BONAFEDE ODDO, Giacomo
Francesco Brancato
Nato a Gratteri (Palermo) il 20 nov. 1827 da Domenico e da Marianna Oddo, in una famiglia di media borghesia, fu avviato fin da piccolo alla carriera ecclesiastica [...] a Genova. Irrequieto e insofferente, aderì al movimento liberale per influenza del fratello maggiore Francesco che, di principi la maggiore responsabilità sul clero per avere avversata la rivoluzione. Tali lavori egli pubblicò con il cognome materno ...
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FESTI, Giuseppe de
Maria Garbari
Nacque a Trento il 29 marzo 1816 da Tommaso conte di Ebenberg e Braunfeld e da Angelica Benedetti. Avviato agli studi legali, li concluse ad Innsbruck nel 1838; nel [...] liberali, fu in stretto contatto con gli esponenti del movimento patriottico che intendeva difendere l'italianità del Trentino. Scoppiata la rivoluzione di collaborare al rinnovamento in senso liberale dell'Impero. Nella attività alle Costituenti ...
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BOLDONI, Camillo
Franco Molfese
Nato a Barletta il 15 nov. 1815 da Michele, colonnello di artiglieria, entrò nel collegio militare di Napoli nel 1826. Nel 1835, già sottotenente, passò nell'arma di [...] borbonica si dimostrava impotente a fronteggiare il moto liberale e unitario, Cavour inviò nelle province meridionali 3 genn. 1898.
Bibl.: M. Lacava, Cronistoria documentata della rivoluzione inBasilicata del 1860, Napoli 1895, pp. 812-817; G. ...
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BOLDRINI, Luigi
Renato Giusti
Nato a Mantova il 21 luglio 1828 dal notaio Giacomo e da Chiara Bertoli, di famiglia agiata, ricevette una solida istruzione anche se non giunse alla laurea dottorale. [...] importante sia nel campo politico, secondo un orientamento liberale, sia nel campo culturale sociale - attraverso una " fuori di ogni setta, e come si entusiasmò, giovane, nella rivoluzione del '48, così non si abbatté, nel 1859, dopo la ...
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La Fayette, Marie-Joseph-Paul Motier, marchese di
Generale e politico francese (Saint-Roch de Chavagnac 1757-Parigi 1834). Ufficiale nel reggimento di Noailles, ricco aristocratico, fu colpito dalla [...] in una monarchia costituzionale e in un regime liberale coincidente con il predominio della borghesia alta; esso azione europea che La F. andava svolgendo (solidarietà con la rivoluzione italiana del 1831 e con quella polacca, tentata spedizione in ...
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CALUCCI (Caluci), Giuseppe
Alberto M. Rossi
Nato a Venezia il 12 marzo 1809 da Spiridione e dalla nobile Adriana Triffoni, fu avviato dal padre, avvocato di una certa fama, agli studi giuridici. Conseguita [...] istituzione culturale che accoglieva tanta parte dell'intellettualità liberale veneziana e nel cui seno maturò quella domanda di , all'origine dei successivi avvenimenti politici.
Scoppiata la rivoluzione del marzo 1848, il C. accettò l'incarico ...
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AURISPA, Livio Ippolito
Amedeo Ricci
Nacque a Macerata il 26 giugno 1775, da Pirro, valente giurista, e fu avviato dal padre agli studi legali. Laureatosi nel 1788 in utroque iure all'università di [...] 1820 divenne uno degli esponenti più autorevoli del movimento liberale, che era in relazione con il comitato di poté uscire finalmente libero nell'ottobre 1827.
Dopo la rivoluzione del febbraio 1831, il Comitato provvisorio di governo di Macerata ...
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Tocqueville, Charles-Alexis-Henri Clerel de
Tocqueville, Charles-Alexis-Henri Clérel de
Storico e politico francese (Verneuil, Seine-et-Oise, 1805-Cannes 1859). Tra i maggiori esponenti del liberalismo [...] alla stesura de L’Ancien Régime et la Révolution (1856), sulla genesi della Rivoluzione francese, dove sostiene la tesi delle due rivoluzioni: quella liberale del 1789 e quella giacobina, versione aggiornata del dispotismo delle monarchie assolute e ...
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Romano, Liborio
Uomo politico (Patù, Lecce, 1793 - ivi 1867). Dopo aver studiato giurisprudenza a Napoli, fu chiamato, giovanissimo, a insegnare Diritto civile e commerciale in quella stessa università. [...] Di orientamento liberale, partecipò alla rivoluzione del 1820-21 e, dopo la sconfitta di Rieti (marzo), fu incaricato di raccogliere e organizzare gli insorti scappati in Terra d’Otranto. Arrestato, fu allontanato dall’insegnamento, imprigionato per ...
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Khatami, Mohammad
Politico iraniano (n. Ardakan, Ispahàn, 1943). La sua formazione va dalla filosofia, alla pedagogia, alla teologia islamica. Responsabile del Centro di cultura islamica di Amburgo, [...] tornò in patria dopo la rivoluzione del 1979. Nominato ministro della Cultura nel 1982, nel 1992 dovette dimettersi perché accusato dall’ala intransigente del regime iraniano di essere troppo liberale. Diresse per alcuni anni la Biblioteca nazionale ...
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socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a instaurare la piena uguaglianza dei suoi...
intelligencija
〈int’il’iġi̯ènziië〉 s. f., russo [dal lat. intelligentia «intelligenza»]. – Categoria politico-sociale, tipica della Russia dai primi del sec. 19° sino alla rivoluzione d’ottobre (1917), formata da elementi colti, da letterati...