchini
Nacque a Biella (Vercelli) il 25 luglio 1901 da Tobia e da Elena Norzi. Di origine "ebraica al cento per cento", visse nella città natale fino a quando nel 1913. [...] (psicanalisi, fenomenologia, sociologia, marxismo, passaggio dalla fisica meccanicistica alla fisica dei quanti Cinema Liberty, che fa parte di Amedeo, il venticinquenne D. appare già "convertito" ai riti cinematografici che offrono "al travaglio ...
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GANDINO, Alberto
Diego Quaglioni
Nato a Crema (e non a Cremona, come ancora si legge in qualche moderna scheda biografica), presumibilmente tra il 1240 e il 1250, fu il maggiore dei "pratici" della [...] di dicta dal sapore quasi proverbiale e pressoché sempre tolti di peso dai dottori più frequentati. Il solo passaggiodi folta produzione di trattatelli de actionibus, di arbores actionum e di ordines iudiciorum per ricondurre i riti giudiziari ...
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Attore e regista argentino (n. Buenos Aires 1954). Fondatore nel 1972 della Comuna Baires, fu costretto all'esilio dalla dittatura; dopo alcune esperienze di teatro d'agitazione in Italia sul finire degli [...] spettacolo di grande rigore antropologico che associa tecniche teatrali occidentali al patrimonio diriti, costumi Zio Vanja e Fragile, spettacolo delicato e profondo sul tema del passaggio dall'adolescenza all'età matura. Dal 1995 pubblica la rivista ...
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passaggio
passàggio s. m. [dal fr. (ant.) passage, der. di passer «passare»]. – 1. a. L’atto di passare per un luogo, di percorrerlo, di attraversarlo, o di andare da un luogo all’altro: il p. di un ponte, del confine; il p. di un fiume a...
puberale
agg. [der. di pubere]. – Che si riferisce alla pubertà: età p.; crisi p., che avviene nel periodo della pubertà. In antropologia culturale, iniziazione p. (o, più propriam., postpuberale), il periodo di intensa educazione successivo...