Centro abitato di dimensioni demografiche non correttamente definibili a priori, comunque non troppo modeste, sede di attività economiche in assoluta prevalenza extra-agricole e soprattutto terziarie, [...] (16° sec.). Da allora, con un’evoluzione il cui punto decisivo è stato segnato dalle riforme della Rivoluzionefrancese e di Napoleone, le c. si sono convertite, ovunque in Europa, in articolazioni amministrative dei grandi organismi politici ...
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Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per [...] appunto alla proverbiale "risciacquatura in Arno"; e alla stesura di opere storiche (Saggio comparativo sulla rivoluzionefrancese del 1789 e la rivoluzione italiana del 1859, al quale lavorò a più riprese negli ultimi anni, ma rimasto frammentario ...
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Termine storiografico usato per indicare quel complesso processo spirituale e politico, quella serie di trasformazioni economiche e sociali, di atteggiamenti letterari e culturali, di eventi diplomatici [...] e autonomia del processo risorgimentale rispetto alle influenze politiche e culturali straniere, soprattutto rispetto alla Rivoluzionefrancese e al dominio napoleonico, a cui tradizionalmente si facevano risalire gli inizi di quel processo ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzionefrancese del 1789 dall’altro, [...] élite di eterodossi, dissenzienti e increduli. All’indomani della rivoluzione del 1688, si richiamarono a J. Locke i deisti la fisica newtoniana nutrì anche la polemica ideologica dei philosophes francesi, mentre in Germania e in Italia fu recepita, ...
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Economista e letterato (Milano 1728 - ivi 1797), figlio di Gabriele; fratello di Alessandro e di Carlo. Uomo d'assai varia cultura e di notevole indipendenza di pensiero, tipico rappresentante del riformismo [...] (1780) del Magistrato camerale, consigliere intimo di stato (1783), membro della municipalità repubblicana (1796). Con la Rivoluzionefrancese (alla quale diede una tiepida adesione) maturò il suo distacco dall'assolutismo illuminato per sostenere la ...
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Stato federale dell’Europa centrale; si estende nella parte NE del sistema alpino e confina con Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Italia, Svizzera, Liechtenstein e Germania.
Il territorio [...] senza però riuscire a mantenere i Paesi Bassi, dichiaratisi indipendenti il 13 dicembre 1789.
Divampava intanto la Rivoluzionefrancese e, sebbene nel 1795 l’Austria con la terza spartizione della Polonia realizzasse un nuovo ingrandimento, dal ...
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Storico e uomo politico (Molfetta 1873 - Sorrento 1957). Iscritto al PSI, approfondì le sue riflessioni sul nesso tra socialismo e questione meridionale, criticando la tendenza al protezionismo operaio [...] saggi di impostazione positivista sulla figura di Giuseppe Mazzini (La formazione del pensiero mazziniano, 1910; Mazzini, 1915); infine La rivoluzionefrancese (1788-1792), del 1905, di cui curò 7 edizioni fino al 1954: in quest'opera, ispirandosi a ...
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Pensatore e diplomatico (Chambéry 1753 - Torino 1821). Fu aspramente critico verso la Rivoluzionefrancese e l'Illuminismo. Rintracciò le radici della mentalità razionalistica e individualistica dei philosophes [...] Mortiers, poi a quella di rito scozzese della Sincérité, di cui divenne uno dei capi (1778). Di fronte alla Rivoluzionefrancese il suo atteggiamento parve dapprima favorevole, ma poi, influenzato dallo storicismo di E. Burke, l'avversò; invasa dai ...
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Sociologo e storico italiano (Portici 1871 - Mont-Pélerin, Ginevra, 1942). In collaborazione con C. Lombroso, scrisse La donna delinquente (1893); svolse poi sul Secolo di Milano e altrove attività di [...] d'Italia, fu invece avversata dagli specialisti. Antifascista, nel 1930 si stabilì a Ginevra, dove insegnò storia della Rivoluzionefrancese e storia contemporanea. Altre opere: La ruine de la civilisation antique (1921); Roma antica, in collab. con ...
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Uomo politico rivoluzionario (Pisa 1761 - Parigi 1837); esule volontario in Corsica poco dopo lo scoppio della Rivoluzionefrancese, cittadino francese dal 1793, dopo essere stato agente nazionale a Oneglia [...] dietro lo schermo della massoneria e della carboneria - tese a realizzare una rivoluzione europea a carattere repubblicano e con presupposti comunisteggianti. Rientrò in Francia dopo la rivoluzione del 1830; l'azione politica del B. cessò solo con la ...
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rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo...
reazione
reazióne s. f. [der. di reagire, secondo il modello del rapporto agire-azione]. – Azione che si oppone ad altra azione. Da questo sign. centrale e generale si articolano i varî sign. che la parola assume nell’uso comune e come termine...